I partecipanti al comizio del deputato FdI, Francesco Lollobrigida
«In questa nazione da una parte hai l’economia reale, uomini e donne che vogliono lavorare, che producono e vogliono pagare le tasse. Dall’altra, uno Stato che tassa le attività produttive per finanziare sprechi come il reddito di cittadinanza e massacra tante categorie. Tra queste i balneari, fatti passare come criminali, e che un’assurda direttiva come la Bolkestein vorrebbe mettere in ginocchio espropriando 30mila aziende per mettere a gara le concessioni delle spiagge». Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, intervenendo a un comizio elettorale a Civitanova, tenutosi insieme al presidente della Regione Francesco Acquaroli e ai vertici marchigiani e locali di Fdi, per sostenere la ricandidatura a sindaco di Fabrizio Ciarapica.
«Nessuno, però, ricorda che negli anni Settanta per proteggere un bene prezioso come le nostre coste, donne e uomini hanno iniziato a svegliarsi all’alba e annaffiare, con il loro sudore, le spiagge italiane. Per strapparle all’erosione e per costruire impianti che hanno messo a disposizione dei cittadini, delle città e dei turisti, generando così ricchezza. L’esproprio nei confronti di questo comparto è figlio di un modello che tende ad aggredire l’economia nazionale italiana – ha aggiunto Lollobrigida -. Fratelli d’Italia chiede da tempo l’istituzione di un ministero del Mare, come fatto per quello del Turismo, creato dal governo Draghi grazie alle incessanti richieste del presidente Giorgia Meloni. Per l’Italia il mare rappresenta una delle principali risorse: non è solo turismo e pesca, è anche infrastrutture. Noi invece abbiamo un governo che sfrutta poco questo bene, non concede vantaggi fiscali a chi lavora, che non interviene sul costo del carburante per i pescatori e penalizza i balneari cercando di estrometterli dalla gestione delle spiagge».
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Acquaroli sta diventando inquietante. La sua presenza ossessiva, quasi opprimente, presaga di sventure aleggia nell’aria già tesa dalla presenza nervosa di tutti questi personaggi più o meno conosciuti, profondamente utili alla causa, la loro naturalmente e come sempre accade con grandi pathos per le disavventure degli italiani a cui non solo non servono ma cercano di trarre in inganno con problemi che loro e solo loro affronterebbero, sì ma carattere propagandistico. Sarà che abbiamo a che fare con una massa di personaggi la cui presenza nei Parlamenti è del tutto inutile e nel Consiglio di Draghi chi più tace meglio spende. Inutile deviazione visto che chiaramente Lollobrigida parla di Bolkestein da noi, parlerebbe di ricostruzione a Visso, di deviare qualche vena in montagna per portare acqua a quell’allevatore che se la porta su con il suo camion e alla fine di tutti questi interventi rimarrebbe solamente il ricordo di un altro perdigiorno che se veramente vorrebbe fare un discorso serio non verrebbe a sostenere Ciarapica sapendo che in cinque anni non ha messo da parte non dico abbastanza ma nemmeno quel minimo che ti permetterebbe di ripresentarti ad una nuova candidatura senza che chi non avrebbe niente da guadagnarci e sono tanti si chiederebbero : “ Ma questo qui con che coraggio si presenta?”. Ma succede semplicemente che qualcuno dello stesso partito, ben piazzato nelle Marche, tipo Acquaroli lo chiami, gli dica di sostenere un suo candidato e Lollo lo fa per spirito di corpo ed insieme a lui si presentano tutti i caporioni dell’accumulato centro destrista. E vengono tutti e vengono in tanti e Acquaroli sempre presente, quasi da pensare che sia lui il candidato da promuovere ed effettivamente lo è. Ma guardiamo in faccia la realtà. Acquaroli conosce benissimo Ciarapica e conosce tutto quello che ha combinato in cinque anni compresa la tentata fuga da sindaco… e prima per fare il governatore cosa che glielo ha reso sicuramente simpatico e per la quale penso che se anche si dovesse dimettere mezzo consiglio regionale troverebbe il modo di non farlo entrare seguita poi dal nuovo tentativo dove anche qui non si riesce assolutamente a spiegare da dove gli sono venuti i voti nonostante come adesso meriti non ne aveva e meriti non ha. Sta gente e lo vedo da altre mezze figure entrate in consiglio, ha la possibilità di muovere parecchi voti e se poi prima c’era un Ceresciuoli ed invece di scegliere un candidato convincente, conosciuto e forte mi metti un mezzo attore ecco che la strada e spianata. Ma torniamo all’inquietante governatore. Resosi conto che Ciarapica è solo una forzatura che non ha assolutamente niente in mano che gli permetterebbe se la sua figura fosse giudicata oggettivamente che significa assolutamente indiscutibile da quello che è, non solo non arriverebbe ad essere di nuovo sindaco ma nemmeno al ballottaggio. Per questo si è scatenata una pressione incredibile e di candidati, e di liste e di partiti tutti a favore dell’uscente. Ed Acquaroli che non si può permetter un’altra mazzata come quella di San Benedetto del Tronto non può perdere la centrale Civitanova con tutti i suoi abitanti e i suoi possibili voti e il suo variegato elettorato che questa volta visto l’incomprensibile scelta del sindaco ha reso particolarmente difficile. Ed ecco che c’è sempre lui, e soggetti che arrivano da tutte le parti a sostenere qualcosa di veramente leggero visto che non pesa proprio niente a livello politico amministrativo fatto vedere in cinque anni. Proprio una piuma che anche uno starnuto di pulce potrebbe far volare via. Ma non si può, è in giuoco come ha detto l’altro megalomane tal Gasparri, impegnato in tutte le battaglie possibili in favore del popolo italiano che c’è di mezzo ” la filiera politica che parte dalle città, dalle province per arrivare allo Stato e all’Europa”. Signori miei come direbbe l’amabile Renzi, qui non si scherza, con Civitanova è in ballo la conquista, per il momento dell’Europa, perderla sarebbe un errore irreparabile quasi come se rivincesse il vecchio sindaco. Ed ecco perché pur non amandolo, il giovane conduttore del già più che traballante, criticato, chiacchierone centrodestra marchigiano è costretto a farsi la campagna elettorale di Civitanova.