di Laura Boccanera
I fondatori di Vince Civitanova rinnegano Fabrizio Ciarapica. La candidatura alle regionali del sindaco di Civitanova non ha solo scosso la maggioranza fino a portarla ad una lacerazione irreversibile, ma ha portato alla luce anche prese di posizione durissime. L’ultima arriva dagli ex sostenitori, i fratelli Francesco e Daniele Centioni.
Si deve loro la nascita di Vince Civitanova, il sostegno economico e ideologico e la candidatura a sindaco di Ciarapica. I veri creatori del progetto che ha portato Ciarapica a Palazzo Sforza. E che oggi si dicono profondamente delusi per le scelte “trasformiste” del primo cittadino. In particolare Francesco fu il primo a prendere le distanze quando ad appena 24 ore dalla nomina a presidente dei Teatri di Civitanova diede le dimissioni in polemica per le ingerenze di potere dell’assessorato sull’azienda. Stavolta affidano ad un lungo post su Facebook la loro amarezza, marchiando con lo stigma del trasformista il sindaco passato dal “saluto romano” a Forza Italia. «Vederlo in Forza Italia ha sorpreso noi e tanti dei suoi camerati che oggi lui chiamerà magari compagni. Vennero a cercarci quando erano rimasti senza amici e finanziatori, prendemmo una sede nella quale il saluto romano era un obbligo piacevole per chi vi entrava – scrive Centioni come se non fosse reato – compreso il trasformista e si studiava il da farsi su come rendere più sicura, più transitabile la nostra città, pulita. Un vero progetto politico accanto al quale si accompagnavano cene molto cameratesche. Rimanemmo sorpresi dal fatto che appena eletto si dedicasse ad un book fotografico e su come avesse buttato nel cestino anni di studi e progetti per i quali noi che lo abbiamo sostenuto e creduto in lui non smettemmo per cinque anni di dire le ave maria sui ceci.
Poi si circonda di un cerchio magico, tanto lavoro alla palazzina tecnologica, si presta col suo amico Bertolaso per realizzare uno splendido ospedale del quale si sta occupando la magistratura e per saperne di più basta leggere l’esaustivo articolo dell’avvocato Bommarito. Della Civitas e tante altre cose lasciamo parlare chi di dovere. Intanto scappi pure caro ragioniere, la sua parola data tante volte e tradita la segue, così come la sua incapacità di fare il Sindaco. Resta un solo dubbio di come dovremo chiamarla una volta eletto, compagno, camerata, amico, o forse girare la testa dall’altra parte».
«Sono io a rimanere deluso a leggere certe cose – ha detto il sindaco Ciarapica – la reputo una caduta di stile e un fatto scorretto attaccare la persone e pertanto sull’attacco personale non rispondo. Non mi abbasso a smentire illazioni che sono gravi e lesive. E’ con questi toni che si scredita la politica. Le critiche a chi amministra per il miglioramento della città, se costruttive ben vengano, non mi sono mai tirato indietro, però gli attacchi personali no. Oltretutto sono stato il primo a difendere Francesco quando fu colpito dalla gogna mediatica per i grembiuli col duce. I fratelli Centioni hanno fatto politica attiva e su di loro non ho mai detto nulla in merito alle loro scelte. Sulla delusione per la mia scelta di essere passato a Forza Italia dico ci sta, ma non ci trovo nulla di male. Forza Italia è il partito che mi rappresenta meglio e del resto è dai tempi di Alleanza nazionale che non ero più tesserato con alcun partito e non penso debba giustificarmi per questo».
Foto col grembiule del duce: “Non posso essere fascista?” Bufera sul presidente dei Teatri
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…Ingerenza: ” intervento arbitrario (!) o abusivo (!!) in fatti di pertinenza non propria (!?)”…mah, ce ne vuole!! gv
Il saluto romano un obbligo piacevole????
Un obbligo piacevole?????
Un obbligo piacevole????????????
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Ma vafffffantastico!!!!
Certo che Forza Italia ha fatto proprio un bell’acquisto, magari pensavano che fosse un amore sincero, e invece era un calesse.
Amici civitanovesi, a chi avete affidato Palazzo Sforza?
Ciarapica sei rimasto quello che non voleva essere prescritto fino a che il giudice non l’ha proposto. Ma rispondi pure alle illazioni, fa come il tuo vicesindaco che disse di non essere stato mai a Predappio, dì che eri l’unico a non fare il saluto romano e di non aver mai cantato goliardiche canzoni alle cene cameratesche. Completamente fallito come sindaco, sei credibilissimo come probabile smemorato questuante andato a chiedere amicizia e soldi. Sì trasformista, arrivando dal saluto romano al saluto al Cavalier Berlusconi per chissà quali motivazioni e promesse dietro dietro. Però, anche se a te basterebbe un inutile posticino in minoranza, di strada ne hai ancora da fare ed è giusto che certi articoli mettano a conoscenza i prossimi elettori, che sappiano bene chi sarà uno dei più appoggiati, ma non dalla gente ma dal partito che nonostante fortemente depauperato da Lega e FdI, ancora “eppur resiste”. E soprattutto che non venga visto come un trasformista ma per quello che realmente è. Uno che non risponde alle cadute di stile con cui si salutavano nascosti nei bunker con il saluto al Duce. Vedi adesso ti sei messo nella condizione di chi poteva essere votato come “ nostalgico “ ma con quel passaggio ofidico, però non lo sarai. Eppure, tu: diventerai. Qualcuno, sì, un certuno, non so chi però sempre più de Peppe Lo Cerescià, di indubbia intelligenza, mai traditore eppure sfortunato non solo al gioco ma anche in amore.
Dal Comitato provinciale Anpi di Macerata e dalla sezione Anpi di Civitanova riceviamo e pubblichiamo: «Leggiamo su Cronache Maceratesi dello scambio di accuse tra esponenti delle destre civitanovesi che non ci sorprendono per i toni ma che vogliamo denunciare per il linguaggio e per la rivendicazione di comportamenti che si richiamano in modo inoppugnabile al fascismo e che vengono evidentemente usati quale elemento identitario e caratterizzante l’amministrazione civitanovese. L’Anpi ribadisce che certi soggetti politici dovrebbero essere tenuti lontani dalle Istituzioni democratiche che sono antifasciste e sottolinea le responsabilità di quanti aprono ai neofascisti spazi di agibilità politica ed amministrativa. Come sempre auspichiamo che la campagna elettorale sia vissuta come un’occasione per praticare scelte capaci di promuovere a responsabilità istituzionali persone che garantiscano il funzionamento delle Istituzioni coerentemente con i valori costituzionali».
saluto romano OBBLIGO piacevole…cene cameratesche…camerati…ma che schifo è????Mi fate vergognare di condividere la città con voi, l’unica magrissima consolazione che non avete avuto il mio voto.
mamma mia quante critiche e parole, alcune anche giuste, mi sorprende che vi sorprendete del cambio di opinione o modo di vedere la politica, da tempo è una moda cambiare ” casacca” più veloce della luce….anche se rimango una sostenitrice che non è una vergogna cambiare modo di vedere o pensare…gli anni che passano non solo cambiano il corpo, ma anche.la.mente….chiamiamola esperienza,saggezza, paraculaggine, furbizia…
il tempo ci chiarirà.
Ciarapica accusato di aver tradito i camerati si difende dicendo “ma come, ho pure difeso il mio accusatore quando si fece fotografare con il grembiule fascista!”.
Senza commenti.