Maceratese, colpo di scena:
dopo Conti via anche mister Trillini.
In pole c’è Fabio Brini

L'ALLENATORE, protagonista della cavalcata che ha portato alla promozione in Eccellenza, non è più il tecnico dei biancorossi. L'ex Montegiorgio è il nome preferito dalla dirigenza, in ballo anche il ritorno di Guido Di Fabio. Lo sfogo dell'ex ds: «Non pensavo finisse così, c'è amarezza per non poter proseguire un percorso che sento di essermi meritato»

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Mister Sauro Trillini non è più l’allenatore della Maceratese

di Mauro Giustozzi

Un colpo di scena dietro l’altro. Sauro Trillini da oggi non è più l’allenatore della Maceratese. Dall’incontro avuto con la società è scaturito l’addio alla panchina biancorossa degli ‘Inarrestabili’ del tecnico anconetano al quale non è bastato vincere un campionato con una rimonta straordinaria sancita dalle 11 vittorie consecutive e il sorpasso sul filo di lana al Chiesanuova, con la ciliegina della Coppa di Promozione, per guidare in Eccellenza quella che squadra dove un tempo giocò e dove aveva allenato per la seconda volta dopo la prima esperienza avuta in D.

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Giuseppe Sfredda, nuovo ds della Maceratese

Un addio che ha lasciato sconcerto nella tifoseria che si è divisa immediatamente sulla scelta operata dalla società, con la gran parte degli sportivi a favore però di Trillini. Certo, l’approdo del nuovo direttore sportivo Sfredda poteva far presagire qualche novità nella gestione del club biancorosso, ma pochi credevano che Sauro Trillini lasciasse la panchina della Rata visto il modo in cui aveva saputo rianimare una squadra sgonfia portandola al traguardo finale in maniera entusiasmante. I motivi dell’addio non sono stati resi noti, almeno fino a questo momento, ne dalla società del presidente Crocioni e neppure dal mister dorico: da voci raccolte negli ambienti sportivi sembrerebbe che l’offerta economica fatta a Trillini per la prossima stagione sia stata ritenuta insoddisfacente dall’allenatore, ma in questi casi la verità la sanno solo i diretti interessati. Di certo, l’addio del ds Conti, a cui il tecnico era molto legato, ha influito sulle dinamiche che hanno portato alla separazione.

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Fabio Brini

Certo è che l’ex allenatore ha voluto salutare i suoi giocatori ancora prima della comunicazione ufficiale della società sul suo futuro. Sta di fatto che la Rata nel giro di 24 ore perde prima il ds e poi l’allenatore della stagione vincente in Promozione. Se nel primo caso la sostituzione è stata immediata con l’ex dirigente del Monturano Campiglione. Giuseppe Sfredda, che è entrato nella stanza dei bottoni, dall’altro sono almeno due i nomi in ballo per la sostituzione di Sauro Trillini. Il primo, e pare anche quello più accreditato e desiderato dalla dirigenza, è Fabio Brini, tecnico esperto e navigato che nella scorsa stagione ha ottenuto la salvezza in D col Montegiorgio ma il cui ingaggio sembrerebbe assai elevato. Ma uno spiraglio aperto c’è anche per un clamoroso ritorno, quello dell’ex allenatore di ‘tardelliana’ memoria Guido Di Fabio lo scorso anno al Castelnuovo. Più defilati invece Roberto Vagnoni, fresco di addio alla Civitanovese e Manolo Manoni ex Castelfidardo. Con la rivoluzione in atto è quasi certo che anche l’organico della Rata edizione 2022-23 sarà stravolto e non ci sarà alcuna linea di continuità con il gruppo vincente di quest’anno.

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Riccardo Marani ai tempi della Maceratese

Tra i nuovi nomi di calciatori accostati alla nuova Maceratese ce ne è uno che è in arrivo: si tratta di un ritorno tra i pali del portiere Riccardo Marani, che esordì giovanissimo coi colori biancorossi nel 2012 ed oggi, 27enne, tornerà a calcare l’Helvia Recina. In questa giravolta di situazioni ecco l’intervento dell’ex diesse Roberto Conti che, scaduto ieri il contratto con la Maceratese, ha deciso di dire la sua attraverso un post molto dettagliato e con qualche sassolino dalle scarpe che il dirigente si toglie. «Parlo oggi, nel mio primo giorno da non tesserato e saranno le uniche parole che leggerete dal sottoscritto. –ha affermato Roberto Conti – . Ho sempre pensato e sposato la linea dei fatti prima che quella delle chiacchiere, e sebbene questo non vada di moda nel calco attuale, rimango coerente con il mio modo di essere e non ci saranno pertanto ulteriori frasi o interviste a seguito di questo mio scritto. Partiamo dalle note liete: avevo da sempre un sogno, vincere da direttore sportivo a casa mia così da poter regalare una soddisfazione e gioia alla mia gente ed a tanti amici. Missione compiuta. Per giunta il destino si è divertito a regalarmi questo traguardo nell’ anno del centenario e col record di vittorie consecutive. Abbiamo reso onore alla storia e ai colori di questo club e come regalo per il suo secolo di vita gli abbiamo donato una promozione significativa perché permette alla Maceratese di tornare nella massima serie regionale.

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Roberto Conti, ex ds della Maceratese

Un primo step certo, ma che comunque si doveva fare ed è stato fatto, e questo rimane incancellabile. Di questo posso solo ringraziare i miei ragazzi, che forti lo sono sempre stati, lo staff tecnico e organizzativo e tutte le altre componenti che ci sono sempre state accanto nel modo giusto, venendo fuori da momenti di difficoltà ancora più compatti e coesi. Per assurdo tutte le problematiche interne ed esterne ci hanno spinto a dare il nostro meglio, in silenzio, per dimostrare che in tanti si sbagliavano a darci per morti, facendoci il funerale prima del tempo. Abbiamo zittito tutti con i fatti e oggi la Maceratese a differenza di quando sono arrivato, può ripartire da un gruppo coeso di giocatori e uomini che a mio avviso, hanno qualità e meritano di potersi giocare l’ Eccellenza guadagnata sul campo. Per quel che mi riguarda, dopo aver sentito e letto tante inesattezze, dico la mia. Non pensavo finisse così, e di certo c’è amarezza per non poter proseguire un percorso che sento di essermi meritato. Nelle ultime settimane però si sono create dinamiche lontane da me, che in breve tempo mi han fatto percepire che non ci fosse più spazio concreto e fiducia reale per il sottoscritto. A quel punto si, ho fatto un passo indietro perché il rispetto per me stesso e per i valori con cui son cresciuto e in cui credo, non mi permettevano altra soluzione. Ad ogni modo restano l’affetto e le emozioni vissute. Perciò cara Maceratese ti faccio i migliori auguri perché te li meriti. Anche perché alla fine resti sempre tu, che non passi mai».

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