Il Pronto Soccorso di Torrette
di Francesca Pasquali
Da quasi tre anni, il Pronto soccorso dell’ospedale di Torrette è senza primario. Qualche mese fa, sembrava che il nome tanto atteso stesse per uscire fuori ma, poi, non se n’è fatto niente. Perché? Il bando di concorso pubblicato lo scorso 23 agosto va rifatto. Perché? Una parte – quella che riguarda la commissione esaminatrice – non rispetta le ultime regole sui concorsi della sanità. Questa, almeno, la spiegazione data stamattina dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ai consiglieri del Partito Democratico che l’hanno interrogato sul perché, dopo quasi tre anni, il Pronto soccorso dell’ospedale regionale sia ancora senza primario.
L’assessore Filippo Saltamartini
«Il 27 agosto – ha spiegato Saltamartini – è entrato in vigore un intervento normativo sui concorsi della sanità», in base al quale «le commissioni di concorso e di esame devono garantire la parità di genere dei suoi componenti». In pratica, appena quattro giorni dopo la pubblicazione, il bando non era più valido. «Di recente – ha proseguito l’assessore –, è stata approvata la delibera di giunta con cui si stabiliscono le linee di indirizzo per le aziende sanitarie. Il bando emanato il 23 agosto viene riformulato ed è in via di ripubblicazione».
Spiegazione che non ha convinto gli interroganti. Per Romano Carancini, «l’assessore si inventa una nuova norma, simbolo di uno sfascio a cui non sa dare risposta». «Torrette – ha aggiunto il consigliere dem – è un po’ la vetrina della regione, essendo ospedale di secondo livello». Secondo Carancini, la scelta del nuovo primario del Pronto soccorso è improcrastinabile perché «guida un reparto di oltre cento persone e risponde a esigenze particolarmente importanti».
Romano Carancini (Pd)
Riavvolgendo il nastro, un mese dopo la pubblicazione del bando, quindi dal 23 settembre, avrebbero dovuto cominciare i sorteggi per la commissione esaminatrice, incaricata di scegliere la terna finale dei candidati in lizza. Ma non è successo. Perché, stando a quanto riferito da Saltamartini, il bando non era aggiornato.
In serata, Carancini è tornato sulla questione sui social. «La commissione esaminatrice non è stata ancora sorteggiata e, dunque, si può ben rispettare la parità di genere. Ma allora cosa c’è dietro la volontà dell’assessore di revocare un concorso pienamente regolare e che doveva essere semplicemente portato a termine con le candidature pervenute?», si chiede il consigliere del Pd. Che, qualche ora prima, in Consiglio, aveva attaccato Saltamartini, insinuando il dubbio che quella della parità di genere fosse «una scusa per trovare la giustificazione per poter rifare il bando, probabilmente perché ci sono amici degli amici che devono essere nominati». «Un tipico esempio – ha concluso Carancini – che le regole valgono per tutti, ma non per chi le fa. Certamente, non per Saltamartini che, ancora una volta, umilia la sanità marchigiana».
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