di Marco Ricci
Un tono senz’altro ottimista quello con cui Gian Mario Spacca, presidente della Regione, ha illustrato questa mattina alle rappresentanze sindacali di Banca Marche l’incontro avuto ieri con vertici del Credito Fondiario (Fonspa) e con il suo amministratore delegato, Andrea Munari. “Ho visto dei manager che si sono innamorati dell’istituto e dell’operazione di rilancio di Banca Marche che vorrebbero far diventare un punto di riferimento per l’Italia centrale.” Il Credito Fondiario, che da quanto riferito oggi starebbe operando in qualche modo sotto la vigilanza attenta di Banca d’Italia, dovrebbe acquisire, dietro una garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, quei circa 5 miliardi di euro di crediti deteriorati in pancia all’istituto marchigiano, crediti che verrebbero trasferiti in una società veicolo per poi essere cartolarizzati. Dall’altro lato, assieme a d alcuni fondi, il Credito Fondiario entrerebbe nel capitale di Banca Marche sottoscrivendo una parte importante del prossimo aumento di capitale che dovrebbe aggirarsi tra gli 800 milioni e il miliardo di euro. Prima di questo, si immagina nel mese di gennaio, la stessa banca del gruppo Tages andrebbe ad aprire un proprio aumento di capitale e dotarsi di quelle risorse necessarie per chiudere il dossier Banca Marche.
Se i nomi dei possibili soggetto che andranno ad affiancare il Credito Fondiario non sono noti, si parla per lo più di fondi, dal colloquio con i sindacati è emerso l’attivismo che in questo momento sta portando avanti il governatore Spacca il quale vorrebbe estendere il numero di partner, augurandosi anche l’ingresso nel capitale di Banca Marche di una Fondazione. Non è un mistero, a questo proposito, che sarebbe stata interessata dalle Marche la Fondazione Cariverona, vista l’impossibilità di Macerata, Pesaro e Jesi di partecipare in maniera significativa al prossimo aumento di capitale. Per quanto riguarda la cordata locale la posizione appare più defilata rispetto al passato pur se rimane la disponibilità, qualora venisse richiesta, ad intervenire nel capitale dell’istituto.
Venendo ai tempi, le novità dovrebbero vedere la luce a metà gennaio. Spacca, a questo proposito, avrebbe riferito alle rappresentanze sindacali la disponibilità del Credito Fondiario di incontrare proprio nel primo mese del prossimo anno tutti i portatori di interesse che ruotano intorno a Banca Marche, dai sindacati, alla Regione, ai piccoli azionisti alle associazioni di categoria, questo anche per condividere il piano industriale della banca. Il Credito Fondiario, inoltre, secondo le parole a noi riferite del Governatore, si sarebbe detta disponibile a riversare negli anni futuri parte degli utili di Banca Marche su progetti di rilevanza sociale per il territorio, magari proprio quei progetti portati avanti, prima del dissesto dell’istituto, da parte delle Fondazioni oggi azioniste i cui proventi derivavano in buona parte dai dividendi di Banca Marche. Uno scenario dunque molto positivo quello rappresentato oggi dal Governatore ai sindacati e che lascerebbe ormai intendere la prossima conclusione di un’operazione che, sotto il cappello della Vigilanza di Banca d’Italia, vede da una parte il Credito Fondiario e dall’altra i commissari di Banca Marche, Feliziani, Terrinoni e Inzitari.
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Visto che il Governatore è ottimista stasera dormirò sonni tranquilli…. 🙂
peccato che gli imprenditori locali, quelli che dovevano tirarsi su le maniche per salvarla, se ne sono fregati…bel lavoro che avete fatto alla Regione, poi pensate di aumentare i funzionari…
Gianfranco Cerasi,non deve essere’ solo l’ottimismo di Spacca a farti dormire sonni tranquilli,ma il fatto,epocale a mio avviso, di una sinergia tra politica e sindacati.Dopo avere dormito sonni tranquilli e beati per anni oggi come per incanto si sono risvegliate( insieme,diamogli il giusto merito,ai presidenti delle fondazioni e alla associazione azionisti privati).Spacca e’ in campagna elettorale,i sindacati non se li fila piu’ nessuno,neanche i loro iscritti ed allora ecco gli avvoltoi buttarsi sulla carogna moribonda di banca marche.Grazie dell’interessamento,ma ci vuole ben altro per salvarla,se continuiamo cosi’ non serve Tages,Fonspa ecc ma il mago di Arcella.Ora scopriamo tramite Spacca,,dopo i finti emiri a cavallo,spariti nelle dune,che Tages,la stessa che per risanare Fonspa ha usato i caterpillar ed i bazooka, invece per banca marche,si e’ convinta ad ascoltare tutte le parti interessate ed eventualmente a modificare il piano industriale che comunque salvera’ occupazione( precari compresi)azionisti privati,fondazioni,clienti e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.Sembrerebbe addirittura che il numero delle filiali aumentera'( niente paventate chiusure) e Fontadamo verra’ ampliata con la costruzione di una nuova ala di circa 20000 mq ulteriori.I nuovi manager,innamorati secondo Spacca di bmarche( come non innamorarsi di un gioiellino cosi’) si stringeranno in un abbraccio affettuoso e non ostile ai vecchi manager,agli indispensabili presidenti delle fondazioni tranquillizzandoli per avere dilapidato tutto il loro patrimonio perche’ gli utili che provverranno dalla nuova gestione saranno interamente devoluti al sociale ed al territorio.In pratica le fondazioni continueranno a fare i banchieri( egregiamente come sempre,il livello e’ altissimo) ed i banchieri/speculatori si dedicheranno alle opere di bene ed alla equa ridistribuzione della ricchezza.Geniale ed innovativo come solo politica e sindacati in sinergia sanno fare.Una richiesta a questa unione magica da parte degli azionistelli privati:cercate di convincere Tages,come avete fatto per tutto il resto, di darci 4/5 euro ad azione,noi rinunciamo a questa banca che amalia e fa innamorare i manager,ci facciamo da parte e….vissero tutti felici e contenti.Grazie di avere trasformato un incubo in una magica fiaba,altro che arresti,azioni di responsabilita’,licenziamenti,chiusure,tagli lacrime e sangue,cosi’ si salva una vera banca del territorio.Amen
«Mi sono innamorato di te
perché
non avevo niente da fare»
(Luigi Tenco)
GAZZANI SANTO SUBITO!!!!!!