Mirella Paglialunga
«Né sul sito nazionale del Servizio civile né su quello della Regione Marche compaiono progetti rivolti ai giovani il cui sviluppo sia promosso dall’amministrazione comunale di Civitanova (il sito del Comune sembra essere fermo ai bandi del 2019). Ritengo che questa sia un’occasione persa a tutto svantaggio dei nostri giovani e della nostra comunità, sia per la finalità sociale, sia per l’esperienza di lavoro con piccola retribuzione che i progetti possono rappresentare per i giovani, soprattutto per la promozione e per la crescita della loro autonomia personale». Sono le parole di Mirella Paglialunga, candidata sindaca a Civitanova della coalizione di centrosinistra, che attacca il Comune per la mancanza di progetti di Servizio civile.
«Occasione persa – aggiunge – anche se si pensa ai tanti settori della vita cittadina che avrebbero potuto avvantaggiarsi del servizio civile dei giovani: assistenza; Protezione civile; patrimonio storico artistico e culturale; patrimonio ambientale e riqualificazione urbana; educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale, e dello sport; agricoltura in zona di montagna e agricoltura sociale e biodiversità; promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Considerato quindi che la domanda per partecipare ai progetti scadrà il 26 gennaio 2022, si può già dire che nessun giovane civitanovese potrà farlo per progetti individuati e promossi da questa amministrazione comunale. Nulla infatti sembra aver fatto l’attuale amministrazione per incentivare i giovani a partecipare al “Servizio civile” (come invece hanno fatto comuni vicini). Si tenga conto anche che sono previste in alcuni progetti, riserve di posti per giovani con minori opportunità (disabilità, bassa scolarizzazione, difficoltà economiche, care leavers e giovani con temporanea fragilità personale e sociale). In altri progetti, si contemplano anche alcune misure “aggiuntive” (un periodo di tutoraggio nell’ambito del servizio da svolgere oppure, per i progetti che si realizzano in Italia, un periodo da uno a tre mesi da trascorrere in un altro Paese europeo)».
«Anche per questi motivi – conclude Paglialunga – un’occasione doppiamente persa delle cui scelte andrebbe chiesto conto sia all’attuale sindaco che all’assessore alle Politiche sociali. Vogliamo invece che sia impegno della prossima amministrazione comunale definire e mantenere una politica di promozione per i giovani, rivolta innanzitutto alla formazione ed al lavoro. Su questi temi potrebbe essere un’ipotesi interessante dare vita ad un “Forum permanente della promozione dei giovani” coordinato dall’amministrazione comunale, coinvolgendo associazioni, soggetti ed esperienze territoriali per confrontare e programmare i diversi interventi, con la partecipazione informata e democratica dei giovani cittadini “del presente e del futuro”».
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