Quel bosco sul fiume Chienti:
«Così Piediripa e San Claudio
sono a rischio inondazione»

DENUNCIA - L'avvocato Sandro Giustozzi scrive ai presidenti di Regione e Provincia: «Assoluta incuria e omessa manutenzione dell'alveo del fiume. Ci sono alberi alti cinque metri, è necessario vengano rimossi»

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Le piante sul Chienti

«Sul fiume Chienti, dove c’è il ponte di Piediripa, si è formato un bosco. C’è il rischio che con una piena le acque inondino la frazione di Macerata e San Claudio di Corridonia» a dirlo, in una lettera inviata a presidente della Regione e presidente della Provincia, l’avvocato Sandro Giustozzi.

bosco-fiume-chienti-2-1-650x488Il legale ha occasione di passare ogni mattina, per lavoro, sul ponte che si trova, venendo dalla superstrada o da Corridonia, passata la zona dove c’è il centro commerciale Corridomnia. È lì che, scrive il legale, a causa della «assoluta incuria e della omessa manutenzione dell’alveo del fiume», il letto del Chienti è diventato «un vero e proprio bosco, con piante alte oltre cinque metri che ostacolano in maniera evidente il deflusso delle acque. Addirittura – continua il legale nella missiva inviata a al governatore Francesco Acquaroli e al presidente della Provincia Sandro Parcaroli – nell’ultima piena l’acqua, a causa delle piante, è stata deviata verso nord ed ha corroso l’argine, invadendo la proprietà limitrofa. Attualmente sussiste il rischio che le acque inondino la zona di Piediripa e di San Claudio. La Regione dovrà intervenire per rinforzare tale argine con un evidente costo per la collettività. L’attuale situazione ai funzionari della Regione e della Provincia è sicuramente nota da molto tempo, in quanto le piante sono cresciute lentamente negli anni e nessuno ha pensato di rimuoverle, ripristinando il naturale andamento del fiume, affinché le acque potessero defluire all’interno dell’alveo senza ostacoli.

bosco-fiume-chienti-3-1-650x488 Il presidente della Provincia avrà avuto modo di constatare la suddetta paradossale situazione ma ha deciso di raddoppiare il ponte come proposto dalla precedente amministrazione provinciale». Una mossa, la manutenzione dei fiumi, che è decisiva per evitare allagamenti o almeno per provare a limitare i danni in caso di forti piogge. Ed è proprio ciò che sottolinea il legale nella sua lettera «Spesso per risolvere i problemi non servono opere faraoniche, ma è sufficiente la necessaria manutenzione, onde evitare disastri». Giustozzi chiede «un deciso intervento, affinché il letto del fiume Chienti sia ripulito da tutte le piante che costituiscono un ostacolo ed un impedimento al naturale deflusso delle acque. Chiedo inoltre che ai lavori di manutenzione sia dato immediato corso e che una situazione come quella attuale in futuro non si verifichi più, poiché la pubblica amministrazione ha il dovere di tentare di prevenire i disastri» conclude Giustozzi.

(Gian. Gin.)

Chienti sorvegliato speciale «Pieni anche i fossi, stiamo monitorando» (Foto/Video)

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