di Mauro Giustozzi
I creditori sono stati pagati sì, ma con i soldi di attivo che la Maceratese vanta in Lega Pro e non direttamente dal presidente Claudio Liotti. Le ingiunzioni legali fatte a suo tempo dalla Fifa Security e da Prince Sport sono giunte a segno e, avendo ancora il conto aperto e pignorato, la Lega Pro ha provveduto al pagamento delle spettanze reclamate da queste due aziende che vantavano cospicui arretrati col club biancorosso. Dunque un intervento indiretto quello della società biancorossa: cioè non con un esborso in nuova liquidità ma sfruttando il denaro di attivo in conto Lega. Soldi, alla fine, sempre di proprietà della nuova società che, però, avrebbe fatto meglio a spiegare come si era giunti a questa definizione del debito che la Rata aveva con le due società fornitrici di servizi: nel caso della Fifa Security per gli steward allo stadio e della Prince Sport per il materiale sportivo.
Ma la voce clamorosa che da ieri sta circolando insistentemente in città è che nella nuova compagine societaria campana che si è posta alla testa della Maceratese ci siano anche figure riconducibili in qualche modo all’attuale presidente della Lega di serie D, nonché figlio del patron dell’Avellino dei miracoli, Cosimo Sibilia. Non ci sarebbe un suo interesse diretto nell’entrare in prima persona nella Maceratese, ma di figure, anche parentali, a lui molto vicine. Del resto, soprattutto per la posizione apicale che il dirigente irpino occupa in serie D, un suo inserimento nella Maceratese non sarebbe possibile. Al contrario, invece, di altre persone a lui vicino che sosterrebbero l’operazione che Claudio Liotti sta portando avanti, garantendo anche le coperture finanziarie necessarie. Una volta risolto il nodo legato all’accordo con l’ex presidente Maria Francesca Tardella che, dalle parole enunciate dal patron Liotti, sembrerebbe possibile (leggi l’articolo). E’ evidente che l’entrata sulla scena della famiglia Sibilia cambierebbe enormemente le carte in tavola, vista la potenzialità economica e quella anche di rapporti nel mondo del calcio che ciò potrebbe garantire. Naturalmente su questo fronte non si registrano conferme o smentite dalla società.
Ma a poter favorire l’approdo in biancorosso di parte della famiglia Sibilia potrebbero anche essere stati i buoni uffici e l’amicizia di Antonio Loschiavo che con i Sibilia, sia il padre Antonio che Cosimo, ha una frequentazione ultradecennale. Essendo stato dirigente, in diverse epoche, di quell’Avellino che proprio sotto la presidenza del ‘commendatore’ irpino militò lungamente in serie A. Dunque una Maceratese che potrebbe essere a trazione non più solamente napoletana, cioè con Liotti al comando, ma soprattutto irpina con l’ingresso di finanziatori legati a quel territorio. Al momento questi indizi non trovano riscontri o conferme, anche in virtù di una situazione generale della Maceratese che vede la proprietà esprimersi esclusivamente con dei comunicati e senza un reale contraddittorio con la stampa e la piazza biancorossa. Ma ciò che risulta certo è che contatti sono stati avviati: se porteranno all’ingresso degli Sibilia nel pacchetto di maggioranza del club lo scopriremo solo nei prossimi giorni. Visto che sono pochissimi quelli rimasti per sistemare bilanci e mettere mano al portafogli per saldare le spettanze dei calciatori. Rispettivamente 30 giugno e 26 per il saldo delle mensilità arretrate sino al mese di maggio. Proprio per affrontare la questione burocratica legata alla ricapitalizzazione del club, alla definizione del parametro Pa, alle varie note, nella giornata di lunedì ci sarebbe stato un incontro tra i commercialisti attuali della Maceratese ed inviati della Covisoc. Il tema è infatti molto delicato, perché anche se la nuova dirigenza della Rata avesse a disposizione le risorse economiche per far fronte alla mole debitoria sportiva esistente, e quindi la forza economica per iscriversi alla prossima serie C, ciò che bisogna sistemare è la parte burocratica e tutti gli adempimenti legati ad aspetti fiscali, commerciali e normativi di un club che, negli ultimi sei mesi, in pratica non è stato gestito neppure da questo lato. Per questo l’incontro sarebbe stato propedeutico a sistemare le carte e far si che alla scadenza del 30 giugno la Maceratese possa essere in regola anche sotto questo aspetto.
Intanto i tifosi della Rata, stanchi di questo teatrino attorno alla società che dura oramai da quasi un anno, esasperati e forse anche disillusi, hanno attaccato in corso Cairoli un manifesto funebre con la foto del presidente Claudio Liotti. Il manifesto recita, accanto alla foto di Liotti, ‘E’ venuto a mancare già da parecchio tempo Claudio Liotti. Ne danno l’annuncio i tifosi biancorossi stufi di essere presi per il culo. Il funerale avrà luogo presso lo studio legale Valori’. In basso al manifesto la scritta pompe funebri Battiloro, l’altro dirigente campano che ha propiziato l’acquisto della Maceratese dall’ex presidente Filippo Spalletta.
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