Quanto pesa il successo sull’Urbino:
la Maceratese ha impugnato la sciabola

SOMMA ALGEBRICA - I biancorossi hanno seguito alla lettera l'invito del presidente Crocioni portando a casa punti che valgono doppio viste le sconfitte delle più agguerrite avversarie nella lotta per la salvezza

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Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

TRE PUNTI SOFFERTI, quelli ottenuti dalla Maceratese contro l’Urbino; ma preziosi (+++).

SUL PIANO PSICOLOGICO (+), oltre naturalmente a quello…contabile di classifica.

IL SUCCESSO DEI BIANCOROSSI ha infatti coinciso (+) con le sconfitte delle loro più agguerrite avversarie nella lotta per la sopravvivenza.

CLAMOROSE!: perché il Chiesanuova è stato battuto sul terreno del redivivo Marina, il Castelfidardo addirittura su quello del già condannato Porto Sant’Elpidio ed il Fabriano Cerreto in casa dal Valdichienti.

SIGNIFICATIVO (+) quindi il suo valore sul morale della squadra dopo la défaillance di Castelfidardo, le cui cause non sono state soltanto tecniche, alla vigilia del difficile trasferimento di domenica prossima a Jesi, “corsara” ieri a Fossombrone.

Maceratese_Urbino_FF-13-325x217SEGUIRA’ IL CONFRONTO ALL’HELVIA RECINA CON IL CHIESANUOVA, uno spareggio (-) che dovrebbe decidere il futuro di una delle contendenti.

PER INTANTO LA RATA è riemersa dalla zona rischio dei playout. Sicuramente non meritata (+).

L’HA CONFERMATO CONTRO L’URBINO (+), coriacea formazione in odore di playoff, a suo agio nelle trasferte più che sul proprio campo per la solidità della sua difesa. Coraggioso nella ripresa, quando Ceccarini, nel tentativo di recuperare il gol del vantaggio dei padroni di casa, è ricorso abbondantemente alla panchina per schierare tutti gli attaccanti a sua disposizione.

Maceratese_Urbino_FF-10-325x217I BIANCOROSSI NON HANNO BATTUTO CIGLIO (+) nonostante la defezione di Casimirri, che è rimasto negli spogliatoi, dopo il riposo, per problemi fisici; e, dalla metà della seconda frazione d’impegno, quella di D’Ercole.

HANNO ABBANDONATO IL FIORETTO per impugnare la sciabola dell’agonismo – secondo gli auspici espressi dal presidente Crocioni in settimana (leggi l’articolo) – ed hanno lottato in tutti i reparti (+) per capitalizzare il gol segnato da De Iulis, su calcio di rigore, nelle battute d’avvio del match.

HANNO CONCESSO AI DUCALI solo l’occasione dell’incrocio dei pali della porta di Santarelli, colpito da Dalla Bona, al minuto 22 della ripresa, sul solito calcio di punizione.

Maceratese_Urbino_FF-3-325x216ED HANNO AVUTO CON STRANO E CIRULLI le occasioni di mettere in sicurezza il risultato (+).

SEMPRE TENENDO SOTTO CONTROLLO GLI OSPITI, ai quali (-), nonostante la loro massiccia pressione, non hanno concesso praticamente nulla. Salvo il bolide di Dalla Bona.

SANTARELLI (+) è stato impegnato soltanto in alcune coraggiose uscite.

DI NORMALE AMMINISTRAZIONE il lavoro dei difensori di movimento.

Maceratese_Urbino_FF-2-325x216IL CENTROCAMPO HA GIOCATO DUE PARTITE (+): di assistenza alla linea di punta nel primo tempo; di attenzione e contrasto sulle azioni degli avversari nel loro serrate finale.

L’ATTACCO ha avuto pochi spunti (-), ma va detto che D’Ercole non era al massimo della forma.

PERO’ SULL’ANDAMENTO DELL’INCONTRO ha sempre pesato il rischio che un qualche episodio casuale potesse togliere alla Maceratese l’affermazione. Nel ricordo di quanto accaduto con l’Osimana (-).

PER QUESTO la tifoseria biancorossa ha patito l’ansia sino al sospirato (+++) triplice fischio di chiusura.

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