Cerreto D’Esi, San Severino e Cagli:
le vittorie biancorosse all’ultima giornata
e il sogno di festeggiare a Porto Sant’Elpidio

STORIA dei recenti precedenti che hanno visto la Maceratese vincere il campionato negli ultimi 90 minuti della stagione. Dalla squadra allenata da Massimo Silva nel 1991/92 a quella targata Giovanni Pagliari del 1995/96 fino al gol di Cacciatore che permise agli uomini di Di Fabio di arrivare davanti al Tolentino e di centrare la promozione in serie D il 6 aprile 2012

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Un abbraccio dei giocatori della Maceratese, chiamati a vincere contro il Monturano Campiglione per garantirsi la promozione in Eccellenza

di Mauro Giustozzi

Vincere i campionati all’ultima giornata. E’ una specialità della Maceratese non nuova a simili imprese anche in passato. E spesso in trasferta. Tre gli episodi che vanno ricordati nella centenaria storia del club, diciamo pure quelli più ravvicinati nel tempo, che hanno visto spuntarla i biancorossi sotto lo striscione dell’ultimo chilometro o meglio degli ultimi 90 minuti della stagione. Come, in caso di successo contro il Monturano Campiglione a Porto Sant’Elpidio, potrebbe avvenire anche sabato, con gli uomini di Trillini in vantaggio di un punto sul Chiesanuova prima dell’ultima giornata di campionato.

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Massimo Silva

Il primo episodio è quello legato alla risalita del club biancorosso dopo che la società era stata estromessa dalla Figc sul finire degli anni Ottanta dai campionati per inadempienze finanziarie. E’ l’annata 1991-92 e la Maceratese, che ha al timone mister Massimo Silva, con ai vertici del club i presidenti Corrado Menchi e Pierino Bellesi, oltre al compianto Franco Moressi ed a Maurizio Mosca, si aggiudica la prima edizione del nuovo campionato di Eccellenza Marche proprio all’ultima giornata in una memorabile partita disputata a Cerreto d’Esi contro i rossoneri locali che sancisce il ritorno in D dei biancorossi. Il torneo è durissimo con tante contendenti alla vittoria finale ed il braccio di ferro è estenuante contro due corazzate come Osimana e Monturanese, ma alla fine a spuntarla sarà proprio la Rata.

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Maurizio Mosca

Data simbolo di quel trionfo della squadra dei vari Seghetti, Re, Polci, Cocchi è il 17 maggio 1992. Si giocano gli ultimi novanta minuti e le tre battistrada sono separate da appena un punto. La Maceratese è prima e vincendo si assicurerebbe la promozione senza dover attendere i risultati delle avversarie. E’ una domenica di primavera caldissima, ma questo non scoraggia l’esodo dei supporters biancorossi che invadono letteralmente il piccolo campo sportivo di Cerreto d’Esi. Al punto che nel settore riservato ai tifosi ospiti ad un certo punto la rete di recinzione cede e saranno le forze dell’ordine ad effettuare un cordone protettivo per consentire la disputa della decisiva partita. Che non inizia bene per una Maceratese contratta e tesa per l’importanza della posta in palio, mentre il Cerreto non ha granchè da chiedere al campionato. Locali in vantaggio nel primo tempo con Braconi e Maceratese che non riesce a reagire.

Nell’intervallo il clima è pesante sugli spalti, ma dagli spogliatoi riemerge una Rata di ben altro spessore e determinazione. Passano appena due minuti e Ferroni segna il gol dell’1-1, passano altri quattro minuti e sugli sviluppi di un corner ecco l’autorete di Ruffini che porta avanti i ragazzi di Silva. Partita chiusa? Niente affatto, perché il Cerreto è combattivo e agguanta il pareggio con un rigore calciato da Palombi (che l’anno dopo sarà acquistato dalla Maceratese) e così serve il gol liberatorio di Mancini al 19’ per riportare sul 3-2 i biancorossi che poi resistono all’assalto finale dei locali prima di poter dare il via alla festa promozione. Maceratese prima con 49 punti, seguono Osimana a 48 e Monturanese a 47.

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Il capitano Stefano Colantuono

Quattro anni dopo ancora una vittoria del campionato conquistata al fotofinish dalla Maceratese che disputa la serie D. Società guidata dal presidente Giuseppe Pietroni, azionista di maggioranza Maurizio Mosca e composta da molti altri dirigenti locali. A guidare la formazione in panchina l’esordiente Giovanni Pagliari che duella da inizio a fine stagione con la Narnese in un girone comunque molto competitivo dove figurano nobili decadute del livello di Samb, Civitavecchia e Civitanovese. Stavolta la data decisiva è quella del 28 aprile 1996, giornata che valse la promozione in C2 dei biancorossi.

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Mister Giovanni Pagliari

Maceratese che vi arriva in vantaggio di un punto sugli umbri e l’ultima gara è in esterno, un derby contro il Camerino. Visto l’esodo atteso degli sportivi maceratesi la partita viene spostata sul campo di San Severino non avendo l’impianto dei ducali capienza e sicurezza per ospitare le migliaia di spettatori attesi. Il Camerino non ha granchè da chiedere al suo campionato ma non vuole passare da vittima sacrificale. Anche alla luce delle polemiche e dei sospetti rilanciati dalla sponda umbra nella settimana precedente a questo derby provinciale proiettato sulla serie D. La partita non sarà ricordata per la sua bellezza, anzi è forse una delle più brutte della stagione: ma la posta in palio è altissima per la Pagliari-band.

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Lo stopper De Amicis, autore del gol della promozione in C2

Il primo tempo si chiude sullo 0-0 mentre da Penne arriva la notizia di una Narnese che sta già vincendo. Dopo 45 minuti umbri in C2 e Rata sorpassata in classifica. La pressione sulla Maceratese sale: serve la vittoria, serve un gol per mantenere il primato e festeggiare la C2. Nella ripresa inizia anche a piovere a dirotto, campo che si appesantisce aumentando le difficoltà per chi deve attaccare per segnare. Ed a timbrare la rete che fa volare tra i prof la Rata è il granitico stopper Giuseppe De Amicis in una confusa mischia nell’area camerte. Quello che basta per far esplodere i tifosi sugli spalti e dare il via al carosello di auto al rientro nel capoluogo. Maceratese che viene promossa con 68 punti davanti alla Narnese che si ferma a 67.

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I tifosi della Maceratese a Cagli

Trascorrono altri sei anni ed il 6 aprile 2012 vince l’Eccellenza Marche la Maceratese inanellando 14 risultati utili consecutivi (12 vittorie e 2 pareggi) in altrettante partite del girone di ritorno col tecnico Guido Di Fabio in panchina e la presidente Tardella e il diesse Cicchi nella stanza dei bottoni: la promozione in D arriva ancora una volta in trasferta, nell’ultima giornata, espugnando di misura il campo di Cagli con gol partita di Cacciatore di fronte ad 800 tifosi biancorossi che impazziscono di gioia. La Maceratese chiude al primo posto con 76 punti precedendo il Tolentino, vittorioso anch’esso nell’ultima giornata, secondo con 73. C’è un’altra data ancor più recente, anche se in questo caso si trattava di penultima giornata e non ultima, che resterà memorabile della storia della Maceratese.

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Daniel Kouko abbracciato dai tifosi della Maceratese

E’ il 3 maggio 2015 quando all’Helvia Recina, davanti a 5000 spettatori, il club sempre guidato dalla presidentessa Maria Francesca Tardella batte l’Agnonese e torna in serie C dopo 42 anni. E’ la stagione degli Invincibili di mister Magi, mai sconfitti in serie D e con la difesa che chiude il campionato con soli 22 gol subiti che ne fecero la squadra meno perforata dei primi cinque campionati italiani. Stavolta l’epilogo arriva alla 33esima giornata contro i molisani che, guarda caso, sono guidati da quel Sauro Trillini all’epoca ex biancorosso ed oggi allenatore della Rata. Partita bloccata nel primo, con gli ospiti che cercano punti salvezza. Nella ripresa, invece, arriva il gol promozione al 14’ realizzato dall’ivoriano Daniel Kouko, imperioso il suo stacco con colpo di testa sugli sviluppi del corner battuto da Perfetti. La festa arriva al novantesimo, coi biancorossi che si lasciano alle spalle Fano, Sambenedettese, Campobasso e Chieti, e chiuderanno poi il campionato a Giulianova da imbattuti.

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