“L’astronave” dopo 10 giorni è vuota:
domani se ne va l’ultimo paziente
Ghio: «Soldi sperperati»

CIVITANOVA - La fase di emergenza per il Covid center si chiuderà nel giro di 24 ore con le dimissioni di Romano Mengoni, che era ricoverato in terapia intensiva. Rimarrà aperto in ottica di prevenzione. Intanto la Regione si appresta a varare il piano di programmazione sanitaria con particolare riferimento all’area della Rianimazione. Il consigliere comunale attacca: «Questa struttura non ha mai avuto senso di esistere»

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Luca Ceriscioli e Guido Bertolaso al Covid center di Civitanova

 

Si chiuderà domani la fase del Covid center di Civitanova legata all’emergenza: una decina di giorni di attività per dare assistenza e cure ai pazienti trasferiti dalla Rianimazione di Camerino. Domani è infatti prevista l’uscita dell’ultimo paziente ricoverato negli spazi ex Fiera, il 60enne di Montecassiano Romano Mengoni, noto preparatore atletico. Per lui c’è stato il responso tanto atteso del secondo tampone negativo e dunque la possibilità di iniziare la fase della riabilitazione in un altro ospedale della provincia. Da definire se le dimissioni ci saranno al mattino o al pomeriggio, dunque i turni nella struttura ospedaliera resteranno attivi fino alle 20 di domani e da sabato il Covid Hospital sarà sorvegliato soltanto dalla vigilanza e dai tecnici dell’antincendio: nessun operatore sanitario dunque resterà in quella sede, una volta azzerato il numero dei ricoverati. Dunque il Covid Hospital esce dalla fase dell’emergenza per entrare in quella della prevenzione, ammesso – e non concesso, ci si augura – che ci sia in autunno una seconda ondata di contagi. In ogni caso la Regione – secondo quanto riferito a più riprese dal governatore Luca Ceriscioli e dall’assessore Angelo Sciapichetti – si appresta a varare il piano di programmazione sanitaria con particolare riferimento all’area della Rianimazione: l’obiettivo è quota trecento posti letto in tutte le strutture della regione.

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Il consigliere Stefano Massimiliano Ghio

Intanto l’avvocato Stefano Massimiliano Ghio, consigliere d’opposizione a Civitanova, attacca: «L’Astronave non è partita e lo si sapeva sin dall’inizio visto che la decisione di sperperare il denaro pubblico (perché donato da privati per struttura pubblica) è avvenuto quando la pandemia era già arrivata a fine corsa. La vicenda del Fiera Hospital però può essere utile per il giudizio complessivo da dare al livello della politica che cerca nella paura dei cittadini il consenso. Dalla paura per il diverso alla paura per la malattia, trovate le differenze. Ci si giustifica affermando che abbiamo speso svariati milioni di euro ma se ci fosse stato bisogno saremmo stati pronti. In verità si è potuto constatare la totale incapacità ed inadeguatezza della politica del fare per il solo fare, senza alcuna capacità di analisi e previsione, senza alcuna capacità di visione. Ora il pericolo sembra passato, ma c’è qualcuno che pensa o dice come rivedere il piano di riorganizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri anche in ragione delle indicazioni e delle risorse del Decreto Rilancio (quasi 40 milioni per le Marche). Il rischio che si corre è sempre lo stesso: la politica del personalismo dove il presidente o l’assessore di turno o il consigliere zelante scambiano la politica sanitaria con il favore per un territorio piuttosto che per un altro. Oggi, e non domani, ci stiamo giocando il futuro della sanità marchigiana. Oggi, e non domani, si deve ragionare su una agenda che indichi le priorità di intervento sul sistema sanitario e si deve attivare una stretta collaborazione con le forse sociali per concordare una pianificazione sanitaria post Covid. Per usare le parole di Claudio Maffei “che la politica al governo nelle Marche faccia quello che il destino gli ha messo in mano quando la mano stava per passarla”. Tornando al Covid Hospital, che non ha mai avuto senso di esistere, come si può pensare o semplicemente parlare del suo mantenimento o della sua riconversione peccando ancora una volta di quella sufficienza che lo ha visto nascere? Spero che la nuova fase politica che verrà inaugurata con le prossime elezioni regionali inaugurino la stagione delle scelte politiche sensate e competenti alla faccia del consenso guadagnato con la paura».

(redazione CM)

 

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