La cerimonia a Civitanova
Omaggio di Civitanova alle vittime del Covid nel parco Cecchetti. In occasione della Giornata nazionale e a distanza di tre anni da quel 18 marzo in cui Bergamo e l’Italia intera si è inchinata di fronte allo straziante corteo di mezzi militari carichi di bare, l’amministrazione comunale e l’Ufficio di presidenza del consiglio comunale, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine hanno portato fiori all’ulivo che lo scorso anno è stato piantato nel parco.
La cerimonia è stata aperta dal saluto del presidente del Consiglio comunale Fausto Troiani, che ha raccontato la sua esperienza in prima linea contro il Covid, all’ospedale di Civitanova: «Ricordo ogni singolo giorno e ogni singola notte trascorsa in reparto. Intere giornate dentro tute ermetiche, visiere, mascherine, notti insonni, colleghi e amici che diventavano pazienti. Ricordo la solitudine e la paura negli occhi dei malati, lo smarrimento ed il senso di impotenza dei familiari. Ricordo il grande sacrificio a cui tutti, medici, volontari, protezione civile, forze dell’ordine siamo stati chiamati per affrontare una delle più grandi emergenze della storia italiana. Alle vittime, alle loro famiglie, ai colleghi che hanno perso la vita mentre assistevano i pazienti malati, giunga il mio affettuoso abbraccio e quello di tutta la città».
Un abbraccio condiviso anche dal primo cittadino Fabrizio Ciarapica. «In questa giornata ci ritroviamo in questo parco dove abbiamo scelto di far crescere un albero, l’albero della memoria, per ricordare migliaia di donne e uomini della nostra terra che hanno perso la vita a causa del virus. Un segno vivo di rinascita e forza contro ogni difficoltà, un simbolo di fiducia e speranza per il nostro futuro. È stata una pagina buia e dolorosa. Ricordo la paura, quel senso di smarrimento e di impotenza dinanzi a una minaccia così insidiosa, la solitudine dei malati, il disagio dei ragazzi costretti alla didattica a distanza e la fatica dei loro insegnanti; la precarietà economica, gli alti e bassi delle curve epidemiologiche, i diversi colori delle regioni, le ordinanze a disciplinare ogni singolo dettaglio della nostra vita quotidiana.
Ma quello che ancor di più dobbiamo ricordare è la grande forza che il nostro popolo ha mostrato nel momento dell’emergenza più viva, il lavoro instancabile e coraggioso di tutti. Voglio ricordare il Covid Hospital, una struttura all’avanguardia, simbolo della tenacia e della capacità di questa città di saper rispondere anche alle grandi emergenze. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzarlo, a partire dall’amico Guido Bertolaso». Daniela Corsi, direttore sanitario dell’Ast Macerata: «Oggi per me è una giornata di particolare emozione. Il ricordo sarà sempre presente. L’ospedale di Civitanova è stato sempre in prima linea, dall’apertura del primo box di rianimazione al Covid Hospital. Due pagine di storia che non potranno mai essere cancellate. Le ferite non sono ancora cicatrizzante però siamo convinti che pian piano la sanità potrà riemergere per garantire efficienza e risposta alle esigenze dei cittadini. L’invito è a non dimenticare». Il consigliere regionale Pierpaolo Borroni ha espresso la vicinanza della Regione: «Il Covid è stato un periodo davvero difficile che siamo riusciti a superare tutti insieme. Attendiamo che l’Oms dichiari ufficialmente la fine della pandemia e poi ci muoveremo per lo smantellamento del Covid hospital».
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Vedo quella parte di politici naturalmente ipocriti ( per loro natura e non perché si sforzano di apparirci) che sono sempre stati a favore di riaperture, a braccetto con no vax e no green pass che magari erano più vaccinati degli altri ma dovevano attirarsi i voti di chi protestava. Non tragga in errore il Covid Center voluto da Ceriscioli e da i tanti che hanno permesso con soldi loro di attuarlo. Del sindaco sempre in prima linea davanti ad una macchina fotografica che ricevette centomila euro che poi dispose di spendere per sue fantasie politiche che avrebbero dovuto portarlo nel Gotha dei politici maggiorenti a Palazzo Raffaello tra i Ciccioli, Borroni ed altri elementi alla pari. Ma questa è una semplice storiella scomparsa tra le miserie provocate dallo squallore di cui spesso si è cercato di cercare la fonte e sempre è stata trovata… Purtroppo la cecità e precedenti naturalmente continuati almeno sullo stesso livello hanno fatto sì che ci si trovi come sempre a chiedersi il perché non si riesca oramai da troppo tempo a trovare elementi a Civitanova che non provochino crisi di rigetto e dove purtroppo ci si dovrebbe preoccupare quando non ci sono per le più svariate motivazioni che se analizzate con oggettività non salva nessuno. Civitanova si è abbrutita e la classe politica proprio abbruttita.
Processo e galera per qui politici e sanitari che hanno fatto gli interessi economici dei produttori di vaccini e per quei politici che hanno usato il Covid per schiavizzare la pubblica opinione, spargendo paure e campi di concentramento cittadini.