Il Covid center di Civitanova, inaugurato il 16 maggio, resta ancora vuoto. Nella foto una fase dell’allestimento
di Federica Nardi
Gli anestesisti-rianimatori delle Marche non vogliono andare a lavorare nel Covid center di Bertolaso a Civitanova e quindi il carico organizzativo ricadrà tutto su quelli dell’Area vasta 3. Non a titolo volontario ma con “ordini di servizio” della direzione che, a due giorni dall’ennesima apertura annunciata della cosiddetta “astronave”, ancora non sono arrivati.
La conseguenza diretta per le altre Aree vaste sarà un rallentamento del ritorno alla normalità degli ospedali che ospitano i pazienti Covid, con tutto ciò che comporta per gli altri malati che da due mesi attendono un ritorno a pieno regime delle strutture.
Il progetto doveva essere regionale (tanto che la prima location studiata si trovava ad Ancona) ma con il rifiuto dei professionisti la mega struttura realizzata con 12 milioni di euro di donazioni private diventerà quindi un fatto di provincia. Ma anche nel Maceratese la sorte degli ospedali di Civitanova e Camerino (convertiti in Covid nei primi giorni dell’emergenza e quindi praticamente bloccati su tutto il fronte dell’attività ordinaria) non è molto diversa. A Civitanova, dove è attivo solo il Pronto soccorso, non si sa nemmeno quando riaprirà la Rianimazione. Da qui a una decisione potrebbero passare altre due settimane e comunque dipenderà dall’avvio del reparto in Fiera.
Alessandro Maccioni, direttore dell’Area vasta 3
Insomma, il Covid center di Civitanova deve partire a tutti i costi o del ritorno alla “normalità” per gli altri ospedali non se ne fa niente. Sempre all’ospedale di Civitanova inoltre il primario facente funzione del Pronto soccorso, Domenico Sicolo, prima si è dimesso “per motivi personali”, poi dopo un colloquio con il direttore di Av3 Alessandro Maccioni ci ha ripensato, ritirando oggi la decisione in attesa del concorso da primario che ci sarà il 26 giugno.
Il personale è preoccupato e arrabbiato dalla situazione che ricade sugli operatori già stremati dall’emergenza degli ultimi mesi. Stamattina c’è stata una riunione convocata stamattina con i rianimatori di Civitanova e Camerino per riportare quanto comunicato anche ai primari degli altri ospedali delle Marche. Qualcuno non ha gradito le decisioni della direzione e quindi si è rivolto ai sindacati (quello degli anestesisti da tempo solleva criticità sulla struttura e in ultimo anche sul trasferimento del personale), che però nei fatti non hanno alcuna possibilità di fermare queste decisioni ma solo di lanciare appelli, al momento, inascoltati.
Luca Ceriscioli e Guido Bertolaso al Covid hospital di Civitanova
I turni si prospettano difficili perché – anche prima dell’emergenza – a scarseggiare erano proprio gli anestesisti. Toglierne da un ospedale vuol dire rischiare di restare scoperti. Non sono bastate le lettere, gli appelli, i dubbi sollevati fin dall’inizio sul progetto della Fiera dagli stessi medici. Il Covid center nasceva con l’obiettivo di incrementare i posti di terapia intensiva in un momento in cui si rischiava di arrivare alla saturazione degli ospedali. Situazione ora ben diversa, tanto che degli 82 posti al momento se ne occuperebbe solo uno con un trasporto da Camerino di un paziente intubato.
Ma dopo le polemiche sulla struttura gemella di Milano, con i donatori inviperiti e Bertolaso che inizialmente si era anche “smarcato” dal progetto dicendo che è stato portato avanti mentre aveva contratto il Covid, la pressione politica per far partire l’astronave è alle stelle. E anche in caso di un ritorno di fiamma dell’epidemia, che non è purtroppo escluso, resterebbe il problema per gli ospedali “normali”: se si riempiono più di 80 posti letto in Fiera, chi coprirebbe i turni?
E scusate l'anestesista lo fa bertolaso, ceriscioli e company
Gnam gnam
Che vergogna! Prima erano i nostri eroi, ora li si obbliga a lavorare in questo centro inutile che loro, che se ne intendono certo più di Ceriscioli & Co., hanno bocciato fin dall'inizio...
Rallentano la riconversione delle strutture "requisite" per l'emergenza. Ridate gli ospedali ai cittadini, e smettetela per I vostri interessi di bottega di bloccarne la conversione in Ospedali Civili ! E basta!
Questi sindacalisti de noatri.....ordine di servizio e si và....
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La situazione che si sta delineando è molto grave per i seguenti motivi:
– nelle Aree Vaste diverse dalla 3 gli ospedali covid o con reparti covid subiranno un forte rallentamento nella c.d. “ripulitura” come reazione dell’Asur alla mancata disponibilità degli anestesisti-rianimatori a venire a lavorare al Fiera Covid;
– nell’Area Vasta 3 la disponibilità, in mancanza di scelte volontarie degli anestesisti, si otterrà solamente tramite la forzatura degli ordini di servizio, e comunque, sino a quando non si riuscirà ad aprire l’astronave lazzaretto, non si faranno ripartire nè l’ospedale di Civitanova nè quello di Camerino, anche in tal caso come forma di pressione per ottenere ciò che i medici, per ragioni mille volte illustrate, non sono disposti a concedere (cioè la disponibilità a lavorare al Fiera Covid);
– a Camerino si stanno predisponendo i primi trasferimenti, anche di un paziente in terapia intensiva, senza, almeno a quanto si dice, il consenso informato dello stesso paziente o dei suoi familiari, che è obbligatorio per legge;
– sempre a Camerino alcune dimissioni di pazienti ex covid (o di spostamenti in altri reparti non covid di altri nosocomi) si stanno ritardando, proprio per avere la possibilità di spostare qualcuno al Fiera Covid e dimostrare che la struttura può avere una sua utenza;
– tutta questa serie di abnormi forzature, con spese a vuoto di gestione di durata almeno trimestrale per 4 milioni di euro, si sta ponendo in essere solo ed esclusivamente per riuscire ad aprire, almeno per qualche giorno (l’ipotesi è sino all’8 giugno prossimo), l’astronave bertolasiana, e consentire così di salvare la faccia a livello politico al presidente Ceriscioli.
In altri termini, siamo veramente alla follia. Non c’è solo lo spreco di una barca di soldi, ma ci sono giochini spregiudicati e altamente rischiosi fatti sulla pelle dei paziente e degli operatori sanitari.
Non sanno piu’ dove attaccarsi per avere il loro attimo di gloria,prima i precetti per il personale ,ora visto che per loro sono solo numeri, i pazienti in terapia intensiva !
Alle considerazioni di BOMMARITO posso soltanto aggiungere che, non essendoci alcuna stata risposta ne esercizio di ravvedimento in autotutela, dinanzi all’incredibile crescendo delle… criticità ed “opacità” di questa vicenda, abbiamo deciso di accelerare i tempi. Domani mattina presso la Procura della Repubblica di ANCONA verrà presentato il primo ESPOSTO-DENUNCIA sul Covid Fiera di CIVITANOVA. L’esposto è firmato, oltre che dal sottoscritto, dai promotori, in nome e per conto degli oltre MILLE firmatari della Petizione Online, del Comitato “NO COVID FIERA” e cioè: Carlo Alberto Centioni, Giovanna Capodarca, Amedeo Regini, Paola Macerata. Lo stesso è stato predisposto dagli Avvocati Valori, Mantella, Bommarito e Bartolomei.
ERRATA CORRIGE/ La terza riga del mio commento va così modificata: …..STATA ALCUNA RISPOSTA ALLA NOSTRA DIFFIDA NE….
Teoria di reato , Il ritorno dello Zombie
Giovane venditore di fumo viene arrestato in quanto nella valigia in cui lo trasportava non se ne trova traccia una volta aperta dagli inquirenti che così facendo liberano il gas nell’aria mostrandone l’assoluta vacuità se non quella affettiva per le baggianate con cui si guadagna da vivere. Dichiaratosi colpevole ma inviso a tutti i giudici che non vogliono avere a che fare con lui, comincia la sua trafila da un’aula di tribunale all’altra, cosi trovandosi ben presto intossicato dalla polvere che ivi si deposita sui grossi faldoni. Intossicato, non riesce più a farne a meno e così cerca in tutti i modi di spacciarsi per un criminale di mezza tacca anzi di due tacchi a spillo con cui cerca sempre di farsi arrestare pur di poter respirare quella polvere che oramai gli è diventata vitale. Un giudice si accorge che Stinco di Santo, questo il nome del poi soprannominato Mezzo tacco, cerca sempre di farsi arrestare con “falsi reati” per soddisfare i suoi sempre più forti abbisogni di polvere di tribunale. Stinco di Santo che oramai si sente scoperto e teme che non potrà più essere trascinato da un’aula all’altra, conosce un gruppo di avvocati, in una bisca clandestina. Ben, avvocato delle cause perse, Johnni Wolkere, alcolizzato e pronto a tutto pur di acquistare credibilità che nessuno gli vende più da un pezzo e la classica bottiglia in sacchetto di carta obbligatoria negli States se vuoi portartela dietro e non dare nell’occhio, anche se barcolli e il tuo alito atterrisce chiunque incroci. Poi, Bunny, il più coriaceo della banda di avvocati che quanto ti si attacca è pronto a difendere qualsiasi causa pur di poter pagare gli usurai ai quali ricorre spesso per il vizio del gioco, la ruzzola della forma di pecorino, gioco vietatissimo ma per il quale è disposto a tutto anche quello di seguire Stinco di Santo in ogni sciocchezza che si procura in Procura, basta che paghi e alla fine Puerto de Tasca Vota, avvocato una volta di grido, ma adesso si fa vedere solo a qualche karaoche dove canta vecchie canzoni rivoluzionarie anche se la politica per lui si limita a quella dello scambio: tu mi paghi e io cerco di darti quello che vuoi. Oramai a corto di idee tutti quanti e soprattutto di soldi, i quattro fanno capire a Stinco di Santo che finiti soldi finita amicizia. Allora Stinco pensa che ti ripensa anche se si chiede:” ma perché non sono loro a farlo, del resto è per questo che li pago” ma capisce anche che forse non rappresentano il miglior studio legale del paese, ecco che all’improvviso gli arriva il colpo di genio, la grande idea: “Denunciamo tutta la Magistratura”. Prendiamo tutti i loro nomi, ad ognuno accostiamo un reato, raccogliamo un po’ di firme come testimoni in tutte le bettole della città e poi presentiamo la denuncia. Con un esposto così, non passerà giorno che non lo passi in tribunale a rispondere alle accuse con cui accuso tutti. Gli avvocati lo guardano non meravigliati ma proprio con un’invidia smisurata che solo un venditore di fumo che non fa fumo poteva trovare. “ Siamo d’accordo con te ma il lavoro sarà lungo, chi paga?”.” Queste sono cose che non devono interessarvi, ho i miei agganci ed ognuno di loro mi deve un favore”. Come andrà a finire? Se non ce lo fa vedere qui il regista, bisognerà aspettate il terzo film. “ Ma il primo non è stato girato!” “ Come no, è un pezzo che gira e finché non si ferma sai che risate!!!”.
Piena solidarietà e vicinanza agli anestesisti-rianimatori che hanno le loro sacrosante ragioni. Ancora una volta la regione Marche con i loro RAPPRESENTANTI politici che rappresentano ormai solo una sparuta minoranza, hanno dato l’esempio di come è possibile che l’Italia si trovi in braghe di tela . PAGLIACCI