di Luca Patrassi
«Come funzionerà la Fase 2? Bisogna decidere subito il da farsi, decreti chiari per permettere alle aziende, ai titolari di attività economiche di programmare in tempo utile ». Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica chiede al Governo «di non ripetere gli errori del passato in fatto di comunicazione e di muoversi subito «lasciando autonomia ai sindaci per decidere le azioni più opportune nei territori che governano e che conoscono a fondo».
Il lockdown, da un mese, ha sostanzialmente bloccato persone e territori ed ora si tratta di programmare la ripartenza sempre partendo dalla sicurezza sanitaria. «Penso che Civitanova abbia tutte le carte in regola sotto il profilo sanitario. Avrà tra pochi giorni un ospedale Covid di rilievo nazionale, e su questa strada ora si sta muovendo anche il Governo che chiederà a tutte le Regioni di realizzare una nuova struttura dedicata al Covid 19 mentre le Marche e Civitanova hanno dimostrato di sapersi muovere per prime anticipando le mosse statali. C’è un ospedale “vecchio” che tornerà ad ospitare tutte le attività ante corona virus ed avrà anche i fondi necessari per completare i due piani ora non utilizzati. Dunque siamo a posto, anche nella prospettiva di un’eventuale ondata di ritorno del virus in autunno: sotto il profilo sanitario abbiamo dimostrato di rispondere all’emergenza con responsabilità e senso del dovere».
Fase 2, ripartenza delle attività e convivenza con il virus. Cosa fare e come? «Il Governo deve dare subito linee guida chiare, precise e non estemporanee. Le aziende hanno necessità di ripartire per non essere stroncate dalla pandemia. In ballo ci sono tanti posti di lavoro. Ricevo tante telefonate, tutti i giorni. Imprenditori, commercianti e professionisti sono preoccupati e chiedono decisioni rapide». Rileva Ciarapica: «Civitanova è un riferimento nazionale di eccellenza in diversi settori produttivi, iniziando dalla moda. Ci sono aziende che si sono già attrezzate garantendo il distanziamento degli operai, avendo già sanificato gli ambienti, acquistato i dispositivi di sicurezza per i lavoratori e gli strumenti di rilevazione della temperatura. Penso che per loro il Governo possa disporre la riapertura subito, da lunedì prossimo senza attendere il 4 maggio». La programmazione delle aziende non ha gli stessi tempi della comunicazione del governo, non è una gara sportiva cui si dà lo start e si parte un attimo dopo, sostiene Ciarapica. «Bisogna poter organizzare il lavoro, bisogna avere certezze sui tempi e sui modi della riapertura. Non come è accaduto in passato, quando il giorno dopo l’annuncio del decreto non si sapeva con precisione chi lavorava e chi no. Una settimana in più o in meno per una grande impresa significa perdere quote di mercato, clienti e commesse con i competitor esteri che hanno beneficiato di chiusure più brevi e di azioni di sostegno da parte dei loro governi».
Il ruolo dei sindaci. «Il Governo ci ha tagliato fuori, ha azzerato i poteri dei sindaci nell’emergenza ed ha sbagliato come si è visto. Ovviamente, lo Stato deve dare le regole generali ma sono i sindaci a conoscere la realtà del territorio che amministrano, a conoscerne nel dettaglio le esigenze. Dal turismo al manifatturiero passando per i tanti settori in cui Civitanova è un riferimento per tutti. I sindaci devono avere autonomia, maggiore elasticità per dare la possibilità di ripartire a chi ha le carte in regola. Non si può all’ultimo secondo dire a un bagnino come piazzare gli ombrelloni, così come estetiste e parrucchiere devono sapere in tempo utile se possono aprire liberamente da una certa data o solo su appuntamento. Lo stesso per la possibilità di essere aperti nei giorni festivi». Il messaggio finale di Ciarapica: «Civitanova ha le carte in regola sotto il profilo sanitario, gli imprenditori si sono mossi facendo gli investimenti per garantire sicurezza ai lavoratori, le attività artigiane e commerciali devono sapere quando possono riaprire per organizzare al meglio il lavoro, i sindaci devono avere autonomia per adottare i provvedimenti più idonei nel territorio». Cosa manca? «La decisione del Governo, le Marche e Civitanova hanno dimostrato ancora una volta di essere molto più avanti rispetto alle dirette last-minute, con annunci indecifrabili, del premier Conte».
Allora nemmeno ai ristoratori, bar,pub, si dovrebbe dire come mettere i tavoli? Dovremmo far finta che nn sia successo nulla ?che il virus non c'è... sono chiusi da Febbraio per cosa? chi ha pensato a loro? Non capisco...
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Alida, non ci capiscono loro, come può pensare che diano delle direttive….come sta dicendo un giornalista in tv, si riaprirà all’ italiana, ogni uno per conto propio secondo coscienza…..caos.
Questo fa confusione tra Sindaco e Podestà
Ciarapica si sa che sai sbagliare da solo e lo fai anche bene. Però stavolta lascia sbagliare gli altri che comunque non credo siano alla tua altezza. Sai, c’è una bella differenza a governare per far bene ed amministrare per sbagliare tutto. Naturalmente si può non essere d’accordo ed avere una lunga lista che dimostri il contrario. Basta cominciare e continuare con con ordine: vendita in solitario Villa Eugenia, spostamento campetto da basket per non rovinare il sonnellino di un amico/a,………….. ecc. ecc. Il ruolo dei sindaci? Prendi esempio dal sindaco di S. Severino e non solo per le mascherine.
Conte ha risposto, in romanesco, “Nun t’allargà!” 8)
Escludo che possano essere dati poteri di ordinanza diversi da quelli che saranno indicati nel decreto, probabilmente rimaranno solo in capo ai presidenti delle regioni. Una cosa utile che potrebbero fare, i sindaci, è che una volta uscito il decreto, speriamo con un certo tempo per digerirlo, facciano una riunione con le associazioni di categoria per analizzare bene le misure da prendere.
Il ruolo dei sindaci? Prendi esempio dal sindaco di S. Severino e non solo per le mascherine.
Ehm… forse per la mascherine non lo prenderei come esempio