La donazione al Comune e il vescovo Marconi in fondo con il questore Vincenzo Trombadore
di Mauro Giustozzi
Donazione del Centro italiano femminile al Comune di Macerata di 15 pinturette che rappresentano San Giuliano e sono dislocate in vari punti della città e l’annuncio del vescovo Nazzareno Marconi della possibilità che i lavori al cantiere della Collegiata di San Giovanni si concludano prima della data del 1° gennaio 2023 restituendo così alla città il duomo ‘supplente’ in tempi più rapidi del previsto.
La presidente del Cif Franca Marinelli e il sindaco Sandro Parcaroli
Iniziano col botto i festeggiamenti per il patrono della città che proprio stamattina in un’affollata sala consiliare del Comune ha visto il primo atto ufficiale con la presenza del Cif al gran completo, dalla presidente regionale Maria Pia Cocciarini a quella provinciale Franca Riccioni sino a Francesca Marinelli che ha fatto gli onori di casa a tutti i presenti all’iniziativa che non è stata semplicemente simbolica. Infatti alla fine tra Cif e Comune è stato sottoscritto un atto di donazione ufficiale di queste opere su cui l’associazione maceratese ha iniziato a lavorare dal 2004 e, grazie al contributo di undici artisti locali, ha visto raggiungere le 15 pinturette che dalla periferia al centro storico raffigurano il patrono San Giuliano. Un percorso culturale che sarà valorizzato ora dall’amministrazione comunale attraverso la digitalizzazione con creazione di un’app apposita che disegni la mappa e il percorso per chi vuol visitare queste pinturette, circuito che verrà inserito anche nel trekking urbano del prossimo autunno.
«Il Cif fa un lavoro bellissimo per la città –ha esordito il sindaco Sandro Parcaroli- e questo catalogo in cui sono racchiuse queste stupende opere che abbelliscono ogni quartiere di Macerata è una cosa unica. Sono pronto a dare una mano per digitalizzarlo mettendo i contenuti di queste opere di maestri marchigiani che sono conosciuti in tutto il mondo. Questa gioiosa partecipazione odierna non può che confermare la bontà di questa iniziativa». Tra gli altri intervenuti alla cerimonia l’assessore agli Eventi Riccardo Sacchi, il critico d’arte David Miliozzi, il maestro Silvio Craia, l’onorevole Tullio Patassini, il questore Vincenzo Trombadore, il sottotenente Augusto Soccionovo comandante della Guardia di finanza, il comandante della Compagnia carabinieri di Macerata tenente colonnello Roberto De Paoli alla sua ultima uscita ufficiale prima di lasciare la città.
«Quello delle pinturette è un’operazione culturale e religiosa al tempo stesso ed è particolarmente interessante -ha detto il vescovo Nazzareno Marconi-. Dal 2004 in poi si è ripresa una tradizione: le pinturette sono le edicole sacre che avevano delle immagini popolari e ricordavano i santi, in particolare qui San Giuliano. Contaminazione tra moderno e antico che ha portato a creare opere d’arte contemporanee nei luoghi significativi della città. Questa cosa non è nuova per la chiesa, visto che a Roma una delle mostre stabili di arte contemporanea è in Vaticano.
La chiesa è sempre stata attenta all’arte del passato perché esprimeva la tradizione e di qui l’opera di restauri che da sempre portiamo avanti. Vi posso anche dire che si sta procedendo celermente nei lavori per la Collegiata di San Giovanni, e la possibilità di rivedere riaperta forse già prima del 1° gennaio 2023, lasciatemi sognare questa possibilità, questa chiesa rappresenta un’operazione culturale e religiosa di straordinario valore che riattiverà anche una linea di turismo religioso dentro la città importante. Una chiesa gesuitica del 1600 riportata, con un intervento di restauro altamente filologico, alle forme ed alla realtà del seicento. Abbiamo recuperato tutto ciò che era possibile con un lavoro che colpirà i maceratesi quando potranno entrare per la prima volta nella Collegiata, vi assicuro che sarà un’emozione». L’assessore agli Eventi e Turismo Riccardo Sacchi ha sottolineato la portata anche turistica di questa donazione delle 15 pinturette al Comune di Macerata.
«La fine di un progetto e l’inizio di una nuova memoria in città che esalta la nostra identità attraverso l’incontro tra arte e territorio. –ha ribadito Sacchi- Queste opere d’arte rappresentano San Giuliano e questo è il primo atto dei festeggiamenti che seguiranno nei prossimi giorni. Si sigilla un patto di amicizia tra Comune di Macerata e Cif. Grazie al lavoro del Cif queste pinturette ora andranno a far parte di quel patrimonio artistico e culturale della nostra città. Abbiamo inteso inserire nel prossimo percorso di trekking urbano, che si svolgerà il 31 ottobre e l’1 novembre, alcune di queste edicole sacre e soprattutto queste pinturette verranno inserite in materiali promozionali che ne pubblicizzeranno luoghi e percorsi. Un’occasione in più turistica e culturale per Macerata».
La presidente maceratese del Cif, Francesca Marinelli, ha ricordato come l’associazione che opera nel sociale sia presente in città dal 1946, che si sia sempre occupata del sostegno alle donne organizzando anche il primo corso professionale di tutta Italia nel dopoguerra dedicato alle magliaie nel 1947 e poi proseguendo nell’opera di mantenere le tradizioni locali legate a cucina, giochi e usanze nei matrimoni. «Poi ci siamo dedicati alla festa del patrono –ha detto la Marinelli- contribuendo alla ricorrenza con convegni, ricerche, spettacoli, mostre, dal 1993 abbiamo ripristinato la tradizione del fischietto in terracotta e poi dal 2004 ci siamo dedicate alle pinturette di San Giuliano fino ad arrivare a questa giornata storica per noi di donare al Comune le 15 edicole sacre presenti in città. Ringrazio in particolare Silvio Craia che è riuscito a coinvolgere tanti artisti che hanno contribuito a creare queste opere d’arte. Senza Craia non ce l’avremmo mai fatta».
L’intervento di David Miliozzi
Infine David Miliozzi, docente di storia dell’arte, ha voluto ricordare come questa è «un’operazione culturale e umana che unisce arte e fede e che ci riporta al senso autentico del fare arte. Il progetto delle pinturette nasce dal profondo amore per il nostro territorio e per il santo patrono San Giuliano. Molte di queste edicole sacra hanno un legame particolare che le unisce ed è il cerchio in ferro che rimanda ai cerchi delle botti della tradizione del passato: si tratta di arte diffusa, un must dell’arte contemporanea, che unisce Macerata all’insegna dell’espressività degli artisti. Queste pinturette rappresentano piccoli monumenti sparsi per la città, e di questo dobbiamo dire grazie in particolare a Silvio Craia che ha reso Macerata non la periferia ma un centro culturale dell’arte contemporanea di richiamo nazionale».
Aperta la sfera di San Giovanni: tra le reliquie uno dei primi papi e il fondatore dei Gesuiti
Foto di gruppo sotto una pinturetta
Importante cosa? La città o il turismo religioso?
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati