I candidati sindaco tutti d’accordo:
«Il progetto Dubai non passerà,
subito un piano regolatore per il porto»

ELEZIONI CIVITANOVA - Confronto a sei organizzato dai portuali in una sala consiliare strapiena dopo il ricorso al Tar della Eurobuilding. Si è ripetuto uno schema già collaudato: il sindaco uscente Fabrizio Ciarapica impegnato a difendere il suo operato e gli altri, soprattutto Mirella Paglialunga e Silvia Squadroni, a criticare politicamente ed operativamente l'amministrazione. Gli operatori portuali hanno avuto, almeno a parole, le rassicurazioni che cercavano

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I sei candidati al confronto sul porto di ieri sera, da sinistra: Fabrizio Ciarapica, Silvia Squadroni, Vinicio Morgoni, Mirella Paglialunga, Paolo Squadroni e Alessandra Contigiani

di Franco De Marco (foto di Federico De Marco)

Nel futuro del porto di Civitanova, per tutti e sei i candidati sindaco, chiamati al confronto dagli operatori portuali in una sala consiliare strapiena, non ci sono dubbi: no alla cementificazione, al famoso progetto Dubai, ma sì alla sicurezza e alla difesa dell’attività peschereccia, diportista e cantieristica. C’era molta attesa per questo pronunciamento dopo il ricorso al Tar della Eurobuilding contro l’annullamento, votato da parte del Consiglio comunale, della domanda di concessione demaniale avanzata dalla Eurobuilding per costruire a terra e in mare una gran quantità di strutture commerciali e residenziali. Sostanzialmente si è ripetuto uno schema già collaudato in questi confronti preelettorali: il sindaco Fabrizio Ciarapica impegnato a difendere l’operato della sua Amministrazione e gli altri, soprattutto Mirella Paglialunga e Silvia Squadroni, a criticare politicamente ed operativamente la stessa Amministrazione. Di idee veramente nuove, per la verità, quasi nessuna. Però gli operatori portuali hanno avuto, almeno a parole, le rassicurazioni che cercavano almeno per quanto riguarda lo stop al progetto Dubai, anche se rimangono l’incertezza e le possibili rischiose conseguenze del ricorso al Tar, e il coinvolgimento diretto delle categorie sullo sviluppo della struttura portuale.

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Paolo Squadroni

Come vi comporterete se il ricorso al Tar dovesse essere accolto? Era questa la prima domanda posta dal moderatore dell’incontro il giornalista Francesco Rossetti.

Paolo Maria Squadroni: «La nostra coalizione ritiene che il progetto Eurobulding non sia la cosa migliore per Civitanova. Bisognerà studiare bene le carte ma faremo di tutto perché non abbia futuro». Silvia Squadroni, da avvocato ben attrezzato, ha approfondito l’aspetto giuridico: «Ci dobbiamo preoccupare seriamente del secondo ricorso al Tar che certamente sarà fatto. Il Comune infatti, pur avendo protocollato il progetto, non lo ha mai reso pubblico, e la pubblicazione, dalla quale si avvia l’iter procedurale, è un obbligo di legge. E con la pubblicazione il Comune è obbligato a convocare la conferenza dei servizi alla quale partecipano il Comune e la Regione perché l’autorità portuale non ha competenza. Il mio impegno è no a questo progetto».

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Fabrizio Ciarapica

Fabrizio Ciarapica: «Il Comune si è mosso in base alle valutazioni fatte dal suo legale. Non condivido quanto dice la Squadroni che il Comune aveva l’obbligo di pubblicare la proposta di Eurobuilding. La Regione Marche è intervenuta per ben due volte. Il nostro strumento urbanistico non prevede residenze nell’area portuale. Il nostro legale valuterà come controbattere al ricorso al Tar». Vinicio Morgoni: «Il porto di Civitanova non ha un piano regolatore e pertanto noi non avremmo neanche portato in Consiglio la proposta della società. Bastava un parere del dirigente. Qualora la società Eurobuilding dovesse vincere al Tar intanto ci saranno il Consiglio di Stato e la Cassazione. Comunque, se si dovesse avviare la conferenza dei servizi penso che il Comune ben difficilmente consentirà all’edificazione dei palazzi previsti. Noi proponiamo l’edificazione di una nuova darsena ad est senza toccare gli interessi di chi lavora sul campo. Per la messa in sicurezza del porto siamo per una diga foranea a nord dopo un aggiornato studio sulle correnti. No alla edificazione del porto sì alla difesa da parte del Comune del bene comune».

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Alessandra Contigiani

Alessandra Contigiani: «Noi non avremmo mai avuto bisogno abbiamo di verificare il piano. La finanza speculativa deve restare fuori dal Comune. Non avremmo mai presentato un piano del genere. Detto questo se il Tar dovesse accogliere il ricorso andremo sino in fondo al Consiglio di Stato e verificheremo se ci sono state responsabilità a livello di dirigenza comunale. Se qualcuno ha fatto un danno deve pagare, non vogliamo la nuova darsena ma vogliamo invece la messa in sicurezza dell’attuale situazione con, unico intervento, un nuovo braccio per i diportisti». Mirella Paglialunga: «Vorrei spostare il discorso dagli aspetti giuridici a quelli politici. Vorrei sapere quali sono stati i presupposti che hanno portato al progetto della Eurobuilding. Chi ha dato la possibilità di lavorare per 3 anni al progetto cementificando non solo la spiaggia ma anche il mare? Qual è stato l’input politico? Chi ha avallato il progetto Eurobuilding? La prima cosa che farò se diventerò sindaco sarà il controllo di tutte le carte».

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Silvia Squadroni

La seconda domanda alla quale i sei candidati dovevano rispondere: una volta eletto quale sarà il suo primo provvedimenti per il porto? E qui all’unanimità è stato invocato il nuovo Piano regolatore del porto, Silvia Squadroni: «Il porto ha due esigenze fondamentali. In primo luogo mettere mano al Piano regolatore. Nel 2005 infatti fu approvato dalla Regione un Piano per le opere marittime mentre per le opere a terra bisognava fare una variante. In secondo luogo la messa in sicurezza attraverso il prolungamento del braccio ad est. Il mio impegno sarà ottenere finalmente un Prg del porto». Fabrizio Ciarapica: «Porteremo a soluzione la proposta progettuale che l’Università di Camerino sta già elaborando sulla scorta delle indicazioni del Consiglio comunale. Anche per collegare il porto al centro della città, al Borgo Marinaro, abbiamo promosso molti incontri con gli operatori del settore. Soprattutto porteremo avanti l’opera di messa in sicurezza del porto che, grazie al rapporto avviato con la Regione, avrà i necessari fondi a dispetto di chi, prima di noi, non ha messo un euro per la messa in sicurezza».

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Vinicio Morgoni

Vinicio Morgoni: «Sì. La prima cosa da fare per noi è il Piano regolatore del porto senza il quale non si può toccare paglia, no alla darsena in zona nord, sì alla diga foranea sempre nella zona nord se gli studi delle correnti lo consigliano». Alessandra Contigiani: «La nuova darsena non la vogliamo. Che necessità c’è? Si rischia di intasare ancora di più la citta. Vogliamo il rinnovo delle concessioni. Vogliamo la messa in sicurezza del porto con il nuovo braccio coinvolgendo le Università».

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Mirella Paglialunga

Mirella Paglialunga: «Sicuramente la prima cosa da capire sono gli accordi con la Eurobuilding e metterci una pietra tombale affinché non ci sia alcuna cementificazione né a terra né a mare. La seconda cosa che fare è mettere in sicurezza il porto anche dagli speculatori. Proponiamo un tavolo di concertazione permanente con gli operatori portuali che possa indicare la strada da seguire. Mi interessa anche collegare il porto all’area del varco». Paolo Squadroni: «La messa in sicurezza del porto è una necessità anche se l’impegno economico, si dice che la nuova darsena costerà 60 milioni, sarà gravoso».

La terza domanda, dalla risposta scontata: Si assume l’impegno che gli operatori portuali saranno parte attiva in tutte le fasi per la realizzazione del Piano particolareggiato del porto? Tra tavoli di concertazione e priorità ai tecnici civitanovesi tutti hanno dato rassicurazione. Ma tutti questi impegni saranno poi mantenuti da chi diventerà sindaco?

 

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