«Azzardo patologico, una malattia
che affligge non solo la costa.
A Tolentino persi 8 milioni in un anno»

BATTAGLIA - Il Dipartimento Dipendenze patologiche dell’Ast lancia due iniziative a Tolentino: il “Manifesto del non azzardo” e “Toolkit azzardo”. Il direttore Gianni Giuli: «Criticità intense nell'entroterra dove c'è sofferenza e disagio dopo il sisma»

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Oggi la presentazione delle due iniziative a Tolentino

di Francesca Marsili

Il Dipartimento Dipendenze patologiche dell’Ast di Macerata lancia due nuove iniziative per contrastare il gioco d’azzardo patologico e sceglie di presentarle a Tolentino, che ha subito aderito, per evidenziare come il fenomeno si è infiltrato pesantemente anche nell’entroterra attraverso le crepe nel tessuto sociale generate dal sisma. Basterebbe dire che nel 2109 il Maceratese era al 14esimo posto per volume di giocate rispetto alle 105 province italiane.

Due gli strumenti per combattere una patologia figlia di un fenomeno che anche nella nostra provincia restituisce numeri allarmanti: il “Manifesto del non azzardo”, un decalogo dei principi a cui aderire e condividere con tutto il contesto sociale e il “Toolkit azzardo”, una guida sintetica per affrontare le circostanze in cui il gioco d’azzardo diventa un problema, dedicata ai giocatori patologici, familiari, operatori sociali e sanitari. L’iniziativa, a cui hanno collaborato anche l’associazione Glatad, Coop Pars, Coop Berta 80 e Cooss Marche, arriva a distanza di qualche giorno non solo dalla giornata regionale dedicata al gioco d’azzardo patologico, il 26 febbraio, ma anche dalla vincita multimilionaria al Superenalotto anche a Montecassiano. Due messaggi a contrasto, dove il secondo rischia di fomentare l’idea, fuorviante, che spendere soldi nel gioco d’azzardo possa indurre a pensare che la vincita sia a portata di mano.

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Gianni Giuli e la vicesindaca Alessia Pupo

A sottolineare l’urgenza e la necessità di contrastare l’azzardo patologico è Gianni Giuli, direttore del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Ast Macerata. «Bisogna combattere quella che è una malattia riconosciuta – esordisce -, questo fenomeno è estremamente complesso e mutevole e lo è divenuto ancor di più negli ultimi periodi con le piattaforme online che invitano con un rischio di aumento del gioco d’azzardo incontrollabile. E’ un fenomeno che coinvolge la nostra società a 360 gradi: basta uno smartphone ed il gioco d’azzardo è sempre con noi. I messaggi sulle possibilità di vincita sono costantemente ingannevoli, le pubblicità sono sempre più subdole e pervasive – evidenzia -. Tanto è complesso il problema, quanto lo è la risposta – prosegue – dunque lavoriamo su più livelli: la prevenzione sul territorio e nelle scuole, la cura e la riabilitazione. Se agissimo da soli, come struttura sanitaria, non potremmo mai essere incisivi. Per questo riteniamo fondamentale lavorare con tutte le istituzioni per elaborare una strategia comune, operando in sinergia, sottoscrivendo accordi e condividendo progetti ed obiettivi, proprio come stiamo facendo oggi».

La motivazione che ha portato a scegliere Tolentino per presentare le due iniziative. «E’ un fenomeno che non vive solo sulla costa – spiega Giuli – dove c’è la più grande sala slot delle Marche e la maggiore densità abitativa e produttiva rende le problematiche più evidenti. Sappiamo che i comuni dell’entroterra, per cui le ferite del sisma sono ancora aperte, vivono criticità altrettanto intense. Dove c’è la sofferenza e il disagio, lì, di pari passo, troviamo le dipendenze in generale e anche quella del gioco d’azzardo trova terreno fertile».

Stefano Stoccuto, sociologo del Dipartimento dipendenze patologiche Ast Macerata interviene con i numeri per evidenziare le allarmanti proporzioni del fenomeno del gioco d’azzardo raggiunte anche nel nostro territorio. «Dopo oltre un decennio in cui i volumi del gioco d’azzardo sono cresciuti in maniera ininterrotta ed esponenziale, la pandemia ha portato ad un crollo delle giocate. Ma l’illusione che questa inversione di tendenza potesse avere una continuità è durata il tempo di un lockdown. Nel 2022 gli italiani hanno giocato ai vari giochi d’azzardo ben 130 miliardi di euro, perdendone oltre 20, superando tutti i record precedenti anche per effetto dell’esplosione del gioco online. Il nostro territorio non è affatto immune da questa problematica, registra anzi valori superiori alle medie nazionali. Parliamo di numeri impressionanti, che vanno a impattare in maniera considerevole su una società già fortemente provata dalla crisi economica, e che si traducono in persone e famiglie ridotte sul lastrico. Nel 2019 a Tolentino sono stati giocati 33milioni di euro e ne sono stati persi 8. E sicuramente le cifre per il 2020 sono più alte. Nella nostra regione i volumi di gioco sono leggermente superiori alle medie nazionali. Nel 2019 la nostra provincia era al 14esimo posto per volume di gioco. Solo in cinque comuni della nostra Provincia non sono presenti esercizi in cui giocare. Nell’entroterra si gioca moltissimo e l’assenza di alternative culturali porta a impegnare il proprio tempo nel gioco. Ecco che le nostre due iniziative e la loro diffusione in collaborazione con i Comuni e il territorio sono fondamentali. Il nostro impegno nella prevenzione è continuo, ma in pochissimo tempo può essere vanificato da notizie come quella della vincita multimilionario al Superenalotto, che se non viene trattata dai media con le dovute cautele, si tramuta in un gigantesco spot gratuito in favore del sistema azzardo».

«Il nostro contesto sociale registra situazioni pericolose – spiega la vicesindaca Alessia Pupo -. Con queste strategie pensiamo di poter essere utili a risolvere e, se possibile, prevenire tutte quelle criticità che riguardano non solo individui, ma che interessano anche le famiglie e le attività personali, con una spirale che investe soggetti di tutte le età, dai giovani agli anziani. Grazie alle tante onlus coinvolte pensiamo di poter essere di ausilio a chi purtroppo si trova a dover affrontare tutte le questioni, fortemente negative, derivanti dall’azzardo».

Alba Mosca, consigliera di maggioranza con delega alla medicina territoriale ed ex medico di medicina generale sottolinea: «Ricordo una mia paziente di circa 80 anni che rovinò una famiglia giocando al lotto. E’ un vecchio problema che negli ultimi anni si è aggravato ulteriormente. Complesso perché “sommerso”, sottovalutato e sottostimato. Sottovalutato perché molto spesso, il gioco, in passato, era visto come un problema tollerato. Poi, nel tempo, si è trasformato coinvolgendo fasce d’età sempre più giovani, fino agli adolescenti».

Ludovica Cesari, psicologa della Cooperativa Pars in merito al Manifesto specifica l’importanza dei principi riportati. «Il dilagante e irrazionale affidarsi alla fortuna con l’illusione di diventare ricco subito e di cancellare tutti gli ostacoli della vita per sempre non fa altro che creare nuovi e più importanti disagi: più povertà, più vittime, più dipendenza/patologia. Per questo, con decisione e responsabilità, il Manifesto del Non Azzardo dichiara che il gioco d’azzardo non ha nulla a che vedere con il gioco e con il giocare, ma che anzi è un problema di salute pubblica che prende all’amo fragilità e vulnerabilità delle persone creando enormi danni sociali e sanitari. L’azzardo sta diventando un fenomeno sempre più complesso e insidioso, basti pensare ai videogiochi con design e possibilità di “shopping” sempre più “additive” o al fenomeno del trading online. Altri principi del Manifesto richiamano a responsabilità e diritti: la comunità educante ha il compito di proteggere i minori dall’azzardo e dai contenuti del Web più insidiosi, è fondamentale la tutela del reddito, dei risparmi e dei beni propri e dei propri cari ed è necessario iniziare a pensare l’educazione finanziaria come un diritto. E’ altrettanto importante la comunicazione, i media hanno il dovere morale di diffondere informazioni corrette sulle reali probabilità di vincita e sulle conseguenze delle perdite, evitando dunque di “sponsorizzare” l’azzardo».

Giulia Sacchetti, avvocato dell’Ass. Glatad mette in luce un aspetto innovativo del Toolkit: «Un elemento importante della nostra guida è la traduzione degli aspetti normativi. Il diritto solitamente è percepito come qualcosa di distante e talvolta incomprensibile. Nel caso dell’azzardo può essere davvero difficile districarsi nel groviglio di norme tuttora in trasformazione, ma è necessario per aiutare al meglio le persone che a causa del gioco d’azzardo si trovano in guai legali, situazioni difficili sul luogo di lavoro, o con un’importante esposizione debitoria».

Il testo del Manifesto emerge da un lungo percorso di confronto compiuto con l’associazionismo e con le istituzioni, realizzato durante i due anni di azione di prevenzione dal Progetto Hazzard. Il “Toolkit azzardo” è un documento approfondito e ad alta fruibilità che può essere scaricato gratuitamente nella pagina stammibene.info/toolkit. Si tratta di una guida pratica, una sorta di cassetta degli attrezzi dedicata ad operatori del settore, giocatori, familiari, in cui vengono riportate tutte le informazioni riguardanti la tutela e l’assistenza di chi è vittima degli effetti legati all’azzardo, cioè che incontra problemi economici e legali derivanti da un approccio d’abuso o fuori controllo. Il toolkit ad ora è disponibile solo in versione digitale, scaricabile oltre che nel link suddetto anche tramite il qr-code presente nel flyer che funge da biglietto da visita della guida. Il flyer sarà diffuso su tutto il territorio, in particolare negli studi medici, associazioni, esercizi commerciali, etc. L’adesione è gratuita e si realizza tramite accesso al link suddetto, oppure scrivendo all’email [email protected], o infine chiamando il numero 342.3995950.



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