di Claudio Ricci
«Gian Mario Spacca è l’unica persona capace di governare le Marche dando alla regione quel cambiamento in ottica liberale che Forza Italia ha sempre sostenuto». Barbara Cacciolari, capolista dei candidati maceratesi di Forza Italia alla Regione ha le idee chiare per il futuro del territorio. «Impresa, lavoro e redditto. Solo così possiamo ridistribuire benessere e tornare alla crescita». L’imprenditrice di Castelraimondo, forte del buon bagaglio di voti ottenuti alle Europee dello scorso anno si presenta alle regionali come volto nuovo nelle file azzurre nel segno della svolta rosa indicata dallo stesso presidente di Fi, Silvio Berlusconi: «Il mio posizionamento come capolista è dovuto in parte agli 11mila voti ottenuti alle elezioni europee del 2014 e in parte perché il presidente Berlusconi ha indicato chiaramente che le donne assumessero posti di rilievo nel partito anche come strategia di riflesso ai nuovi volti femminili saliti alla ribalta con il governo di Renzi». Fondamentale per Cacciolari scongiurare il pericolo di cedere la Regione al governo del centro sinistra.
«Se dovessimo perdere le elezioni si prospetterebbe uno scenario penalizzante – dice – le Marche cadrebbero nelle mani del feudo del Pd pesarese a discapito soprattutto delle zone dell’entroterra che mi sento di rappresentare. Con la concentrazione esclusiva dei poteri a nord della regione e le altre aree lasciate all’abbandono. Una prospettiva ancor più preoccupante se si pensa alle future macroregioni, quando le peculiarità delle zone locali dovranno trovare delle tutele forti per sopravvivere ed essere valorizzate».
Altro fronte d’attacco è quello della gestione della sanità. «Le Marche possono tornare a crescere solo con il centro destra – dice Cacciolari – In questi anni di governo più volte il governatore Spacca si è trovato in contrasto con i propri assessori ad esempio su un tema importante come quello della sanità per cui si è speso troppo e male. Le risorse statali sono in continuo calo, occorre ottimizzarle, premiando quei sistemi virtuosi diffusi sul territorio». Proprio l’entroterra e le zone pedemontane sono al centro dell’attenzione della imprenditrice di Castelraimondo. «La riforma del Rio degli enti locali è servita solo a spostare dipendenti dalle province alle regioni – commenta – purtroppo non si è inserita in una visione globale che prevedesse in concomitanza maggiori indicazioni ai comuni per la fusione nella gestione dei servizi. I problemi dell’entroterra si ritrovano così ad essere molteplici: infrastrutture, viabilità, attrattive per imprese, ospedali. Avere un rappresentante che porti in regione le istanze del territorio su questi temi diventa allora fondamentale per non perdere numerose opportunità come quelle date dai fondi europei ad esempio. A questo proposito si potrebbe pensare ad un ufficio del territorio che coordini, enti, università, imprenditori, associazioni di categoria per una progettazione dei bandi completa ed efficace. Penso ad esempio alle potenzialità del turismo enogastronomico con prodotti come il verdicchio di Matelica, marchio riconosciuto ma non inserito in un progetto a 360 gradi che includa anche la promozione del territorio, delle bellezze paesaggistiche, del patrimonio culturale storico e artigianale».
Fondamentale, nel legame con gli enti locali, il rapporto con il capoluogo di provincia dove Cacciolari ribadisce l’appoggio alla candidatura a sindaco della collega di partito Deborah Pantana: «Lei può essere la svolta di Macerata, la seconda città aziendale della provincia, dopo Civitanova. Occorre allora una persona come Deborah che sappia interpretare le necessità e le prospettive del mondo imprenditoriale per dare a Macerata quella dimensione industriale di cui necessita». Sussidiarietà è la parola che emerge dalla campagna d’ascolto della candidata azzurra con cittadini, associazioni e imprese del territorio: «La crisi stringente in cui siamo ancora immersi aldilà degli effimeri dati del primo trimestre del 2015 fa emergere una profonda necessità di ascolto dei problemi delle famiglie che spesso non possono provvedere neanche alle piccole necessità quotidiane dei propri figli. La disoccupazione prima che giovanile è quella di chi deve provvedere al sostentamento dei propri cari e non può. Una condizione che crea un grave disagio. Il cambiamento allora passa proprio attraverso le coscienze di chi ha di più. Chi è privilegiato non deve arroccarsi nella sua condizione ma mettersi al servizio degli altri. Diventano fondamentali le partenrship pubblico-privato nell’erogazione dei servizi primari, le reti di volontariato nell’assistenza e nel sociale, il mutualismo delle professioni nello scambio dei mestieri. L’obiettivo primario deve rimanere prima di ogni altro il benessere di tutti».
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Carlo Lorenzini detto Collodi
Se Spacca è l’unico in grado di governare le Marche per quale motivo Forza Italia (giustamente, a mio avviso) l’ha attaccato per dieci anni di fila, lanciando nei suoi confronti, altrettanto giustamente, accuse pesantissime (collusione tra politica e affari; gestione del potere arrogante e asservita agli interessi dei fabrianesi, inesistente rispetto del Consiglio Reg.le, affossamento della parte sud delle Marche….)?
L’accoppiata Spacca-FI è imbarazzante politicamente e nn solo…
restituite i soldi ai marchigiani
per chi vota, istruzioni
https://www.facebook.com/MovimentoCinqueStelleMacerata/videos/882495411822533/?l=8778042747046392767
Cettolalaqualunque diceva…. Più Pilu per tutti
Sostantivi: Impresa, lavoro, reddito…..
Verbi: Credere, costruire, cambiare……………
Nella campagna elettorale del 2018 verranno comunicati anche gli aggettivi e gli avverbi.
Nelle regioni si è incarnato l’esercito più parassitario e dannoso dello Stato. E’ il più responsabile di tutta la malasanità e delle tasse più insensate non previste dall’art. 53 della costituzione. Le regioni vanno tolte. Il 31 maggio tutti a votare per scrivere sulla scheda: “non voglio il governo regionale.”