di Laura Boccanera
Ha scelto il giorno del suo 62esimo compleanno Ottavio Brini per presentare in città la sua candidatura regionale con Forza Italia a sostegno di Gian Mario Spacca. Un incontro nel quale l’attuale consigliere regionale ha anche annunciato che l’attuale sarà l’ultima campagna elettorale personale come consigliere regionale. “Non farò da tappo a chi verrà dopo – ha detto Ottavio Brini – apriamo ad una nuova generazione di classe dirigente. L’ultima tornata elettorale ero capolista e arrivai terzo, stavolta sono terzo (dopo Cacciolari e Marangoni ndr) spero di arrivare primo”.
Una campagna elettorale sicuramente particolare quella di quest’anno per Brini che, sebbene ha iniziato la carriera politica tra le file della Dc, si ritrova ora al fianco di Spacca, dopo diverse battaglie condotte sulla sanità in ambito regionale. Ma l’accostamento per i sostenitori dell’Ottavino civitanovese non è una nota stonata dal momento che a fare il “salto” è stato proprio l’ex governatore delle Marche.
“Il Pd per Spacca era una zavorra – affermano i forzisti – e l’unico modo per avere uno schieramento di centro era Marche 2020”. Ad appoggiarlo un team di amici ed ex amministratori. Ci sono tutti: Massimo Mobili, Erminio Marinelli, Ermanno Carassai, Giuseppe Baioni, ma anche le nuove leve come Christian Battistelli, consigliere di maggioranza della giunta Acquaroli a Potenza Picena, ma per la Regione al fianco di Brini: “l’area centrista è rappresentata da Brini, non da Acquaroli” – ha detto. Parole di sostegno arrivano anche dagli ex amministratori civitanovesi, in particolare da Marinelli: “Renzi ha sbagliato nel concetto di rottamazione a stabilire un criterio solo anagrafico, va rottamato chi non ha entusiasmo e esperienza e Brini continua a mettersi in gioco”. “L’esperienza è utile – aggiunge Mobili – ma ho una pena enorme per questa città. Fra due anni l’amministrazione sarà mandata a casa”. In merito all’indagine in corso sui rimborsi regionali Brini non si dice preoccupato: “Non credo possa inficiare la campagna elettorale, non ho nulla da temere, avrei anche pubblicato la mia deposizione, ma le indagini non me lo consentono, ma sono assolutamente tranquillo. Ottavio Brini ha iniziato la sua carriera politica nel 1984 come segretario della Dc di Civitanova. Consigliere comunale per la Dc dal 1988 al 1993 è stato assessore nella giunta di Ivo Costamagna sindaco, assessore allo Sport e Turismo al comune di Civitanova dal 1988 al 1990, all’Urbanistica dal 1990 al 1992. Assessore ai Lavori Pubblici dal 1995 al 2000. Eletto consigliere regionale nel 2000 e riconfermato nell’anno 2005. Attualmente siede in consiglio regionale per il suo terzo mandato dopo la decadenza a seguito dell’elezione a sindaco di Francesco Acquaroli.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
ha sessantadue anni, si presenta per l’ennesima volta e ci viene a dire largo ai giovani, non faro’ da tappo ecc ecc la vogliamo smettere di considerare gli elettori dei ciammellotti cui dare a bere qualsiasi cavolata?!
Per la verità nella città di Ottavio Brini, Civitanova Marche, c’è chi, come il vicesindaco Giulio Silenzi, di anni ne ha 64, è entrato politica 10 anni prima dell’esponente di Forza Italia, occupa comodamente la poltrona in Comune, e si guarda bene dall’annunciare la sua uscita di scena. Se tanto da tanto, ci ritroveremo lo stagionato politico originario di Capodarco di Fermo ancora in lista alle elezioni comunali del 2017, quando di anni ne avrà 66. Allora dovranno incaricarsi i civitanovesi di dargli lo stop: è, infatti, opinione diffusa che la giunta Corvatta alle prossime elezioni “non la salva nemmeno Caravani”. Il sindaco che è medico, sperando conosca un pò di storia civitanovese nonostante la sua residenza recanatese, saprà a cosa mi riferisco. Insomma anche nel Pd di Matteo Renzi, nonostante i buoni propositi di rottamazione della vecchia dirigenza, si può rinvenire qualche “vecchio modello” sfuggito alla pressa. Se non altro, d’accordo non è molto, il popolare Otto ha annunciato i suoi propositi di ritiro.
la prossima sotto forma aldeide
x Caporaletti: so bene di cosa parla e ha ragione, ma in piu’ Brini vuole pure l’applauso. Sa uno puo’ stufarsi di essere preso per i fondelli.
Una dichiarazione seria sarebbe stata: ho 62 anni, e’ una vita che faccio politica, largo ai giovani, non voglio fare da tappo e quindi non mi ricandido. OGGI non la prossima volta. Oppure candidarsi senza ipocrisie di tale portata.