Il cimitero di Macerata
di Luca Patrassi
Un 2022 vivace per la giunta comunale ed anche la seduta di oggi non ha risparmiato dei colpi di scena, alcuni attesi ed altri meno anche se in linea con i personaggi coinvolti. Al centro dell’attenzione c’era la delibera sul project financing del cimitero: dopo tante polemiche e faide interne, culminate nella sospensione decisa dal primo cittadino, oggi in giunta è arrivata la proposta di revoca della delibera, proposta sostenuta dal sindaco Sandro Parcaroli che è arrivato alla scelta dopo aver esaminato una serie di indicazioni sopraggiunte.
«Sull’argomento si è sviluppato un ampio dibattito politico – dice l’amministrazione – e improntato al principio della coesione e della prudenza. Approfondimenti e valutazioni hanno fatto maturare l’orientamento di non proporre al Consiglio comunale la proposta di project manifestando l’intenzione di proseguire con l’attuale gestione dei servizi cimiteriali in modo diretto da parte del Comune, in considerazione della delicatezza che caratterizza i servizi stessi senza dimenticare la possibilità di scongiurare l’aumento delle tariffe, non opportuno nell’attuale congiuntura economica».
Il sindaco Sandro Parcaroli
Il project era stato presentato, ed approvato, in giunta un mese fa su proposta dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici, il leghista Andrea Marchiori: i rappresentanti di Fratelli d’Italia l’avevano approvato ma poi è cambiata l’aria. A far emergere alcuni aspetti poco chiari del progetto era stato il consigliere d’opposizione del M5S Roberto Cherubini durante una seduta delle commissioni consiliari. L’intervento del pentastellato aveva portato poi all’astensione di FdI n commissione. E pochi giorni dopo era stata la stessa vicesindaca Francesca D’Alessandra (FdI) a chiedere che il Consiglio d’urgenza in cui si sarebbe dovuto approvare il progetto venisse rinviato. Così si era arrivati allo stand by della delibera, annullata ufficialmente oggi. Con il voto favorevole della giunta, meglio degli assessori presenti.
La vice sindaca Francesca D’Alessandro
Si scopre in effetti che questa mattina c’è stata una improvvisa epidemia che ha allontanato gli assessori leghisti. Un infortunio ha tenuto lontana Laura Laviano, non c’erano nemmeno gli assessori al Bilancio Oriana Piccioni e quello ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori. Un problema con la connessione lo ha accusato anche il civico Silvano Iommi mentre la vicesindaca meloniana Francesca D’Alessandro si è infuriata ma non per il project sul cimitero ma per aver scoperto che si discutevano sue proposte di delibere a sua insaputa, cioè atti dei Servizi Sociali dei quali non era a conoscenza. Insomma una seduta di giunta a loro insaputa.
Ultima, ma non ultima, l’ennesima variazione al piano occupazionale del Comune: dopo le varie comparse e cancellazioni della figura del Capo di gabinetto, stavolta si è discusso “in seduta segreta” di stabilizzazioni, di una in particolare. La seduta si è chiusa con i saluti dell’amministrazione al dirigente comunale Gianluca Puliti che va in pensione a fine anno.
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Ed il circo continua…
Ci vuole poco a capire che l’idillio non poteva continuare. A Macerata, come a Roma, a Milano e altrove. Se sono pronti ad ammucchiate governative è solo perché non sono pronti ad andare a casa e perdere di conseguenza le ricche prebende parlamentari. E non c’è per ora un’alternativa politica nel nostro Parlamento.
Che invece ci sarebbe stata se alle ultime elezioni avessimo avuto tra gli esponenti dei vari gruppi “NO-vax” e il “popolo delle piazze” una visione strategia in prospettiva. Invece i vari esponenti dei gruppuscoli si sono comportati tutti da “vergini dai candidi manti” e fidando nella fortuna: roba da “provocatori” e da “quinte colonne” infiltrate.
La loro idiozia di guardarsi il proprio orticello non li ha fatti entrare in Parlamento. Uniti avrebbero raggiunto facilmente il 6 per cento. Diventando una alternativa allo sfascio parlamentare a cui stiamo assistendo.
Gli unici che potrebbero ridare fiducia a chi è contro la guerra in Ucraina, che rischia di debordare e di coinvolgerci, a chi è contro le restrizioni anticostituzionali, eccetera, potrebbero essere la rete televisiva “Byoblu” e il quotidiano “La Verità” (molto seguiti dal “popolo elle piazze”), dando una conseguenza politica popolare ed una rete politica unitaria di base per ostacolare la politica “gattopardesca” in atto pure con il governo Meloni, che ha ormai baciato la pantofola ai sovrani finanziari che comandano il pianeta.
O “Byoblu” e “La Verità” daranno questa prospettiva al “popolo delle piazze”, oppure le loro informazioni libere e vere rimarrano sterili.
Non vi ricordavate Bossi quante volte fece cadere il governo di centrodestra? e addirittura fra Salvini e che si vantava che LUI non lo faceva per la poltrona poi andò al governo con i 5 stelle pur di averla e fu il più assenteisti a Montecitorio dopo Casini era troppo impegnato a farsi selfie nei porti difatti i suoi seguaci ne hanno fatti e ne stanno facendo molti di selfie tanto per ogni cosa la colpa è di quelli di prima “MODELLO MARCHIGIANO” e allora cosa pretendete lì avete voluti e ora ve li tenete
Eppure non bisogna cercare “ Un Giudice a Berlino “. A Macerata c’è chi conosce bene la faccenda, non è giudice ma potrebbe articolarla meglio e a 360°. Partendo dal nome effettivo della cooperativa in questione, con la O e non con la inesistente denominazione con la I che la sostituiva, ci avevo provato ma al di là di quello che avevo scritto il mio post fu poi cancellato prendendo a pretesto che nell’articolo si riportava una I invece di una O e pertanto chissà di quale coop stessi scrivendo. Riportavo semplicemente il nome della cooperativa a cui si aggiungeva un +, forse dopo acquisizione della stessa oppure con una diverso seppur microscopico cambio nella denominazione o della ragione sociale… ecc. Rimane il fatto che questa cooperativa ha una lunga storia legata ad una ben radicata organizzazione del luogo, più volte incappata in oscuri quanto eclatanti episodi..e continua. Leggere di questo intreccio tra politica e clientelismo forse a qualcuno qualche dubbio sulla bontà anche dell’amministrazione maceratese, quella civitanovese è oramai fuori da qualsiasi rotta, glielo avrà fatto venire e magari vorrebbe saperne di più.