Un intervento di Malizia in Juventus-Perugia 1-2 della Serie A 78-79
di Mauro Giustozzi
Una lunga striscia biancorossa quella che corre tra Macerata e Perugia tra giocatori e allenatori che sono transitati su questa direttrice dell’appennino umbro-marchigiano. Già molto prima che si aprisse il collegamento veloce della superstrada Valdichienti, lungo le tortuose strade della statale 77 il via vai è stato molto intenso. In queste ultime stagioni soprattutto di allenatori, in precedenza di calciatori che, soprattutto sulla sponda del Grifo, hanno poi fatto la storia di quel club. Ma partiamo dai giorni nostri e da colui che questa lunghissima tradizione, iniziata a metà degli anni Sessanta, proseguirà nella prossima stagione. Mister Federico Giunti che, dopo aver fatto un campionato sensazionale alla guida di una Maceratese praticamente senza una società alle spalle, attende ad ore di essere ufficializzato come nuovo mister degli umbri. Il presidente Santopadre e il responsabile dell’area tecnica Goretti hanno oramai deciso di affidare la panchina biancorossa a lui che a Perugia ha disputato otto stagioni da giocatore. Giunti ha messo in fila tutti gli altri pretendenti, in primis Vivarini, Grosso e Stellone, ed attende solo di firmare il contratto che lo legherà al Perugia. Per il mister di Città di Castello un ritorno a casa, passato però per il biancorosso della Rata che lo ha lanciato all’attenzione generale come uno degli allenatori emergenti della Lega Pro.
Andrà a sostituire, guarda caso, un altro tecnico che proprio passando dall’Helvia Recina aveva avuto la sua consacrazione definitiva. Ossia Cristian Bucchi che con la Maceratese, tornata dopo 42 anni in serie C, nella stagione 2015-16 ottenne l’accesso ai playoff promozione in serie B persi contro il Pisa che poi approdò nella cadetteria. Anche Bucchi, sia da giocatore che da allenatore, la statale 77 l’ha percorsa per tanti anni. Da calciatore della Settempeda, in Promozione, approdò proprio nel Perugia dove da centravanti ebbe la consacrazione nel calcio dei big. Da allenatore ha fatto lo stesso percorso, cogliendo grandi risultati sia a Macerata che a Perugia, anche se in entrambe le occasioni la sua partecipazione ai playoff non ha avuto l’epilogo finale vincente. Per Cristian Bucchi tanti estimatori e la possibilità di fare ora il gran salto in serie A col Sassuolo oppure di ‘ripiegare’ su piazze da serie A ma che sono ora in cadetteria come Bari o Palermo. In fila per la panca del Perugia era stato a lungo anche Beppe Magi, altro indimenticato mister della Rata, colui che aveva riportato con la squadra degli Invincibili la società biancorossa in terza serie. Ma la concorrenza di Giunti, perugino doc molto amato anche dalla tifoseria umbra, lo ha eliminato dalla corsa alla panchina.
I legami tra Maceratese e Perugia affondano però le radici nei lontani anni Sessanta, quando ci fu il passaggio della coppia di attaccanti Turchetto e Dugini in maglia grifone al termine di un campionato che vide il Perugia volare in serie B proprio ai danni della Maceratese. A distanza di 50 anni le polemiche su quella stagione sono ancora vive, a dimostrazione che tra le due piazze c’è stata sempre collaborazione ma anche rivalità. Forse il giocatore che più ha inciso nel Perugia, proveniente dalla Rata, è Nello Malizia, portiere di quel grifone che sfiorò lo scudetto poi vinto dal Milan ma che ottenne l’imbattibilità stagionale in serie A. Malizia a Perugia esordì nella massima serie nel 1974 dopo essere stato lanciato dalla Rata in serie C e per 8 campionati fu il numero uno degli umbri. A seguirlo nei primi anni Ottanta la coppia dei ‘gemelli del gol’ Giovanni Pagliari e Moreno Morbiducci che segnarono prima un’epoca che resta scolpita nella mente dei tifosi maceratesi. Con i due prodotti del vivaio la Rata vinse prima il campionato di serie D e approdò in C2, sfiorando anche la promozione in C1 grazie alle giocate ed ai gol dei due bomber nati in casa. Per entrambi quelle due stagioni furono foriere di tante attenzioni concretizzate dal trasferimento al Perugia in serie B dove entrambi restarono per diverse stagioni diventando a loro volta beniamini della calda tifoseria umbra. Addirittura Giovanni Pagliari è l’unico che, sia da calciatore che da allenatore, ha vestito le maglie di Maceratese e Perugia. Ultimi in ordine di tempo i giocatori che sono passati direttamente dal biancorosso maceratese a quello perugino sono Buonaiuto ed Imparato nella passata stagione proprio al seguito di Cristian Bucchi. La loro esperienza nel grifone, però, oltre a segnare il debutto nella cadetteria è passata senza lasciare traccia, tanto che hanno poi concluso la stagione rispettivamente a Latina e Teramo. A fare il percorso inverso, cioè Perugia-Macerata, sono stati pochi calciatori e che non hanno lasciato il segno nella Rata. Ricordiamo, proprio nell’operazione di cessione di Pagliari e Morbiducci, l’arrivo nel capoluogo di Adolfo Cichella, fantasista dalle grandi potenzialità rimaste inespresse e qualche anno dopo il granitico difensore Roberto Rinchi. Entrambi più comprimari che protagonisti. Se proprio i vuol ricordare un calciatore che militò nel Perugia e che verrà ricordato nel futuro a Macerata questo non può che essere Alberto Quadri, capitano e goleador con 11 reti dell’ultima Maceratese. Il regista giocò nel Perugia 13 partite in serie C1 nel 2008 e dopo una carriera che lo ha portato in giro per tutta l’Italia l’approdo nelle Marche che lo ha rilanciato come uno dei migliori centrocampisti della stagione appena conclusasi nel girone B di Lega Pro.
Malizia in un articolo di Sandro Ciotti
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