Ninfa Contigiani, consigliera e coordinatrice comunale del Pd
L’aumento delle indennità dei carica ai sindaci ed agli amministratori comunali fa discutere animatamente in questo avvio di anno. Ad accendere la miccia è la segretaria del circolo cittadino e consigliera comunale Democrat Ninfa Contigiani che mette nel mirino nel particolare l’esecutivo del capoluogo guidato dal primo cittadino Sandro Parcaroli. «Aumenta sostanziosamente il costo di questa Giunta per i cittadini. Le indennità volano, infatti, mensilmente il sindaco passa a 6580 euro , la vice-sindaco a quasi 5000 euro, poco meno di 4000 euro gli altri assessori, sui 1600 euro per il Presidente del Consiglio. Gli assessori in questa amministrazione sono stati aumentati e portati da 7 che erano ad 8, dunque il conto mensile porta ad una spesa di circa 45.000 euro». Non si tratta, evidentemente, di un incremento ad personam deciso dagli interessati. Spiega l’esponente Dem: « Certo, l’aumento è un adeguamento previsto dal governo con la legge di bilancio 2022, ma gli amministratori maceratesi attuali si sono accomodati perché – per amore di precisione – va detto che intanto l’aumento è progressivo dal 2022 al 2024 con i fondi statali, ma poi a regime, dal 2024 chi sa come andrà? toccherà ai maceratesi? Non è vero, peraltro, come hanno già cercato di dire che non si poteva rifiutare l’aumento perché in altre città (in Campania, come in Liguria) in passato lo hanno rifiutato o comunque restituito e la Corte dei Conti ha sancito che il titolare della funzione può rinunciare». Contigiani porta ad esempio l’operato della ex giunta comunale a guida centrosinistra: «Non a caso infatti l’amministrazione Carancini non solo aveva le indennità sotto il massimo e un assessore in meno, ma se le è abbassate per due volte». L’attacco finale alla giunta Parcaroli: «Direi che mentre si chiedono ai cittadini aumenti da ogni parte – a partire da parcheggi e abbonamenti – fa fare qualche brutto pensiero questo adeguarsi».
«L’almanacco 2022 della Giunta Parcaroli, ecco i “pacchi” che ci hanno rifilato»
ecco perchè tutti vogliono andare sù
Però stipendiucci da niente.....guadagnano più di 1 chirurgo che si fa 12 ore in sala operatoria .
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Sono sicurissimo al tremila per due che volontariamente si asterranno dall’incassare l’emolumento aumentato, preferendo – proprio come con i fuochi d’artificio – voltarlo a beneficio dei meno abbienti.
(ovviamente scherzo)
le statistiche dicono che è in continuo AUMENTO IL NUMERO DEGLI ITALIANI CHE VANNO SOTTO LA SOGLIA DI POVERTA’; TRA QUESTI BISOGNA INCLUDERE I POLITICI CHE ,NON SOTTOVALUTIAMO QUESTO ASPETTO,FANNO SACRIFICI PERSONALI ENORMI AL SERVIZIO DELLA COMUNITA’.MOLTO OPPORTUNO RESUSCITARE LE PROVINCIE.
@ Pina Petritoli
Con una differenza: il chirurgo – anche nel peggiore dei casi – si è laureato in Medicina e Chirurgia, per espletare il lavoro di chirurgo.