I terremotati rischiano di dover pagare
la manutenzione delle messe in sicurezza,
Morgoni: «Sarebbe inaccettabile»

SISMA - La Protezione civile punta ad accollare la spesa ai proprietari. Il deputato del Pd: «Sono certo che governo e commissario saranno in grado di fugare ogni dubbio ed eliminare questo rischio»

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Messe in sicurezza a Ussita

La Protezione civile vorrebbe accollare ai terremotati la manutenzione delle messe in sicurezza delle case di proprietà danneggiate dal sisma. E’ quanto emerge da una lettera del capo della Protezione civile regionale David Piccinini. Il problema sarebbe fondamentalmente economico: «Il mio servizio non è in grado di farsi carico dell’ulteriore mole di lavoro conseguente al prospettarsi di tale incombenza», scrive Piccinini. Un’ipotesi che ha fatto inviperire sindaci e cittadini che, a quasi quattro anni dalle scosse, in molti casi attendono ancora la partenza della ricostruzione. Oggi sul caso interviene Mario Morgoni, deputato del Pd.

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Il deputato Mario Morgoni

«Da uno scambio di comunicazioni tra la Protezione civile regionale delle Marche e quella nazionale sembrerebbe che le spese di manutenzione delle messe in sicurezza nell’area del cratere 2016 vengano addebitate ai proprietari – dice Morgoni -. Se così fosse sarebbe una situazione inaccettabile e io sono certo che governo, commissario e la protezione civile saranno in grado di fugare ogni dubbio ed eliminare questo rischio». Lo afferma, in una nota, Mario Morgoni deputato marchigiano del Pd, componente della Commissione Ambiente della Camera. Secondo l’esponente dem, «sarebbe in effetti ingiustificabile addebitare tali spese a proprietari incolpevoli che in molti casi – sottolinea Morgoni- non sono nelle condizioni ancora oggi di presentare il progetto (pensiamo ai centri storici o agli agglomerati dove comunque ancora bisogna valutare se e come ricostruire e in ogni caso con la predisposizione di appositi piani) o che avendolo presentato, a causa delle note lungaggini, non hanno ancora avuto riscontro». Per Morgoni «l’unica eccezione ragionevole può riguardare situazioni ove il proprietario, essendo nelle condizioni di presentare il progetto di ristrutturazione, deliberatamente ha scelto di non farlo. Di tutto hanno bisogno le popolazioni che hanno subito il terremoto – conclude Mario Morgoni- meno che altre “tegole” fatte cadere sulle proprie teste».

I terremotati rischiano di dover pagare la manutenzione delle messe in sicurezza, Morgoni: «Sarebbe inaccettabile»

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