di Veronica Guardabassi*
Negli ultimi giorni i media sono diventati la nostra principale finestra sul mondo, supporto per conoscere lo stato attuale dell’emergenza così come per vivere le relazioni sociali e coltivare hobby e interessi personali. Tuttavia, seppur essi sembrino i nostri unici mezzi a disposizione, è bene ricordare che solo un utilizzo efficace può essere davvero funzionale al nostro benessere psicologico. Nel periodo che stiamo vivendo sviluppare una maggiore consapevolezza della nostra vita digitale può essere davvero utile per riflettere sul valore che internet e i social hanno nella nostra quotidianità: cosa aggiungono e cosa tolgono? Qual è il miglior uso che possiamo farne? Quando essere digitali?
DIGITALI PER INFORMARSI- Abbiamo imparato a utilizzare internet e i social network per ricevere informazioni dal mondo e oggi più che mai sono gli aggiornamenti sul coronavirus a riempire le pagine e attirare la nostra attenzione. Tuttavia il “bombardamento” mediatico contribuisce solo ad aumentare il carico cognitivo (troppe informazioni in poco tempo) con il conseguente effetto di sentirsi sotto pressione con più ansie e preoccupazioni personali. Come fare? Rallentiamo la ricerca di informazioni: controllare le nuove notizie una o due volte al giorno è più che sufficiente per essere aggiornati. Attenzione inoltre alle “fake news” e a ogni forma di disinformazione, complici delle più irrazionali paure collettive. Se riceviamo un messaggio dal contenuto sospetto, interrompiamo la catena! Lasciamo i passaparola ai “meme” divertenti e affidiamoci solo alle fonti ufficiali: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus; www.epicentro.iss.it/coronavirus. E con bambini e adolescenti? E’ importante che i bambini non vengano sovraesposti alle informazioni, ma è anche bene che le loro curiosità vengano accolte. Si potrebbe, ad esempio, scegliere un momento della giornata per consultare insieme le notizie, ponendo in particolare l’attenzione sugli aspetti più rassicuranti (come l’intenso lavoro svolto dagli operatori sanitari). Le loro domande necessitano di risposte chiare, per comprendere l’esperienza in corso, e sincere, per evitare di alimentare fantasie e paure irrazionali. Anche gli adolescenti, seppur più grandi, stanno vivendo una situazione nuova a cui hanno bisogno di attribuirne un senso: lasciamo aperta la porta del confronto e dell’ascolto e stimoliamo la loro responsabilità invitandoli ad accedere alle fonti di informazioni ufficiali.
DIGITALI PER RELAZIONARSI- Seppur rimanere a casa possa aumentare la percezione di essere distanti, paradossalmente potrebbe rappresentare l’occasione per sentirci più vicini e dedicare tempo a relazioni che si perdono nella frenesia della quotidianità. Una videochiamata con i familiari del “pranzo della domenica” o un messaggio nella chat degli amici di sempre sono un buon modo per rallegrarsi a vicenda e non perdere la speranza, soprattutto per chi in casa vive da solo o per chi, per età, condizioni mediche o familiari, si trova in una maggiore condizione di fragilità. I social network, inoltre, offrono un’ulteriore opportunità di socializzazione, di condivisione e supporto sociale. Tuttavia, se è un diritto esprimere i propri sentimenti e le opinioni personali, è un dovere farlo nel pieno rispetto dell’altro. Le “piazze virtuali” a cui spesso affidiamo parole e immagini personali rispondono al bisogno di identità sociale e di appartenenza alla comunità e necessitano dell’impegno di tutti affinché siano luoghi per il benessere non solo personale ma anche collettivo. E con bambini e adolescenti? Possiamo garantire ai bambini la possibilità di rimanere in un qualche modo in contatto con le loro figure di riferimento: un disegno o un video da inviare all’insegnante o all’allenatore, un gioco da fare via messaggio con un amico, un semplice confronto sui compiti. Per gli adolescenti la vita sociale è al centro della propria quotidianità ed è importante il confronto con i coetanei. Si può essere vicini partecipando a sfide creative sui social (come è stato fatto per la #safehands) oppure organizzandosi in community chat per condividere alcuni momenti piacevoli insieme.
DIGITALI PER ATTIVARSI- In un’emergenza come questa la maggior parte dei problemi esulano dal nostro controllo e ritagliare momenti per dedicarsi a interessi e passioni personali può rappresentare un valido aiuto per accettare meglio la situazione. Online è possibile trovare diversi tutorial (es. sport, cucina, handmade,…) e sono nati gruppi virtuali o pagine per potersi facilmente confrontare sugli argomenti di interesse comune. Vi sono inoltre musei che hanno organizzato visite virtuali a ingresso libero, così come case editrici che hanno messo reso gratuito l’accesso agli e-book, e ancora film o serie televisive messi a disposizione da imprese e associazioni aderenti all’iniziativa “Solidarietà digitale”. E con bambini e adolescenti? Nel web possiamo trovare attività e iniziative per i bambini, app e nuovi giochi da aggiungere al tablet o altre soluzioni di gioco, ma attenzione al tempo! E’ consigliato non superare le due ore giornaliere, oltre quelle dell’attività didattica, poiché l’eccessiva esposizione allo schermo, solo per citare alcune delle possibili conseguenze, è associata a un aumentato rischio di difficoltà di concentrazione, irritabilità o difficoltà del sonno. Anche gli adolescenti sono esposti agli stessi rischi ed è quindi opportuno che genitori e figli concordino insieme i tempi di utilizzo dei vari dispositivi tecnologici. Valide alternative, per adulti e non, sono le attività legate alla cura della casa o alla sperimentazione di piatti in cucina, i libri, i giochi da tavolo, ma anche giochi di movimento per i bambini e l’esercizio fisico per adolescenti e adulti. La tecnologia è spesso guardata con sospetto, ma l’esperienza insegna che ogni strumento se conosciuto può offrire numerosi vantaggi a chi ne dispone. Come utilizzare le nuove tecnologie in questo periodo? Informarsi? Sì, due volte al giorno possono bastare, ma solo affidandosi ai canali ufficiali! Relazionarsi? Sì, inviare messaggi e condividere pensieri ed emozioni può essere di supporto all’autostima e al buon umore, ma è importante che questo avvenga nel pieno rispetto degli altri utenti senza aggiungere virus di odio a quelli già in circolazione e senza dimenticare le relazioni “offline” che possiamo vivere in casa o quelle che possiamo mantenere solo con altri strumenti di comunicazione: la telefonata a nonni o amici che non dispongono di connessioni internet. Attivarsi? E-book, tutorial, gruppi virtuali, film sono validi alleati, ma non dimentichiamo che il benessere fisico e psicologico necessita anche di un tempo non-digitale, magari da dedicare alla lettura, allo sport o alle attività manuali. Una buona “consapevolezza digitale” a tutti!
*Veronica Guardabassi, psicologa di Recanati, assegnista di ricerca del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna.
Brava Veronica
Bravissima,Veronica❣
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