Marangoni: “Facciamo sentire altissima
la voce maceratese per non rischiare
di diventare Pesaro dipendenti”

ELEZIONI REGIONALI - Il candidato consigliere regionale questa sera a Tolentino per l'inaugurazione della sua sede elettorale

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L'inaugurazione della sede elettorale tolentinate di Enzo Marangoni

L’inaugurazione della sede elettorale tolentinate di Enzo Marangoni

«Voglio essere un punto di riferimento per l’entroterra continuando le mie battaglie». Questa la volontà di Enzo Marangoni, candidato al consiglio regionale della circoscrizione elettorale di Macerata per la lista di Forza Italia che ha inaugurato oggi pomeriggio la sede di Tolentino. «Ho fatto tante cose e tante ancora ne farò per questo territorio» ha affermato il consigliere uscente, sottolineando che Tolentino è «una città molto importante per la nostra provincia che non ha un proprio candidato di Forza Italia: qui ho tanti amici, per tutti sarò un supporto». L’esponente azzurro ha prima parlato di «tutto il lavoro fatto in regione, le mozioni, le interrogazioni, tutti gli atti tangibili della mia presenza in questa zona come in altre della provincia», elencando in riga e per paese tutte le azioni che testimoniano la sua «sensibilità nei confronti di questo territorio». Poi ha spiegato i suoi progetti per il futuro. Al primo posto mette sicurezza e immigrazione, definiti come gli aspetti al «punto numero uno da quando mi occupo di politica». Ricorda che la provincia «non è più un’isola felice, bisogna difendere le comunità locali dalla criminalità» e parla dell’accoglienza, che è per Marangoni «una cosa seria. Dobbiamo imparare ad aiutare le persone a casa loro – dice – dando la precedenza agli italiani su tutto: ho provato tante volte a cambiare legge sull’assegnazione delle case popolari ma la sinistra me l’ha sempre impedito». Quando parla di sanità, dei pronto soccorso definiti “gironi infernali”, lancia il primo attacco a chi, a suo avviso, “l’ha massacrata”. «E’ un disastro dovuto all’irresponsabilità del Pd e dal suo assessore, funzionario di partito – afferma – Che ha gestito mano militari la sanità, dove gira quasi il 90% del bilancio regionale, quindi è facile avere delle sollecitazioni».

Enzo Marangoni

Enzo Marangoni

Il consigliere uscente tocca le tematiche inserite nel suo impegno con i cittadini e lo fa in ordine. Dal lavoro «la provincia di Macerata era la più dinamica e ricca di eccellenze, ora ha più disoccupati di tutti in percentuale agli abitanti, occorre incentivare le nuove assunzioni» all’economia, passando per la riduzione delle Irap regionale per le imprese «artigiani e commercianti non ce la fanno più e ora di dire basta» e le infrastrutture «migliorare la viabilità verso l’interno», per arrivare alla promozione del Made in Marche che è «artigianato, cultura ed identità del nostro territorio, va promosso in tutto il mondo». Marangoni conclude l’inaugurazione della sede tolentinate dichiarando che il suo gruppo vuole «far sentire altissima la voce maceratese nella nostra provincia, nelle varie realtà che rappresentiamo per non rischiare di diventare Pesaro dipendenti». L’attacco a Ceriscioli, infine, arriva diretto. Il candidato del Pd viene definito dall’esponente di Forza Italia come «un burocrate di partito, sbandierato come un professore che ha sempre fatto politica alla grande dentro l’apparato. Se vincesse metterebbe in atto la rottura e la frammentazione delle Marche. Abbiamo ben presente l’ipotesi legislativa del Pd fatta da Morassut – evidenzia Marangoni – Pesaro andrebbe all’Emilia Romagna, l’ascolano all’Abruzzo e il maceratese in Umbria. Questi renzisti o “cattocomunisti”, non so come chiamarli, una volta avevano un’ideologia – conclude – adesso hanno altri tipi di interessi a cominciare dal portafoglio e dagli affari: vogliono distruggere la nostra identità che invece va difesa, sostenuta e valorizzata».



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