Acceleratore lineare in funzione,
il primario Giannini: «Sedute più rapide»
Saltamartini: «Tagliate le attese»

MACERATA - Un supporto importante per Radioterapia. E' il primo macchinario acquistato grazie ai fondi del Pnrr, oggi la cerimonia alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità. LE FOTO

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di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)

Cerimonia delle grandi occasioni oggi per l’inaugurazione del nuovo acceleratore lineare entrato da alcuni giorni nella dotazione della Unità operativa complessa di radioterapia oncologica dell’ospedale di Macerata diretta da Massimo Giannini.

Radioterapia_FF-11-2-325x217Stamattina nella sala della biblioteca dell’ospedale l’appuntamento ha visto presenti inizialmente l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il commissario straordinario dell’Ast Macerata Antonio Draisci, il subcommissario Daniela Corsi ed ovviamente il direttore della Radioterapia Massimo Giannini. In platea un folto pubblico di operatori sanitari, tra gli altri il direttore sanitario Carlo De Falco e il direttore della Nefrologia Franco Sopranzi, poi i consiglieri regionali Anna Menghi, Pierpaolo Borroni e Renzo Marinelli, il segretario della Lega Aldo Alessandrini. Più tardi (in concomitanza c’era una festa in piazza per i primi cento anni di vita dello Scientifico Galieli) sono arrivati il sindaco Sandro Parcaroli, il prefetto Flavio Ferdiani, il vescovo Nazzareno Marconi, il questore Vincenzo Trombadore e i comandanti provinciali delle forze dell’ordine.

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Il commissario Ast Antonio Draisci

Ad aprire i lavori il commissario Ast Antonio Draisci che ha sottolineato due aspetti: il primo legato al fatto di aver già utilizzato il 49% dei fondi del Pnrr mentre la parte rimanente è già stata messa quasi tutta a gara e residuano solo 280mila euro con iter da avviare ed il secondo che l’acceleratore lineare che entra in funzione andrà ad arricchire un reparto che già brilla per numeri e qualità del lavoro con 900 trattamenti l’anno e crescita anche negli anni del Covid. Un altro particolare: è la prima tecnologia acquistata dall’Ast con i fondi del Pnrr, il costo complessivo è stato di poco superiore ai due milioni di euro, 255mila dei quali per i  lavori di installazione.

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Daniela Corsi e Filippo Saltamartini

La riflessione di Saltamartini: «A Macerata e nelle Marche salviamo vite umane grazie all’eccellenza delle professionalità in campo e grazie alle dotazioni tecnologiche. Macerata ha delle eccellenze indiscusse che rendono l’ospedale attrattivo, dire che in questo caso il bicchiere è pieno per 3/4. La Radioterapia, non lo scopro io, è una eccellenza internazionale per la qualità del servizio reso e per la ricerca scientifica che vi si svolge. Mi capita di chiamare anche i dirigenti, lo faccio per un mio preciso dovere deontologico. Chi lavora per una pubblica amministrazione deve sapere che il suo lavoro è controllato dai cittadini ed è giusto che chiedano spiegazioni, chiarimenti».

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Massimo Giannini, direttore della Radioterapia

Il riferimento al nuovo macchinario: « Questo acceleratore offre prestazioni di qualità superiore.  I vantaggi più rilevanti sono l’elevatissima precisione nell’erogazione della dose e una significativa riduzione del tempo impiegato nel corso di ciascuna singola seduta, con evidente miglioramento del comfort del paziente –  ha poi  detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. – Il primo effetto sarà la riduzione delle liste di attesa, perché aumentiamo il numero di prestazioni. Si tratta di una apparecchiatura acquistata con fondi del Pnrr, che quindi comincia a far vedere i suoi primi impatti positivi sulla sanità regionale. Non dimentichiamo che il paziente oncologico vive di per se una condizione di grande fragilità, quindi deve essere assistito e curato nel miglior modo possibile».

Radioterapia_FF-9-325x217«L’acceleratore è dotato di alcune innovazioni tecnologiche che permetteranno di offrire una gamma di prestazioni completa all’utenza – ha detto il primario di Radioterapia Giannini – ad esempio dispone di un sistema che permette l’acquisizione di immagini sincronizzate con la respirazione, correlando lo spostamento tumorale con il ciclo respiratorio del paziente.  Questa modalità è indispensabile quando si trattano piccoli volumi con tecnica stereotassica per ridurre la tossicità a carico del parènchima polmonare o quando, ad esempio, in pazienti cardiopatici, affetti da tumore polmonare o mammario deve essere escluso dall’area da trattare il volume cardiaco.  Altre opzioni tecnologiche sono la Portal Dosimetry, che permette di verificare la qualità del piano di trattamento impostato e erogato in tempo reale, e il Delta Couch Shift che riposiziona il paziente in automatico. Il macchinario ha una tecnologia digitale, con cavi di rete e fibra ottica (usata per le immagini), che comporta anche minori guasti e, di conseguenza, produce una riduzione dei costi di assistenza tecnica. I numeri in questi anni sono cresciuti, non abbiamo avuto alcun focolaio e grazie all’innovazione tecnologica abbiamo un salto di qualità per il fatto di riuscire a dare a tutti risposte tempestive e di maggior efficacia anche riducendo il tempo delle sedute. Voglio ringraziare tutto il personale e le associazioni Avis e Amart per la collaborazione».

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