di Enrico Maria Scattolini
SI STA FINALMENTE PROFILANDO ALL’ORIZZONTE LA SVOLTA DECISIVA (+) per il destino della Maceratese?
SEMBREREBBE DI SI’(+), anche se la prudenza è d’obbligo trattandosi di argomento complesso, scottante ed anche scivoloso. Nonchè dalle dinamiche imprevedibili.
LA CHIAVE DI VOLTA dovrebbe essere il patto, ormai prossimo alla formalizzazione? (+), fra Liotti e l’ex dirigenza biancorossa riguardo alla rinuncia della medesima del suo vincolo sulle quote del capitale sociale della Rata. Il cui 95%, ceduto a primavera da Spalletta all’imprenditore napoletano, potrebbe ritornare in capo al precedente proprietario (Gianni Piangiarelli) se venisse esercitato il diritto di evizione in conseguenza dell’inadempienza contrattuale dell’ex presidente italo-svizzero.
PASSAGGIO FONDAMENTALE, opportunamente (+) sottolineato da Liotti nella sua attesa esternazione di fine settimana (leggi l’articolo). Laddove collega tale disponibilità espressa da …”Maria Francesca Tardella, attraverso lo Studio Legale Nascimbeni….” alla possibilità di consentire “…alla nuova proprietà di immettere risorse economiche fresche, per rispettare tutti gli adempimenti economici imposti dalla competente Co.Vi.So.C della Federazione Italiana Giuoco Calcio”.
“SOMMA ALGEBRICA” HA ANTICIPATO QUESTO SNODO nella sua ultima edizione (leggi l’articolo).
DI SEGUITO E’ ACCADUTO CHE (+): a) gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni hanno inviato a Marinelli, legale di Liotti, la bozza dell’accordo ed hanno sollecitato un incontro urgente fra le parti in causa; b) contemporaneamente la dottoressa Tardella mi ha confidato quanto segue: “Sono intenzionata a firmare per l’amore che, nonostante tutto, conservo ancora per i colori biancorossi. Ma solo dopo aver ricevuto l’assoluta garanzia che l’Amministratore Unico biancorosso iscriverà la Maceratese al campionato di Lega Pro ed assolverà a tutti i conseguenti adempimenti economico-finanziari. In particolare presenterà la fidejussione ad hoc, con relativo accoglimento da Firenze”.
ESATTAMENTE QUANTO APPUNTO ASSICURATO (+) da Liotti nel suo comunicato.
Con tanto di minuziosa specifica: “ricapitalizzazione, stipendi ai tesserati, tassa d’iscrizione e rilascio di una nuova fidejussione”.
ED ANCHE QUANTO RICHIESTO DA MARCO NACCIARRITI per accettare l’incarico di Direttore Generale della Maceratese (leggi l’articolo). Spadoni, che sembra abbia intanto divorziato dal Monopoli, sarà il nuovo Direttore Sportivo?
VA RILEVATO COME LA DECISIONE (+) COMPORTI UN COSTO PER LA TARDELLA. Costretta a rinunciare all’esecuzione di due decreti ingiuntivi recentemente emessi, a suo favore dai giudici dei tribunali di Napoli e di Macerata.
IL PRIMO RELATIVO AD UN CREDITO DI FIRMA di 275mila euro a suo tempo rilasciato da un Istituto campano, su richiesta di Spalletta, che non sarebbe stato onorato. Il secondo invece strascico di un contenzioso fra l’ex capintesta biancorossa e la Maceratese per una questione di affitti.
AL RIGUARDO, un minimo di riflessione andrebbe fatto (+). A beneficio della Tardella.
I TEMPI SONO STRINGENTI (-): metà giugno per liquidare ai giocatori i residuali emolumenti del campionato 2016/17: il rateo di febbraio e le successive mensilità di marzo, aprile e maggio (giugno può essere pagato entro il 16 di agosto). Fine mese per versare la tassa d’iscrizione di circa 100mila euro e l’importo richiesto dall’adeguamento del PA (ricapitalizzazione) in fase di definizione. Non oltre la prima decade di luglio per presentare la garanzia fideiussoria di 350mila euro.
UN MUCCHIO DI SOLDI (-), ai quali vanno aggiunti quelli da spendere per gli accordi stragiudiziali con i fornitori.
CHE SONO MENO ASSILLANTI per gli effetti della legge sismica ed anche per l’approssimarsi del periodo feriale. Al momento dovrebbero congelare eventuali istanze di fallimento.
VA COMUNQUE DETTO CHE LIOTTI li sta affrontando (+). Nel suo comunicato informa infatti di aver già saldato alcuni debiti ed è intenzionato a completare la sanatoria.
TUTTAVIA, IN ASSENZA DI RISCONTRI OGGETTIVI (-), si continua a veleggiare nel mare aperto delle ipotesi. Con la speranza di trovare il filo di Arianna al più presto.
FERMA RESTANDO la domanda di fondo. Ma perché Liotti sì è imbarcato in un’avventura simile?
ANALOGO INTERROGATIVO, a suo tempo posto al suo predecessore (Filippo Spalletta). E’ rimasto senza risposta (-).
MI AUGURO CHE LIOTTI riesca, prima o poi, a toglierci questa curiosità (+).
CHE E’ DI UN’INTERA CITTA’. Quindi interessa in primis Maurizio Mosca che, con la consueta generosità, è pronto a dare una mano (+) alla nuova dirigenza non appena sistemata la situazione federale della Maceratese.
“MOMO”, mio amico di tante indimenticabili cimenti biancorossi, recentemente rievocati con una punta di nostalgia, me l’ha ribadito in queste ultime ore (+++). Anche al fine di onorare il mandato ricevuto dal sindaco Carancini.
MA IL PALLINO resta in mano alla controparte.
IL MIO AUSPICIO è che alle parole, ben selezionate ed articolate dei comunicati dell’AU, seguano i fatti (+).
CHE CONFERISCANO CONCRETEZZA (+) ad un sogno che rischia ancora di rimanere d’inizio estate.
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Lato A=lato B
LA RATA TRA REALTA’ E FERVIDA IMMAGINAZIONE
Dopo i commenti, a loro dire riferiti a “fatti reali” (sic!), di “risorti” commentatori di CM: “la Rata sarà regolarmente ai nastri di partenza del campionato di Serie C”, stavamo quasi credendo che il “piccione biancorosso” stesse ricominciando a camminare. Post che oltretutto facevano seguito al comunicato stampa rassicurante del patron parte-nopeo e parte-pistacoppo Liotti: “sono stati già regolarmente pagati alcuni creditori, tra cui Fifa Security e Prince Sport e nei prossimi giorni saranno rispettati anche gli altri, che vantano nei confronti della società crediti per servizi corrisposti e mai riconosciuti”. Poi, però, a far vacillare le nostre “certezze” la cautela di Scattolini di fronte al “mucchio di soldi” necessari per rimettere in sesto la Rata e ai “tempi ristrettissimi” (poco più di due settimane) per agire. Non basta, l’ex presidente Tardella vuole la “assoluta garanzia di iscrizione al campionato” per liberare la nuova proprietà dal “vincolo di evizione”; attesa sullo stesso fronte da parte di Nacciarriti per assumere l’incarico di DG. Cautela anche degli imprenditori locali, in testa un amato ex-presidente, per accettare di affiancare il nuovo patron (decisione, che “avventati” commentatori danno per presa). Forse i comunicati ottimistici del patron mirano a far “avvicinare” la cordata locale, che fa bene ad essere guardinga e pretendere i fatti. Anche tenendo conto delle dichiarazioni odierne di uno “storico” creditore della Rata (per debiti non pagati si è giocata a “porte chiuse” la gara interna con il Venezia). Cesari, titolare Top Security Guard: “Mi sto attivando per fare il decreto ingiuntivo per le fatture non pagate. Le uniche due aziende creditrici che hanno ricevuto i soldi si erano già attivate in tal senso. Non è stato Liotti a pagarle, bensì la Lega: con i soldi destinati alla Maceratese ha provveduto a pagare le cifre bloccate dal pignoramento presso la Lega Pro”. Il pensiero, perciò, è corso subito alle “vagonate di panzane” che i faciloni “dispensatori di certezze” avevano postato a proposito dei “mirabili” progetti del presidente Spalletta (a partire dalla partecipazione al torneo di Viareggio: ci torneremo punto per punto) ed è ritornata la disperazione. E’ bastato un barlume di “illusoria” luce a farli “riemergere dalla fogna” in cui erano sprofondati (a campionato ancora in corso). La sensazione è che in quel luogo, con questi chiari di luna (tra una smentita a l’altra), i “professionisti della fesseria” dovranno starci a lungo. A meno che essi non vogliano munirsi, per decoro personale e dei lettori, di carta igenica per pulire il loro lato A, che il precedente commentatore equipara al lato B.
Ma alla domanda del cronista del perché sia Spalletta e Liotti si siano gettati a capofitto nell’affare, la risposta mi sembra facile. Dal mio modesto punto di vista, salvo smentite che per Spalletta non sono venute, per il parte-nopeo e parte-pistacoppi (la copio perché è proprio carina )mi sa che non cambia niente. Lo svizzero boscaiolo ha acquistato la maceratese come avrebbe fatto con una partita pregiata di legname (almeno questo alla squadra va concesso ), anzi alla squadra va concesso tutto, sono tutti quelli che non tiravano calci al pallone che a torto o a ragione hanno creato questo giallo calcistico degno della penna di Edgard Allan Poe, dove poliziesco, orrore e psicologia giocavano a tutto campo. Lo sfasciacarrozze l’ha acquistata così come si fa con un bel carico di ferro o rame ( diamo nobiltà anche alla materia ), ambedue per rivenderlo a buon prezzo senza perdere tempo a lavorarlo,metterlo in vendita ed aspettare l’acquirente. Nella loro visione di scaltri imprenditori ( se non sei scaltro, oggi non duri ) hanno visto di fare un bell’affare saltando appunto la lavorazione che avrebbe comunque avuto un costo. Quindi oggi compro piccioni a 10, domani vendo detti piccioni a 20/30/40/. Se qualcuno mi può accusare di ignoranza, lo faccia pure, ma a me le cose finora cosi appaiono. Volete salvare la Maceratese, allora se non lo avete ancora fatto e ne dubito, dite a Liotti, parte-nopeo parte-furbacchione, parte-imprenditore e parte con riserva pistacoppo, quanto costa rispostare il tutto su altri tavoli e anche piuttosto velocemente e il gioco è fatto. Se aspettate che si risolva tutto come nell’articolo, con garanzia assoluta ( verbale, scritta, vincolante se esiste, sulla classica fiducia tra brave persone dove basta la parola?),chissàchisacosaeperchésasecosava, voglio ricordare una breve frase detta dal famoso tenore Temagno che alla Fenice di Venezia interpretando Otello, dopo aver soffocato con un cuscino Desdemona, rivolto al pubblico disse: ” Fedifraga e pure stonata no. E che ca@@o, pe canta ce vo la voce!!”
La sensazione è che Liotti, al quale della Maceratese importa poco o nulla, si sia imbarcato in questa faccenda per ottenere un surplus da chi spera (locale o straniero) si faccia avanti in tempo utile per evitare il tracollo della società biancorossa. Nel frattempo, da parte del duo Liotti-Battiloro solo rassicuranti comunicati alla camomilla, la borsa ben chiusa ed un bel po’ di bugie raccontate con la faccia seria e compunta.
Ove nessuno si faccia concretamente avanti, e questa ipotesi, anche se spero di sbagliarmi, è la più probabile (considerati i tempi stretti, la montagna di soldi “veri” da tirar fuori da qui a meno di un mese, i vari contenziosi in atto), sono in arrivo tempi molto duri per la Maceratese.