Una task force del Pd risponde alle affermazioni del candidato consigliere di Area Popolare Nazareno Agostini (leggi l’articolo). Paola Mariani, vice presidente, Paolo Cartechini, presidente del Consiglio, Massimo Montesi capogruppo e Giorgio Palombini, assessore al Bilancio accusano: «Il candidato Agostini mente sapendo di mentire quando accusa l’Amministrazione provinciale di aver portato in dissesto l’Ente e di aver causato la situazione di impossibilità ad affrontare adeguatamente le problematiche legate alle funzioni che la Provincia ha ancora in gestione. Agostini sa benissimo, infatti, che nel corso di 3 anni e mezzo la provincia di Macerata ha subìto un taglio progressivo, con prelievo di risorse proprie, di oltre 25 milioni di euro, così come sa benissimo che le regole del patto di stabilità impediscono di intervenire per realizzare opere e fare manutenzione straordinaria sul patrimonio esistente. Se vi sarà dissesto finanziario le cause non vanno sicuramente ricercate nell’amministrazione dell’ente, prova ne sia l’identica situazione di difficoltà finanziaria in tutte le Province d’Italia. Affronteremo nei prossimi mesi le numerose problematiche relative alla gestione dell’Ente avendo come riferimento l’interesse della collettività, così come abbiamo sempre fatto». Gli esponenti del Pd elencano una serie di interventi tra cui il ponte di Villa Potenza e dell’Annunziata a Montecosaro: «Sono esempi che Agostini conosce bene, ma che ignora volutamente. Prendiamo atto che ora Agostini, senza rimangiarsi nulla di quanto dichiarato in passato, abbia individuato in Spacca il suo punto di riferimento politico. Forse è per questo evidente imbarazzo che nel suo intervento non cita mai il suo candidato presidente».
Nazareno Agostini, candidato capolista di Area Popolare e consigliere provinciale replica alle accuse di Antonio Pettinari (leggi l’articolo).
«Tonino Pettinari, simbolo della vecchia politica, passato da destra a sinistra calpestando perfino i rapporti umani, impersona la politica del palazzo, delle chiuse stanze, autoreferenziale e personalistica. In quattro anni ha fatto solo tavoli inconcludenti, lamentazioni e alzato le tasse locali al massimo possibile.
I cittadini si sono sempre sentiti ripetere che non si poteva fare nulla perché altrimenti si sarebbe sforato il patto di stabilità. Oggi siamo arrivati al punto che tale patto non è stato rispettato, in conseguenza di ciò la nostra provincia subirà tutte le penalizzazioni economiche di legge. Patto di stabilità non rispettato e contemporaneamente opere e attività non svolte. Danno e beffa insieme. Mentre le strade e le scuole sono allo sfascio, il personale arrabbiato e disorientato, Pettinari con i suoi assessori corresponsabili Alessandro Biagiola e Massimiliano Sport Bianchini chiedono il voto per andare in regione. Pettinari, come candidato consigliere regionale, senza per altro dimettersi dal ruolo di presidente o almeno autosospendersi come prevede il codice etico, sta abusando della visibilità istituzionale, eludendo palesemente le norme della par condicio».
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