(Guarda la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)
di Alessandra Pierini
Il luna park dello Sferisterio ha aperto i battenti. Non appena è scesa la sera si è colorato delle tinte rosate del tramonto, degli abiti scintillanti degli spettatori, poi delle luci della notte e per finire delle note dell’opera, nel culmine del nutrimento per tutti i sensi. E’ iniziata così, all’insegna di un insolito caldo la 51° stagione del Macerata Opera Festival, imperdibile giostra musicale capace di stupire, di affascinare o di lasciare senza fiato. Impossibile non lasciarsi coinvolgere che sia per assistere a uno spettacolo, per lavorare nei tanti ruoli che ogni anno vanno ricoperti, per criticare con gli amici al bar o semplicemente per guardare, lasciandosi affascinare dal gioco che Macerata ripropone anche quest’anno, nonostante i tagli e le difficoltà. Un’attrazione che può sembrare ogni anno molto simile a se stessa, ma è invece sempre in qualche modo capace di prendere.
Lo sanno bene gli habitué dell’opera, politici, rappresentanti delle istituzioni e imprenditori che da anni partecipano da protagonisti alla prima serata. Lo hanno scoperto questa sera gruppi di stranieri, soprattutto olandesi, e turisti che per la prima volta si sono affacciati nell’arena all’aperto, nata per il gioco della palla al bracciale e trasformata in una regina dell’acustica. Lo hanno riscoperto quelli che mancavano da un po’ e si sono lasciati nuovamente attrarre. Se ne è accorto anche il direttore artistico Francesco Micheli che nonostante sia ormai da anni a Macerata non riesce a nascondere la tensione.
Sul palco si svela il luna park di Rigoletto, protagonista della prima serata, con un mascherone e i suoi colori. Tutt’intorno gli spettatori attendono. Un’attesa frizzante poi all’improvviso il silenzio, il buio e la magia del teatro.
Nutrire l’anima è il tema di questa stagione. Tanti sono i modi per farlo. Il sindaco Romano Carancini promette di farlo con l’opera: «Siamo in una città piccola ma qui i contenuti sono meno evanescenti che nelle grandi città o ad esempio a Milano dove si sta svolgendo l’Expo». Irene Manzi, parlamentare del Pd, nutre la sua anima andando all’Expo («Ci sono stata questa settimana») e ascoltando buona musica, la vice presidente della Provincia Paola Mariani e l’assessore Leonardo Lippi con l’opera e con la cultura, Sandro Bertini, presidente di Piccole Imprese Confindustria Macerata, con «quei beni immateriali che arricchiscono e facendo cose per la società e per il sociale».
C’è anche padre Alberto Maggi del centro studi biblici di Montefano, un vero esperto di anime, che suggerisce di «assorbire il bello intorno a noi, nella natura e nelle persone».
La ricetta migliore viene però forse dagli stranieri che, passando le vacanze nelle Marche e venendo allo Sferisterio, afferrano forse con più concretezza, meglio di chi ci vive quotidianmente, il senso di tante ricchezze e valori. La risposte più decisa arriva da un cinquantenne olandese venuto appositamente in vacanza nelle Marche per assistere ad un Rigoletto. Come nutrire l’anima? «Italian food, beautiful women e opera» (cibo italiano, belle donne e opera ndr) e scoppia in una grande risata.
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Ma Signora Manzi, all’Expo per l’alimentazione, Lei si nutre l’anima. Si vede che ci è già andata ben satolla.
Italian food anche sul palcoscenico del Rigoletto: la scena, infatti, prevede la presenza di un camioncino della porchetta…
Orgoglio maceratese!