Giunta, Sacchi a rischio per le faide in FI:
Montaguti e Antolini lo difendono
«Attendiamo un chiarimento dal partito»

MACERATA - I consiglieri di Forza Italia e il coordinatore cittadino Michele Bacchi si schierano con l'amministratore comunale: «Rispediamo al mittente ogni tentativo di seminare zizzania». Intanto nuova interrogazione di Maurizio Del Gobbo (Pd) sull'attacco hacker, dopo gli oltre 100mila euro stanziati dal Comune per l'indagine parallela

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L’assessore Riccardo Sacchi

 

Solidarietà all’assessore comunale Riccardo Sacchi. La esprimono i consiglieri comunali di Forza Italia Sandro Montaguti e Barbara Antolini e il commissario comunale Michele Bacchi. Il riferimento è alle voci che si rincorrono sui possibili cambi di assessori e di deleghe all’interno dell’esecutivo a guida Sandro Parcaroli. Il terzetto appena citato prende lo spunto dall’articolo pubblicato ieri da Cronache Maceratesi (“Giunta, si riparte con le tensioni Fi chiede di cambiare l’assessore. Giovedì arriva il governatore Acquaroli”) e firma un intervento di risposta «confidando che (lo stop a Sacchi, ndr) sia frutto esclusivamente di un’interpretazione giornalistica. Teniamo ad esprimere piena solidarietà all’assessore Riccardo Sacchi, oltre che convinta e assoluta soddisfazione per il suo operato e per i lusinghieri risultati ottenuti nello svolgimento dell’incarico da egli ricevuto anche in quanto il più votato – con 256 preferenze – della lista di FI e il quarto assoluto in città».

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La squadra di Forza Italia Macerata: Barbara Antolini, Michele Bacchi, Riccardo Sacchi e Sandro Montaguti durante il primo Consiglio comunale dell’ottobre 2020

Montaguti, Antolini e Bacchi evidenziano un altro aspetto: «Sottolineiamo, inoltre, che per noi stella polare è sempre stata e sempre sarà il mandato popolare ricevuto dai maceratesi nel settembre del 2020, il relativo programma ammnistrativo, nonché la coalizione di centrodestra guidata dal sindaco Sandro Parcaroli. Rispediremo, pertanto, al mittente ogni tentativo – da qualunque parte esso provenga – di giocare a dividere e a seminare zizzania. Come gruppo consiliare di Forza Italia siamo orgogliosi di aver costituito, in soli due anni di governo della città, una squadra unita e coesa politicamente e, soprattutto, umanamente». Fatta la premessa, sembra di capire che qualche dubbio sulla situazione lo coltivino anche gli scriventi che concludono l’intervento con un significativo messaggio: «Restiamo, quindi, in attesa di un pronto e tempestivo chiarimento da parte degli organi di partito chiamati in causa nell’articolo, chiarimento necessario per poter continuare con serenità il proficuo lavoro per il bene della città».

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Maurizio Del Gobbo, consigliere del Pd

In attesa che il messaggio arrivi ai vertici provinciali (Gianluca Pasqui) e regionali (Francesco Battistoni) di Forza Italia, la politica cittadina registra una seconda interrogazione del consigliere comunale Democrat Maurizio Del Gobbo sulla vicenda dell’attacco hacker alla rete informatica del Comune. L’assessore al Personale Marco Caldarelli nei giorni scorsi aveva detto a Cronache Maceratesi che circa l’80% delle funzionalità era stato ripristinato (leggi l’articolo).

«La situazione a tutt’oggi – rileva l’esponente Dem –  sarebbe ben lungi dall’essere risolta tant’è che  l’amministrazione comunale ha dovuto affidare – quale indagine parallela a quella della Polizia postale – due incarichi a società esterne (Aon Advisory and Solution srl di Milano e la Leonardo spa di Roma) per una spesa totale di oltre 100 mila euro; l’amministrazione comunale ha inoltre affidato un incarico ad un legale per mesi tre per un importo complessivo di 9.500 euro circa, più 2.500 euro circa per ogni mese aggiuntivo, al fine di svolgere “attività di supporto nella identificazione e nella gestione delle attività e delle misure conseguenti alla violazione dei dati personali”». Le informazioni che Del Gobbo chiede all’amministrazione: «Quante erano le postazioni in rete prima dell’attacco e quante postazioni oggi sono state riconnesse alla rete, quanti dipendenti utilizzano il proprio pc personale e quanti il proprio hotspot personale per garantire i servizi comunali, quali archivi sono stati attaccati e, in particolare, se sono stati recuperati gli archivi dei servizi sociali, dell’urbanistica, dei tributi e della polizia municipale».

(L. Pat.)

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