Enrico Maria Scattolini
di Enrico Maria Scattolini
LA LEGGE DEI GRANDI NUMERI (-) ha messo ko la Maceratese. Più che la Civitanovese.
CHE HA ESPUGNATO per la prima volta l’Helvia Recina sfruttando il calcolo delle probabilità ovviamente aumentate con l’accumularsi dei lustri d’imbattibilità biancorossa.
L’HA FATTO CON L’OPPORTUNISMO (+) della formazione di razza, concretizzando con un imprendibile diagonale di Balloni non solo una delle rare occasioni avute, ma cogliendo anche il momento giusto: in prossimità della fine del derby, quando le possibilità di riscatto dei padroni di casa erano praticamente azzerate.
VA ANCHE AGGIUNTO che Vagnoni (+), l’allenatore rossoblu, ci ha messo del suo con la trasformazione, nella ripresa, del classico 4-3-3 del primo tempo in un 3-5-2 che ha consentito a Balloni frequenti percussioni sulla fascia destra.
L’esultanza di Luca Balloni dopo la rete al novantesimo, con Zandri a terra
L’ULTIMA DELLE QUALI è stata fatale alla Rata (-), complice anche l’impossibilità d’intervento di Zandri, nel frattempo infortunatosi.
PER IL RESTO, è stata la Rata a condurre il gioco (+). A tratti in modo anche brillante.
IL CINISMO ha fatto però la differenza (-).
E’ INFATTI COMPLETAMENTE MANCATO (-) nelle tre clamorose chances che i biancorossi hanno avuto a disposizione nel corso dell’incontro.
MA TUTTE E TRE PUNTUALMENTE FALLITE (-), con l’aggiunta del concorso di una robusta dose di jella per i miracolosi salvataggi in extremis, a portiere battuto, del medesimo Balloni (quindi protagonista in assoluto) e di Alessandroni: il primo su conclusione di Tittarelli, l’altro su un colpo di testa di Ripa.
Il gol non gol di Ripa
RIGUARDO AL QUALE resta il forte sospetto (-) del pallone al di là della linea bianca della porta degli ospiti.
L’ASSENZA DEL VAR (-) ha reso inappellabile il giudizio dell’arbitra: la signora o signorina Curia di Ascoli Piceno, che non ha concesso il sospirato gol.
E’ STATO INFINE DIEME, il migliore dei biancorossi (+), a calciare addosso a Monti, molto bravo in uscita. Peccato che senegalese si sia dimenticato lo scavetto con cui era invece andato a bersaglio a Treia.
AL DI LA’ DELLE CIRCOSTANZE, la prova complessiva della squadra è tuttavia da valutare in modo positivo (+).
IN DIFESA (+), salvo l’eccessiva libertà concessa nella ripresa a Balloni. Trillini avrebbe dovuto cautelarsi.
SOPRATTUTTO A CENTROCAMPO (+++), che ha costruito molto, nonostante un De Cesare sottotono rispetto alla prova di Treia e l’assenza dello squalificato Massini.
L’ATTACCO ha più volte severamente impegnato la retroguardia rossoblu, il secondo miglior reparto del girone. Avrebbe ottenuto un’ampia sufficienza (+) se avesse realizzato il minimo contrattuale.
I tifosi della Maceratese durante il derby
IL PUBBLICO BIANCOROSSO della tribuna dell’Helvia Recina ha riconosciuto, con un applauso di commiato (+), questi meriti.
QUALITA’ CHE DEBBONO ESSERE CONFERMATE nella difficile trasferta di sabato prossimo sul terreno del Trodica. Magari con il supporto di una maggiore dose di fortuna (+).
I PLAYOFF sono ancora un traguardo raggiungibile (+).
MA ATTENZIONE! La Maceratese è scivolata all’ultimo livello del range (-).
(foto di Fabio Falcioni)
«Gol preso nell’unico tiro in porta e avevamo un uomo a terra, era un fallo da fischiare»
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Dott.Scattolini, è sempre un piacere leggerLa: “l’assenza del VAR ha reso inappellabile il giudizio….”
“Qualità che debbono essere confermate nella difficile trasferta di…TRODICA”