di Mauro Giustozzi
“O tutti quanti fanno un passo indietro per il bene della Maceratese affinché abbia un futuro in serie C o se prevarranno altri interessi, allora questa società ha un destino che potete immaginare”. Torna a parlare l’amministratore unico della Maceratese, Claudio Liotti, ad una settimana dal decisivo passaggio del pagamento degli stipendi ai calciatori, primo atto concreto per iscrivere la squadra al campionato. Ma più che una partita di pallone fuori dallo stadio, quella tra la proprietà napoletana e l’ex presidente Maria Francesca Tardella sembra una vera e propria partita a scacchi. Da parte sua la Tardella si è detta disponibile a rinunciare ai propri diritti se l’amministratore unico del sodalizio biancorosso, Claudio Liotti, iscriverà la squadra al prossimo campionato di serie C ed assolverà a tutti gli impegni economico finanziari che ne derivano. Qualora, invece, la Maceratese non dovesse essere ai nastri di partenza in Lega Pro nel campionato 2017-18, la Tardella farà valere i due decreti ingiuntivi emessi a proprio favore dai giudici dei tribunali di Napoli e Macerata per una cifra di circa 300 mila euro. Dal canto suo Liotti annuncia, invece, che nessuna risorsa economica verrà messa nella società se prima Maria Francesca Tardella non rinuncerà ai propri diritti, ossia a quei decreti ingiuntivi. Un braccio di ferro che rischia di stritolare chi c’è in mezzo, ovvero la Maceratese.
“Questa proprietà non farà alcuna operazione economica nella Maceratese –ribadisce Liotti da Napoli- se prima la società non sarà liberata completamente da chi vanta quei diritti che sono noti oramai a tutti. Noi non siamo stupidi nel portare avanti un progetto che ha bisogno di certezze nel coinvolgere imprenditori molto più importanti del sottoscritto che, però, possono e vogliono investire nel calcio avendo delle certezze che, con la situazione attuale, non si hanno. Quindi fino a che questa è la situazione noi non possiamo immettere risorse nel club. Stiamo lavorando, ci stiamo impegnando in vista delle scadenze che stanno per arrivare. Però ci vuole uno sforzo di tutto l’ambiente, della Tardella, degli altri creditori perché altrimenti i nostri tentativi non potranno avere successo”. L’amministratore unico della Rata sottolinea poi quanto di buono ha fatto l’ex presidentessa per il calcio biancorosso in tutti questi anni e quanto potrebbe ancora fare se decidesse di rinunciare nei prossimi giorni ai propri diritti dando il via libera alla proprietà napoletana. “La Tardella ha gestito la Maceratese in modo egregio in tutti questi anni –afferma Liotti- portando la squadra dai dilettanti alla Lega Pro e sfiorando addirittura la serie B. Gli va dato atto che il merito di ciò è tutto suo. Dirò di più: dopo di lei ci sono stati solo disastri che squadra, voi ed i tifosi hanno vissuto in prima persona la scorsa stagione. Ritengo l’ex presidentessa una persona intelligente e responsabile: se la Maceratese avrà un futuro in serie C tutto andrà per il meglio per tutti. Se il futuro, invece, non ci sarà, quello che potrà accadere solo marginalmente toccherà noi. Stessa situazione riguarda altri creditori: se la società prosegue la sua attività potranno prendere i loro soldi, in caso contrario ciò difficilmente avverrà”.
Un Liotti che poi se la prende anche con l’ambiente ed una costante fuga di notizie false che si sarebbero accavallate nelle ultime settimane. “Come ho sempre detto noi stiamo provando a trovare una soluzione ai problemi della Maceratese – spiega Claudio Liotti – però sento e leggo notizie che non fanno altro che destabilizzare e screditare la società, col rischio di allontanare quegli imprenditori che invece hanno mostrato interesse verso questo club. Personaggi di spessore, ripeto, di gran lunga superiore al sottoscritto. È falso, ad esempio, il fatto che la Sport Man di Alessio Sundas sia diventata partner della Maceratese. Non è vero niente. C’è qualcuno che vuole approfittarsi della situazione per farsi pubblicità gratuita. L’unica certezza è il nostro impegno per iscrivere la squadra al campionato. Solo che, lo ripeto per l’ultima volta, se non ci sarà un passo indietro di tutti quanti le difficoltà potrebbero risultare insuperabili”. Intanto sul fronte della squadra, i giocatori hanno dato mandato agli uffici della Lega Pro di escutere la seconda parte della fidejussione di Filippo Spalletta con cui verranno pagati gli stipendi di marzo, aprile, maggio e giugno nel caso in cui l’attuale proprietà della Maceratese non ottemperasse a tale incombenza entro il 26 giugno. A quel punto, infatti, con la società estromessa dalla serie C l’unica possibilità per Quadri e compagni di recuperare gli stipendi arretrati sarebbe nella fidejussione dell’italo-svizzero.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Puntuale (e penosa), nel momento in cui c’è da tirare fuori soldi “veri”, arriva la scusa di Liotti & Company, che si nasconde dietro una situazione debitoria preesistente della società nei riguardi di Mariella Tardella, un’esposizione che lui conosceva perfettamente già al momento dell’acquisto.
Ma non si può sapere quanto ha sicuramente chiesto Liotti per vendere anche se non ho ben capito se l’ha acquistata, la Maceratese. Se poi Liotti ha tirato fuori qualche soldo, lasciate le cose come stanno, così, sì, la Maceratese verrà iscritta a scuola, alla prima elementare, però Liotti anche fosse un euro, caspita, ce l’ho rimette!!
Ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah! Ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!
aaahaah….eccola, puntuale come Natale il 25 dicembre , arriva la ( finta e gia’ conosciuta ) scusante per far si che nulla cambi…. mi stavo preoccupando, mi chiedevo quanto ci avrebbe messo .
L’unica cosa sensata che potreste fare e’ non iscrivere la squadra al prossimo campionato, risolvere le vostre beghe in tribunale e , detto amorevolmente , togliervi dalle balle…
ripartiremo dalla terza categoria , forse vedremo poco calcio ma lo faremmo in modo piu’ sincero e vuoi mettere la soddisfazione di non avervi piu’ tra i piedi ?
Siete penosi e piu’ penosi di voi sono coloro che vi hanno permesso tutta questa sceneggiata….
Il giocattolo l’ho costruito ed ora lo distruggo, tipico di certi personaggi che gravitano nel mondo del calcio.
RATA DALLA TERZA CATEGORIA NAZIONALE A QUELLA REGIONALE
Le parole del patron partenopeo della Rata suonano come una condanna senza appello per i colori biancorossi. Era scontato che a pochi giorni dalla scadenza di stipendi e contributi qualcosa dovesse essere inventato. Così il nuovo patron tenta di scaricare le responsabilità sull’ex presidentessa Tardella, che dovrebbe – secondo lui – rinunciare a 350 mila euro di ingiunzioni senza alcuna garanzia sul futuro della Rata. Liotti non contento, come si può leggere nella nota, allarga il discorso agli “altri creditori”. Ciò da parte di una proprietà che acquistata la società due mesi fa (21 aprile) ha sinora impiegato (se lo ha fatto) solo poche decine di migliaia di euro per le quote. I due creditori che vanta di aver saldato, sono stati pagati con i fondi pro-Rata pignorati presso la Lega. Una nuova società che si esprime con note stampa unilaterali, si è vista solo di sfuggita a Macerata, non si sa chi la componga, non ha presentato entro il 3 giugno le credenziali in Lega per il necessario gradimento. Smentita in un primo tempo la presenza nella società di Battiloro (protagonista nel calcio di acquisti e fallimenti) è ricomparsa successivamente per bocca di Nacciarriti. La Gazzetta definisce Battiloro presidente della Rata e in questa veste annuncia l’interesse per il portiere Fiory (condannato a 3 anni di reclusione per stalking, in attesa dell’appello). Si è letto della vicinanza alla società dei Sibilia (che detenevano la proprietà dell’Avellino calcio), ma il capofamiglia è presidente della Lega di Serie D e in ultimo di un accordo con una società di procuratori (una loro dichiarazione ufficiale è stata smentita da Liotti). Si è letto di possibili allenatori (Giunti, vicino al Perugia, ha smentito ogni contatto) e dirigenti del territorio (Nacciarriti DG, Spadoni DS). Era, tuttavia, evidente che la “montagna di debiti” a cui deve far fronte la nuova proprietà non poteva essere coperta. Eppure di recente ci sono stati soggetti con il cervello provvisto di due neuroni (uno bianco e uno rosso) che hanno assicurato la permenenza della Rata in Serie C! Oltre alla questione Tardella, il nuovo patron dove provvedere agli altri creditori, a versare stipendi e contributi per 4 mensilità arretrate a giocatori e staff tecnico (più di 40 elementi). Inoltre, deve ricapitalizzare la società (da riportare nei parametri PA), versare la tassa di iscrizione (circa 100 mila euro) e presentare la fidejussione di 350 mila euro (se assicurazioni o banche la rilasciano). A pochi giorni dalle scadenze definitive (26 giugno stipendi, 30 giugno iscrizione) ogni speranza è caduta e il destino biancorosso è segnato. Manca alla Rata anche un “aggancio” a imprenditori locali, i quali (dopo la rinuncia di La Cava) hanno fatto cadere il “piano B”, che avrebbe collocato la squadra in una categoria “decente”, salvandola dall’umililiazione della “terza categoria”. Mentre la società dei “bistrattati” cugini rossoblu sta per essere acquistata da Gianni Rosati, uomo di calcio, molto legato al territorio (il padre Armando ha allenato la Civitanovese), che presenterà la domanda di ripescaggio in Serie D. L’aspetto più doloroso per la Rata (a parte il baratro del dilettantismo e i flaconi di “ricino” in alcune dimore) è il destino dei giocatori che hanno onorato la maglia a dispetto della crisi societaria (tre presidenti in un campionato). Presentendo di non essere pagati dal nuovo patron hanno chiesto alla Lega di “escutere” la seconda parte della fidejussione “maltese” di Spalletta, il quale non è più presidente e non può garantire nulla. Significativo, in ultimo, il “silenzio” della tifoseria (si era fatta sentire, eccome, contro Spalletta e Fantauzzi): è il segnale che per la Maceratese ormai non c’è più nulla da fare e calcisticamente deve ripartire da 0 (zero)!
se è vero come è vero che il calcio professionistico è soltanto prostituzione totemizzata e che il tifo dei fan è solo inciviltà, volgarità, delirio, frustrazione incarnita, degrado, ignoranza, tragicomico sadomasochismo. la morte del calcio maceratese non può che essere salutata con festoso e orgoglioso compiacimento… lo sport è tutt’altro.