Gaffe sul bilancio, l’ironia sui social
E Del Gobbo attacca Castiglioni:
«E’ lui che presiede la commissione»

MACERATA - Dopo il clamoroso errore con cui è stato portato in Consiglio un documento copiato dalla Regione Lazio, l'esponente dem se la prende col capogruppo FdI: «E' stata una pantomima abbandonare l'aula: avrebbe dovuto leggerlo e correggerlo prima». Intanto impazzano post e video: dalla cacio e pepe piatto tipico maceratese al pellegrinaggio che non è più a Loreto ma al santuario del Divino Amore

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Assessori e consiglieri a cena dopo la topica sul bilancio

di Luca Patrassi

Filetti di baccalà e fiori di zucca pastellati, spaghetti cacio e pepe, coda alla vaccinara, carciofi alla giudia. Sembra sia stato questo il menù tipicamente maceratese della cena di mercoledì sera quando assessori e consiglieri (anche di minoranza) si sono ritrovati al ristorante La Volpe e l’Uva dopo la clamorosa topica “laziale” sul bilancio. A cucinare sembra sia stato lo chef Sandro.

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MACEROMA – Il fotomontaggio di Filippo Davoli dopo la delibera copiata dalla Regione Lazio

E’ solo uno dei tanti commenti ironici che circolano dopo il caso sollevato mercoledì da Cronache Maceratesi con pagine della Regione Lazio copiate e incollate sulla delibera del bilancio. Il sindaco Sandro Parcaroli in realtà ala cena non c’era. Su WahtsApp e Facebook girano poi un video che illustra le vie e i monumenti di Macerata, dal Colosseo a via Imperiale, mentre Filippo Davoli ha invece piazzato Fontana di Trevi in piazza al posto del Comune. C’è spazio anche per il pellegrinaggio che non arriva più a Loreto ma al santuario del Divino Amore.

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Maurizio Del Gobbo (Pd)

Dai social si torna in Consiglio con l’attacco del consigliere comunale dem Maurizio Del Gobbo che ripercorre le vicende della scorsa seduta e se la prende con il capogruppo di FdI Pierfrancesco Castiglioni: «Nella seduta consiliare del 21 dicembre si è consumata una delle pagine più tristi della attuale consiliatura che ha messo in evidenza in maniera più che palese l’inadeguatezza e l’impreparazione di questa amministrazione. Si voleva portare in votazione un documento unico di programmazione che conteneva diverse parti estrapolate da atti di altre amministrazioni e incollate, con errori rilevanti sul piano formale oltre che sostanziale. Veniva quindi tentato, per fortuna infruttuosamente, uno stralcio delle anomalie durante la discussione ed inoltre rifiutata la proposta dell’opposizione di fare un emendamento correttivo che chiaramente avrebbe “marchiato” definitivamente le gravi imperfezioni di questo importante atto consiliare».

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La rabbia di Pierfrancesco Castiglioni l’altro giorno in Consiglio

«Non da ultimo – conclude Del Gobbo – la pantomima di Castiglioni, capogruppo di FdI nonché presidente della commissione bilancio, che ha dichiarato platealmente, per poi uscire dall’aula, che non avrebbe votato il Documento unico di programmazione in questione criticandolo. Invece avrebbe dovuto leggerlo e correggerlo preventivamente prima ancora di portarlo nella commissione che presiede e ancor più in Consiglio».  Si torna in Consiglio il 30 per votare il bilancio, una extra seduta che si deve a chi ha firmato la clamorosa gaffe mentre dopo l’assise delle beffe molti consiglieri si sono ritrovati per una conviviale natalizia.

 

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