di Marco Ricci
Sta giungendo al termine la procedura amministrativa aperta dalla Consob contro gli ex vertici di Banca Marche, dopo le comunicazioni con cui, alla fine del luglio scorso, la Commissione per le Società e la Borsa aveva informato gli interessati delle formali contestazioni mosse nei loro confronti in merito alle informazioni fornite al mercato in relazione all’aumento di capitale di inizio 2012. Scaduto il periodo di tempo concesso agli ex vertici dell’istituto di credito per presentare le proprie deduzioni, il procedimento è già entrato nella fase decisoria, con l’Ufficio Sanzioni Amministrative di Consob che sta valutando sia le contestazioni mosse che le argomentazioni prodotte dalle difese. Il tutto per arrivare, entro poche settimane o al massimo entro marzo, alla decisione finale che potrà portare all’irrogazione di sanzioni piuttosto che all’archiviazione delle procedure. L’iter, i cui termini temporali sono strettamente stabiliti da un preciso regolamento, di norma non superano i sette mesi dalla prima comunicazione, questo a meno di brevi sospensioni. Le contestazioni sono personali e, nel caso degli ex vertici di Banca Marche accusati di violazioni per il contenuto del prospetto informativo presentato agli azionisti nel 2012, potrebbero portare a singole sanzioni da cinquemila a mezzo milione di euro. Banca Marche, eventualmente, sarà tenuta a rispondere in solido delle multe eventualmente comminate.
Consob, nelle lettere inviate agli interessati alle procedure sanzionatorie – tra cui l’ex dg Massimo Bianconi – ha rilevato la mancanza di adeguate informazioni al pubblico e alla stessa Commissione sulle valutazioni, espresse a Banca Marche dal governatore della Banca d’Italia, poche settimane prima dell’apertura dell’aumento di capitale. Visco, nella sua lettera del 9 gennaio 2012, aveva espressamente parlato di “scadimento della qualità del portafoglio” e di “rilevante esposizione ai rischi creditizi e finanziari” per Banca Marche, oltre a sottolineare “elementi di crescente criticità negli assetti di governance.” L’omissione, secondo Consob, non sarebbe stata frutto di “mera negligenza” o della sottovalutazione dell’importanza che le contestazioni avessero ai fini della corretta formazione del giudizio di investimento da parte dei destinatari dell’offerta. Al contrario, l’omissione sarebbe “avvenuta scientemente e quindi al preciso fine di occultare un elemento di criticità che, se conosciuto, avrebbe potuto mettere a repentaglio il buon esito dell’aumento di capitale e il rinnovo dei vertici aziendali.” Secondo la Commissione, i destinatari del prospetto, qualora informati dei rilievi del Governatore Visco, “avrebbero potuto verosimilmente essere dissuasi dall’aderire all’offerta.” L’aumento di capitale del febbraio 2012 portò all’emissione di azioni per un controvalore pari a 180 milioni di euro. Tra i sottoscrittori, oltre a migliaia di piccoli risparmiatori, anche le Fondazioni azioniste.
I DESTINATARI DELLE CONTESTAZIONI – Le contestazioni aperte dalla Consob riguardano: Massimo Bianconi, Michele Ambrosini, Lauro Costa, Franco D’Angelo, Giuliano Bianchi, Mario Volpini, Germano Ercoli, Tonino Perini, Walter Darini, Piero Valentini, Massimo Cremona, Pio Bussolotto, Bruno Brusciotti, Marco Pierluca, Eliseo di Luca, Marcello Gennari. All’ex dg Bianconi, al consiglio di amministrazione e ai sindaci in carica nel 2012, è imputata la violazione dell’articolo 94 comma 2 del Testo Unico della Finanza.
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é ora che questa gente paghi per tutti gli sbagli commessi ..(erano pagati per fare il loro lavoro ed hanno ricevuto anche lauti compensi).. .un normale lavoratore nella sua vita lavorativa se li ha commessi ha pagato a sue spese ed è giusto ..credo che ha tutti sia capitato
Con tutto quello che se sò fregati, 500.000€ li pagano sull’unghia.
temo che i responsabili abbiano da tempo messo in sicurezza il bottino con intestazioni fittizie
se si vuole si trova il modo …si trova