Romano Carancini, presidente dell’Associazione Sferisterio
di Maria Stefania Gelsomini
(foto di Andrea Petinari)
Obiettivo raggiunto, la stagione lirica 2015 ha nutrito l’anima del territorio. Va in archivio, con l’ormai consueta foto di gruppo dello staff organizzativo scattata a tarda notte al termine dell’ultima recita di Rigoletto, anche la cinquantunesima edizione del Macerata Opera Festival. Dopo il fulmine a ciel sereno dei tagli del Fus annunciati nei giorni scorsi che potrebbero mettere a rischio la stagione 2016 e le reazioni indignate del direttore artistico Francesco Micheli e del sindaco di Macerata Romano Carancini, ieri sera si respirava un rinnovato ottimismo, grazie anche al conforto dei dati della stagione appena conclusa. «Vincere è difficile ma confermarsi lo è ancora di più – ha affermato Carancini – e stasera ci siamo confermati dopo la stagione unica e indimenticabile del Cinquantenario». Tocca al sindaco di Macerata snocciolare i dati più recenti, a cominciare proprio da quelli sull’ultima serata, che ha registrato il miglior incasso dell’intera stagione con 2.345 persone (sold-out) e 115mila euro di introito al botteghino. Un crescendo che riguarda tutte e tre le opere in cartellone, che all’ultima recita hanno superato le 2mila presenze e i 100mila euro di incasso.
In totale, la stagione 2015 ha registrato un incasso di 1 milione e 147mila euro, in linea con le previsioni di bilancio e con la cifra incassata l’anno precedente. Le presenze assolute, comprese le serate dedicate alla produzione del Marco Polo e al concerto di Ludovico Einaudi, sono pari a 32.296. Fa ben sperare il trend in crescita della media spettatori dal primo all’ultimo weekend di programmazione, passata da 1.951 a 2.324, con una media complessiva di 2.113 persone per sera (2.018 i paganti), e una media incasso di 100.068 euro, a fronte di 95mila euro nel 2012, 90mila nel 2013 e 103mila nel 2014. I dati del 2015, seppur leggermente inferiori a quelli da record del 2014, polverizzano quelli delle due annate precedenti della direzione Micheli. Grande soddisfazione dunque per un festival che, dati alla mano, dimostra di avere ormai radici forti sul territorio: «Mai come oggi – ha confermato il sindaco – siamo consapevoli di aver trasformato un progetto in un patrimonio, di essere cresciuti e di aver capitalizzato il lavoro fatto insieme a una squadra di giovani che ogni anno si rinnova. Possiamo andare avanti con forza e con grandi risultati. Ma mai come quest’anno vi è la preoccupazione per il futuro, i tagli del Fus a stagione completata sono un fatto a dir poco strano».
Rispetto al futuro si è davanti a un crocevia, o si segue la paura o si accetta la sfida, e la risposta di Carancini è chiara e forte: «La parola paura non la vogliamo conoscere, siamo pronti alla sfida per il 2016 pur consapevoli delle difficoltà, andremo avanti tutti insieme con abnegazione e coesione, ce la faremo». Una sfida che si fonda su due parole chiave: i giovani (sono l’investimento sul futuro, i 2.716 under30 delle anteprime che si stanno avvicinando all’opera), e lo spirito del lavoro di squadra, a partire dal Cda dell’Associazione Sferisterio ora in scadenza, che Carancini definisce «la testa da cui sono partiti questi successi», per arrivare a tutte le maestranze che lavorano sul palco, un totale di 515 persone che mettono in piedi il festival e contribuiscono al suo successo. I ringraziamenti finali di rito si concludono con quello a Francesco Micheli, al quale Carancini chiede di «aiutarci con le sue idee a salvare ciò che altri stanno tentando di distruggere».
Il vice presidente dell’Associazione Sferisterio Antonio Pettinari
Anche il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha snocciolato qualche dato, in particolare sul calo dei biglietti omaggio, passati quest’anno al 4,49 per cento, contro il 12,22 del 2011, il 6,3 del 2012, il 5,43 del 2013 e il 4,85 del 2014. Ricordando le discussioni di quattro anni fa col sindaco Carancini sulla necessità di rilancio dello Sferisterio, in termini di spettatori e di attenzione del territorio provinciale e regionale e in termini di riscoperta della manifestazione da parte della stampa nazionale, Pettinari ha parlato di scommessa vinta: «Volevamo che tornasse la stagione lirica di un tempo ma con un valore aggiunto, la ricaduta sul territorio, e questo è stato possibile grazie a genio, alla disponibilità e alla capacità di interloquire coi giovani di Francesco Micheli e di tutto lo staff. La scelta di opere “famose”, popolari si è rivelata vincente, perché Macerata non deve essere prima della classe nella sperimentazione ma nel fare squadra e nel fare miracoli. Fino al prossimo anno, finché saremo in carica, garantiremo il nostro appoggio come soci, garantiremo il nostro contributo seppure tagliato, e sosterremo questo fare squadra del territorio, perché la cultura e il Macerata Opera Festival sono una grande occasione di sviluppo e di promozione e siamo convinti – ha concluso – che l’amministrazione comunale non permetterà a questo territorio di privarsi di una risorsa così importante». L’unica strada da percorrere a questo punto per garantire la sopravvivenza futura del festival sembra quella della sponsorizzazione privata, che è arrivata quest’anno a 460mila euro, contro i 400mila del 2014 e i 140mila del 2010.
L’intervento del direttore artistico Francesco Micheli, con a fianco Antonio Pettinari, Romano Carancini e Luciano Messi
Un Francesco Micheli emozionato e di poche parole, rispetto alla solita parlantina che lo contraddistingue, ha provato a fare un bilancio del lavoro fatto e una previsione su quello che verrà: «L’odierna serata è più eloquente di qualsiasi altro discorso, testimonia il calore, il talento e la comunione che l’opera lirica sa creare. Ci aspetta un anno non semplice ma la semplicità non ci ha mai attratto. È stato un anno in cui è stato bello constatare una squadra che lavora per il raggiungimento di obiettivi sempre più alti, per il bene dell’opera e del pubblico. Ho davanti agli occhi l’immagine della serata del 6 agosto, che la dice lunga sulle nostre capacità organizzative e produttive, e dice di un festival che quando chiama il territorio risponde. Credo che abbiamo a cuore l’eredità tralasciata dai nostri padri fondatori, dai cento consorti a Carlo Perucci, e quest’anno siamo riusciti nell’intento di nutrire l’anima, siamo riusciti a mettere a fuoco sempre più la ricetta, un elisir d’amore per la vita e per l’opera».
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Conticino della Serva:
incasso 115.000
spettatori 2.345
incasso medio per spettatore 115.000 : 2.345 = 49,04 euro
Come è possibile se i biglietti meno costosi (settore rosso) costano 45,00 euro?
Forse, anzi sicuramente, il mio conticino della serva non è preciso, qualcuno può fare un conticino più preciso???
ma il settore giallo e la balconata costano 25 e 10 euro…e non sono pochissimi posti anzi..poi il totale incasso diviso il totale presenze scende alla media di poco piu’ di 35 euro a persona…considerato che ci sono gli spettacoli come marco polo e le generali che contano come presenze ma si paga poco,.,dove sarebbe il problema?
forse si rifetisce ai circa 100 biglietti a serata che vengono dati gratuitamente per le personalita’ e per gli sponsor e che sono tutti posti di poltonissima??’ pero fanno parte del gioco nello spettacolo cosi’ come nello sport….
Caro direttore Micheli, ho già espresso commenti positivi per il Suo lavoro, ma rimango perplesso per lo slogan con cui ha terminato l’intervista “Chi sa solo d’opera, non sa niente d’opera”. Certamente fa effetto per i molti giovani che finalmente (anche per il Suo contributo) si avvicinano al “bel canto”. Non hanno punti di riferimento e accettano la minestra che passa il convento. Ed è anche un ottima scusa per i registi, che si permettono le scelleratezze più estreme. Basterebbe indirizzarli su gli Youtube ai commenti del Maestro Muti specie, (come Lei saprà) al commento sul Rigoletto, per dare una minima idea a quello che non sanno.Comunque colgo l’occasione per salutarLa, sperando che nelle opere in cartellone per il 2016, ci sia la Carmen, altrimenti Otello e Norma sono difficili da….. digerire anche per cantanti.
Che fine ha fatto il NUOVO Statuto delo Sferisterio, in cui Presidente e Vicepresidente dell’Associazione non sarebbero più politici ma, presumbilmente, addetti del settore??
Al momento il CdA è il seguente:
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Romano Carancini – Presidente
Antonio Pettinari – Vicepresidente
Raffaele Berardinelli – Consigliere
Giuliano Bianchi – Consigliere
Flavio Corradini – Consigliere
Nicola Di Monte – Consigliere
Luigi Lacchè – Consigliere
Fiorenzo Principi – Consigliere
Orietta Varnelli – Consigliere
Walfrido Cicconi – Consigliere (Società Civile dello Sferisterio)
ASSEMBLEA DEI SOCI
Romano Carancini – Rappresentante Comune di Macerata
Antonio Pettinari – Rappresentante Provincia di Macerata
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Giorgio Piergiacomi – Presidente
Fabio Pierantoni – Revisore
Carlo Maria Squadroni – Revisore
@Gualtiero Ceresani
“” ma il settore giallo e la balconata costano 25 e 10 euro…e non sono pochissimi posti anzi..poi il totale incasso diviso il totale presenze scende alla media di poco piu’ di 35 euro a persona…considerato che ci sono gli spettacoli come marco polo e le generali che contano come presenze ma si paga poco,.,dove sarebbe il problema? “”
Ho già detto che il mio conticino della serva non è preciso,
il suo conticino è molto più preciso però vorrei osservare che il conto è stato fatto solo sull’ultima rappresentazione del Rigoletto quindi senza considerare Marco Polo e le generali.
@Gualtiero Ceresani
“” forse si rifetisce ai circa 100 biglietti a serata che vengono dati gratuitamente per le personalita’ e per gli sponsor e che sono tutti posti di poltonissima??’ pero fanno parte del gioco nello spettacolo cosi’ come nello sport….””
Che bel giochino:
biglietti di poltronissima a serata 100:
costo della poltronissima euro 150
numero delle serate 11
150 x 100 = 15.000
15.000×11 = 165.000
Se un privato organizza serate o eventi sportivi è libero di fare entrare gratis chi vuole.
Nel caso della stagione lirica non si tratta di un privato ma di soldini nostri e non possono essere fatti giochini di 165.000 euro.
beh vediamo a fronte di piu’ di 500000 euro di investimento da parte degli sponsor e considerando che alcune decine di quei bigflietti sono gratis a livello istituzionale e per personalita’ di alto livello,(un esempio,il prefetto di Mc ma anche l’ambasciatore che viene a vedere l’opera sono ospiti gratuitamente del comune non degli sponsor…) direi che il conto si abbassa …facciamo a 145000??? consaiderato che sono soldi dati dagli sponsor dov’e’ il problema??? la stagione si finanzia per buona meta’ con soldi non pubblici e quindi non nostri ma di privati….
Benissimo, hai ragione, non esiste problema!!
Il ministero ha tagliato quasi 100.000 euro???
Di fronte alle considerazioni e ai conteggi fatti direi che ha fatto la parte dell’obbligo suo, anzi ha tagliato troppo poco.
veramente ha tagliato fin troppo…ma in realta’ non capisco dov’e’ il problema…si va alla ricerca di sponsor da sempre per ogni manifestazione di qualsivoglia tipo ed e’ nell ordine naturale delle cose che agli sponsor siano concessi dei privilegi .in questo caso biglietti…ma non succede solo in Italia…accade in ogni paese civilizzato.Lo Sferisterio con la sua politica di abbattimento costi e di proporsi all’esterno delle sue bellissime mura crea sempre piu’ interesse verso i giovani,sempre piu’ indotto e lavoro…Macerata e’ piu’ piena di turisti e vitale da qualche anno a questa parte. quindi avanti su questa strada che sta’ riportando anche le famose comitive all’opera…erano anni che non si vedevano cosi tanti pulman…
anche perche’ se vogliamo fare i conti della serva…comunque gli sponsor al netto di tutto…e comunque se ci si pensa bene ci sono altre variabili da tenere in considerazione compresi i costi dei biglietti delle generali…sui dieci euro a posto e la politica per i giovani che ha fronte dell’acquisto di un biglietto se ne otteneva un altro ad un solo euro…il tutto per invogliare e far conoscere l’opera alle nuove generazioni e con queste giustissime pokitiche di soldi comunque ne ballano tanti…ma se lìopera come sembra e come ha fattto lo scorso anno non finisce in rosso…un vero miracolo dato che quasi nessun teatro al mondo riesce ad non chiudere in perdita non mi sembra che ci si possa rammaricare di alcunche’ poi se donsideriamo il fatto che siamo maceratesi..neh questa e’ un altra questione…