Romano Mari, medico da 44 anni:
«Non vado in pensione»

INTERVISTA - Il professionista maceratese oggi ha affisso un messaggio sulla lavagna dell'ambulatorio per ricordare l'anniversario e ribadire ai pazienti che non ha alcuna intenzione di mollare

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Romano Mari festeggia i 44 anni da medico

di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)

La chiamano quota 44, ma non è legata agli anni di servizio per raggiungere la pensione. Anzi, l’esatto contrario. E’ la quota Romano Mari. Oggi sulla lavagna nella sala di attesa (e di incontro) dell’ambulatorio del citato medico maceratese (presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Macerata) è apparso un messaggio per ricordare che sono appunto trascorsi 44 anni da quando Mari si è messo il camice bianco per effetto della laurea conseguita, ovviamente con il massimo dei voti e la lode, alla Cattolica di Roma. Correva l’anno 1979, appunto il primo marzo. Ed oggi? «Oggi – dice Mari – sono a Sant’Elpidio a Mare con il dottor Paolo Miisericordia, segretario regionale della federazione italiana dei medici di medicina generale, per l’inaugurazione di una Casa della salute, una struttura meravigliosa per gestire la medicina del territorio. Sto anzi prendendo appunti per riuscire a costruire qualcosa di similare anche nella nostra città».

Prende appunti… dunque si prosegue…

«Vede, tutti mi chiedono quando vado in pensione ed allora oggi ho messo questo avviso in ambulatorio per i 44 anni, per dire che in pensione non vado».

romano-mari-2-650x488Sono passati 44 anni, rifarebbe la stessa scelta di allora?

«Immediatamente, rifarei gli stessi identici passi. Il mio amore era il polmone ma il il polmone sarebbe stato solo un aspetto se non avessi fatto anche la cardiologia e le relative urgenze, quindi l’Utic e la Pneumologia nella sua prima fase in ospedale. Ho anche fatto il  medico militare, capitano medico, ne ero affascinato: poi sono andato sul territorio, il medico di famiglia ha la vera conoscenza del paziente, ha una gratificazione maggiore che in ospedale, il rapporto è di estrema fiducia».

Ricordi, ma si torna subito al futuro con la struttura elpidiense…

«E’ il futuro della medicina del territorio, più medici in un locale con l’utilizzo dei medici di medicina generale presenti per 12 ore consecutive dalle 8 alle 20, garantire anche un ospedale di comunità per 20 posti per gestire il postacuzie e dove possono essere fatti alcuni servizi servizi di poliambulatorio con la radiologia di primo soccorso e un punto dei primo soccorso per i piccoli traumi e sgravare così il Pronto soccorso».

Il suo primo o la prima paziente, se lo/a ricorda?

«Certo, era una signora di Terni in cura per una broncopneumopatia che risolsi con una terapia di antibiotico e di cortisonico: ritelefonò dopo 15 giorni per ringraziare, mi fece recapitare un pranzo di pesce».

Pesce per Mari, c’è anche un’assonanza ma non manca nemmeno l’entroterra. C’è infatti un’altra cosa che caratterizza il medico Romano Mari…

«Appena laureato scrissi alle case farmaceutiche per avere contatti con gli informatori farmaceutici. Remo Troncanetti, matelicese, dirigente della Menarini, mi portò una ceramica e la lettera che avevo mandato, Mi disse che ero l’unico ad aver fatto una cosa del genere».

Non si può chiudere una conversazione con Mari, medico di lungo corso ed anche amministratore (già sindaco di Colmurano ed ex presidente del Consiglio comunale di Macerata) senza tentare una verifica sulle voci che ogni tanto riprendono a girare e lo danno in corsa per qualche ruolo: la politica?

«Ne riparliamo».


(clicca qui sopra per ascoltare la notizia)

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