Contrae il Covid alla Rsa di Treia,
addio all’ex poliziotto Zampolini:
«Dolore grande non averti abbracciato»

Lanfranco Zampolini

E’ morto questa notte alle 3 all’ospedale di Camerino Lanfranco Zampolini, 84 anni, di Corridonia, ispettore capo della polizia stradale per 40 anni. Originario di Spoleto  si era trasferito in provincia di Macerata per motivi di servizio ed è rimasto qui per tutta la sua vita. L’uomo aveva avuto un ictus all’inizio di febbraio, poi era stato trasferito alla Rsa di Treia il 10 marzo. Una decina di giorni dopo ha iniziato ad avere una brutta tosse, il 1 aprile è risultato positivo al tampone del coronavirus. La figlia Simona aveva sollevato il caso. Oggi è il dolore ad avere il sopravvento. Lo saluta con una lettera. «Grazie per quello che sei stato nella vita, la tua bontà e il tuo carattere. Sei partito da casa che avevi avuto un piccolo ictus, eri migliorato poi alla Rsa di Treia non sappiamo cosa sia successo. Un uomo esemplare ucciso dal coronavirus. Il mio dolore più grande, come anche di mio fratello, dei tuoi nipoti a cui tenevi tanto, è non averti abbracciato e non averti detto quanto ti amiamo. Speriamo che ora in cielo sei vicino a mamma, sarete i nostri angeli  che ci sostengono come avete fatto fino ad ora. Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini tra i quali il sindaco di Treia David Buschittari e l’ex sindaco di Corridonia Nelia Calvigioni».

(a. p.)

«Mio padre ha preso il Covid alla Rsa di Treia, è evidente che qualcosa non funziona»