di Marco Ricci
Ancora poche novità sull’azione di responsabilità che Banca Marche intende promuovere nei confronti degli ex amministratori dell’istituto di credito. Se il presidente della fondazione jesina, Alfio Bassotti, ha confermato l’intenzione dei commissari, espressa durante un incontro nel settembre scorso, di procedere in tal senso ma di non aver avuto ulteriori notizie al riguardo, la Fondazione Carima avrebbe inviato nei giorni scorsi una lettera a Giuseppe Feliziani, Federico Terrinoni e Bruno Inzitari, con la richiesta di essere aggiornata sulla questione.
L’ente maceratese, già nella primavera del 2013, aveva invitato l’assemblea dei soci della banca a valutare l’apertura di una tale azione, ma la proposta era stata bocciata. Dopo il commissariamento dell’istituto, la competenza – così come previsto dal Testo Unico Bancario – è passata ai commissari straordinari i quali, dopo i pareri richiesti anche allo studio Erede-Bonelli-Pappalardo, hanno da qualche mese inviato a Via Nazionale la necessaria domanda di autorizzazione per agire contro gli ex amministratori.
Se i commissari hanno dunque dato inizio all’iter previsto dal Tub nella primavera del 2014 (leggi l’articolo), non è ancora arrivato in Banca Marche il necessario via libera di Bankitalia, un’attesa che va molto probabilmente addebitata alla complessità dei passaggi necessari al rilascio di un’autorizzazione che può considerarsi quasi un atto dovuto. Solo pochi mesi fa, infatti, Via Nazionale ha emesso sanzioni per oltre 4 milioni di euro nei confronti degli ex vertici dell’istituto di credito (leggi l’articolo). Tempi lunghi – ma si immagina nella norma date anche le dimensioni dell’istituto di credito e l’esteso quadro della vicenda – che in ogni caso hanno creato le incertezze delle ultime settimane.
L’azione di responsabilità, prevista per legge solo nei confronti dei membri di disciolti organi amministrativi e di controllo entro cinque anni dalla cessazione della carica, una volta avviata non potrà essere interrotta dai futuri amministratori di Banca Marche i quali, al termine del periodo di amministrazione straordinaria, prenderanno il posto dei commissari. Al contrario, l’istituto di credito sarà eventualmente tenuto a riferirne costantemente alla Banca d’Italia, così come prescritto dal Tub.
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Dopo 1900 letture e due giorni di permanenza dell’articolo neanche un commento…la gente e’ stanca di sentire e leggere sempre le stesse cose e di questo patetico teatrino,evidentemente non lo e’ la ormai mitica fondazione Carima che chiede ancora… chiarimenti?? a banca marche sulla azione di responsabilita’??Ci dica la fondazione a che punto sono le loro tanto minacciate azioni legali ed altro,non dimenticando mai che gran parte delle persone artefici del disastro sono attribuibili a lei come nomine e che la ‘storica’ decisione di non vendere e’ riconducibile grazie ad interviste e video( verba volant,scripta…) al suo ancora saldamente in sella presidente.Attendiamo impazienti e fiduciosi