di Carmen Russo
E’ intorno al giorno dell’Immacolata che si inizia a sentire la magia del Natale a tutto tondo. Il freddo, pungente ma non eccessivo, ha contribuito anche quest’anno all’atmosfera fatta di alberi addobbati, presepi ogni anno più fantasiosi e il via ufficiale alla ricerca dei pacchetti da mettere ai piedi degli abeti, veri o finti che siano, pieni di luci e palline. E così anche a Macerata non sono mancati i primi acquisti nel weekend dell’Immacolata che ha visto un gran numero di persone in giro per negozi e bancarelle.
“Devo dire che è andata benissimo – dichiara Cinzia Mancuso, titolare del negozio di abbigliamento Cherie – E’ vero, si spende meno, ma ai regali di Natale non si rinuncia. Si punta di più agli accessori, soprattutto orecchini, sono regali ad effetto e meno costosi”.
Un budget per i doni che va dai pochi euro per i cosiddetti “pensierini” fino a spese importanti fino ai 300-400 euro per “qualcosa di pratico”, come dice Eleonora, commessa di Girotondo, “il regalo più gettonato fino ad ora è il giubbino, ma c’è anche chi ha rifatto l’intero guardaroba”.
Intramontabile pensiero di Natale è rappresentato dagli accessori domestici, “regali che vanno dai 15 euro in su” – dice Giancarlo Bignani, titolare di Casa Oggi, “Da cinque anni a questa parte la situazione è rimasta stabile, sugli standard della crisi”.
Per affrontare serenamente il Natale, però, qualche commerciante ha deciso di giocare d’anticipo, presentando prodotti scontati, promozioni e offerte ai propri clienti. E’ il caso del negozio di fotografia e oggettistica personalizzata Pixelmatica, come ci spiega il titolare Simone Spinozzi: “Abbiamo iniziato a fare degli sconti proprio per Natale già dalla fine di novembre. Questo ha fatto sì che andasse meglio rispetto all’anno scorso. Il Natale ormai rimane l’unico periodo in cui si lavora davvero, è proprio in questo periodo che riponiamo tutta la fiducia”. Dai 3 ai 30 euro per portachiavi, calendari, palline natalizie e orologi, basta che sia personalizzato.
Anche da Manu Manu sconti particolari per i clienti, “è il completino il regalo più gettonato e il budget è sui 100 euro per l’acquisto di uno o due capi”, dice Marialaura Bacaloni.
Mentre è stata la sciarpa ad essere andata a ruba da Melatani, come ci dice la titolare Stefania: “Ieri c’è stato un bel movimento di persone, favorito anche dal tempo clemente. E’ stato bello vedere gente in centro e che gli acquisti siano andati in maniera positiva”.
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Mentre in centro storico il primo week end natalizio si è aperto con luminarie e mercatini, in periferia e in particolare nel quartiere di Ficana a Santa Croce, ieri è finalmente arrivato un Babbo Natale molto speciale. Nella location imperdibile delle casette di terra di Ficana è infatti stato allestito il villaggio di Babbo Natale dove la scorsa settimana è stato inaugurato l’ufficio postale per depositare le letterine e ieri è arrivato l’ospite d’eccezione. Tantissimi bambini, intere famiglie e visitatori di ogni età hanno ieri invaso le viuzze di Ficana dove la musica natalizia, il freddo, l’odore del vin brulè e la nebbiolina serale hanno regalato una magica atmosfera.
Dopo aver girato il villaggio in lungo e in largo, i visitatori hanno raggiunto una minuscola casina e al suo interno, davanti al camino, a riscaldarsi un po’, c’era lui, il più atteso, Babbo Natale. Vestito come vuole la tradizione, coperto da una folta barba bianca e un po’ magrolino, ha salutato i bambini, li ha presi sulle sue ginocchia, ha pazientemente ascoltato le loro richieste di regali e si è fatto immortalare in infiniti scatti. Fin qui tutto sarebbe nella normalità, se non fosse che il Babbo Natale del Villaggio di Ficana è il sindaco Romano Carancini che per un giorno ha messo da parte la fascia tricolore per vestire i panni del personaggio più amato dai bambini. Il tono della sua voce non è sfuggito ai grandi che lo conoscono e che lo hanno subito identificato, ma i bambini non hanno avuto il minimo dubbio di avere a che fare con il vero Papà Natale.
«Mi è stato proposto – racconta il sindaco Romano Carancini – e ho accettato con grande entusiasmo, anzi eravamo d’accordo con gli organizzatori che sarei rimasto solo per un po’ e quando si è trattato di andar via perché avevo degli impegni istituzionali, mi è anche molto dispiaciuto. Lo faccio con assoluto spirito di piacere, mi piacciono molto i bambini ed è una cosa fine a se stessa che ho fatto con gioia».
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