Paglialunga, accuse rispedite al mittente:
«Rivendico i miei voti, il Pd li ha persi
In Consiglio entro con “Ascoltiamo la città”»

CIVITANOVA - La candidata sindaca del centrosinistra, sconfitta al ballottaggio, chiarisce la sua posizione in vista del primo Consiglio comunale di sabato e risponde ai dem. Dal mancato apparentamento con Silvia Squadroni, ad una dettagliata analisi post-voto, ecco la sua versione

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Mirella Paglialunga, è stata la candidata sindaca del centrosinistra alle recenti elezioni comunali

«Alla luce di svariati commenti valutativi di diversa natura, significato e finalità, comparsi sulla stampa e sui social, ritengo doveroso comunicare la mia personale valutazione politica sia della campagna elettorale che dell’esito del voto. La mia decisione deve essere letta ed interpretata solo come intenzione di chiarire il mio ruolo ed il mio impegno politico che andrò in futuro ad onorare come consigliere di opposizione per rappresentare al meglio le tante persone che mi hanno dato fiducia. Sabato 16 luglio si insedierà il nuovo Consiglio comunale di Civitanova (attesa entro breve la nuova Giunta Ciarapica, ndr) che durerà in carica i prossimi cinque anni. Io parteciperò in virtù di un seggio conferitomi in qualità di “sindaco non eletto”, maggior rappresentante della coalizione di centrosinistra e liste civiche che ha sottoscritto ufficialmente la mia candidatura per le amministrative del 2022».

Inizia così il documento di Mirella Paglialunga, che oggi ha presentato alla stampa rispondendo così alle accuse del Pd della scorsa settimana (leggi l’articolo). In particolare il direttivo dem, poche ore prima della riunione di coalizione, aveva criticato la loro candidata sindaca di mancanza di coraggio per non essersi apparentata con Silvia Squadroni, sottolineando tra le righe che quella che doveva essere l’alternativa di cambiamento non ha funzionato. «Avevo convocato la riunione per le 21, il primo punto era proprio l’analisi della campagna elettorale e le proposte per l’opposizione nel quinquennio, mentre nel pomeriggio il Pd ha mandato una nota stampa con le loro valutazioni. La sera si è presentato solo Micucci in rappresentanza del Pd ed era assolutamente convinto della bontà dell’analisi fatta dal partito –rileva oggi Paglialunga – lui ha sostenuto che l’analisi fatta dal Pd fosse pienamente legittima, ma non si è reso conto che il comunicato è stato divisivo nei miei confronti e per la coalizione. E’ evidente che il loro pensiero era di creare una coalizione solo per dare una spallata a Ciarapica e ora  non serve più».

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Francesco Micucci, capolista Pd, e Mirella Paglialunga

Per quanto riguardo il mancato apparentamento con Silvia Squadroni, Paglialunga spiega: «Per accertare le possibilità di apparentamento ho invitato a casa mia Silvia Squadroni per discutere di una possibile alleanza. Abbiamo parlato cordialmente per un paio d’ore, ma siamo state d’accordo nel fatto che fosse impossibile e inopportuno politicamente apparentarci, pur avendo registrato delle convergenze su alcuni aspetti. Di poltrone non abbiamo mai parlato: Squadroni voleva fare il sindaco, non pensava ad altri ruoli. Altro che mancanza di coraggio, è stata una scelta politica precisa e di questo erano stati avvisati tutti i coordinatori di lista. Sono convinta che la decisione presa sia stata quella che si poteva realisticamente prendere nel rispetto dell’elettorato di centrosinistra, del programma della coalizione e soprattutto nel rispetto di tutti i componenti delle liste che mi hanno sostenuto con lealtà e forza in ogni momento impegnativo dei sei mesi di campagna elettorale. Ed aggiungo che scelte diverse, alla luce dei risultati di alcune liste della coalizione di Silvia Squadroni, non avrebbero comunque apportato quei benefit oggi ritenuti da alcuni “salvavita”. Altri apparentamenti sarebbero stati impossibili con chi ha fatto una campagna elettorale contro il Pd o chi proponeva di insediare una giunta che doveva votare il bilancio, portarlo in Procura e poi dimettersi».

Un salto nel passato, con la scelta della sua candidatura, nel dicembre 2021. «C’era il rischio concreto che nel centrosinistra ognuno andasse per proprio conto  e chi dice che io fossi una candidata del Pd sbaglia di grosso. Fu Marco Poeta a fare il mio nome e Roberto Mancini a chiamarmi per invitarmi ad una riunione con la coalizione per farmi conoscere da tutti».

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Mirella Paglialunga con la sua civica “Axoltiamo la città”

E un salto nel futuro prossimo. Mirella Paglialunga svela che in Consiglio comunale entrerà come esponente della sua lista civica “Ascoltiamo la Città”, assieme a Letizia Murri. «Voglio unire le persone che si sono avvicinate alla politica nel percorso degli ultimi mesi ed onorare la fiducia dei 6272 voti ricevuti. Sono di centrosinistra e in quell’alveo resto. Farò opposizione con la collaborazione e l’impegno di tutti coloro che si vorranno riconoscere nel programma di centrosinistra».

Queste le considerazioni che Mirella Paglialunga ha espresso nel suo documento:

1- IL VOTO AI CANDIDATI SINDACI – Partiamo dal dato elettorale finale: il 22 giugno, al ballottaggio, 6272 elettori hanno scelto di votare per la mia persona come candidata sindaca. Il 46,01% dei votanti si è espressa per la coalizione del centro sinistra. Al primo turno le liste della coalizione si erano fermate al 31,17% dei voti. Il valore aggiunto apportato in fase di ballottaggio dai miei elettori è stato quindi del 14,84%. Il candidato risultato eletto ha riportato il 53,99%. Al primo turno le liste della coalizione di centrodestra si erano fermate al 46,58% dei voti. Il valore aggiunto apportato in fase di ballottaggio dagli elettori di Ciarapica è stato quindi del 7,41%. Quindi Ciarapica al ballottaggio riscuote minor consenso rispetto a quello da me ottenuto. In numeri assoluti la distanza fra me e l’attuale sindaco è stata di 1088 voti ed evidenzio un dato significativo: Ciarapica al ballottaggio perde 1040 voti. Io ottengo 650 voti in più e recupero in fase di ballottaggio il 14,84 %.

Altra considerazione di cui tenere conto scaturisce dal confronto tra gli esiti elettorali, del 2017 e del 2022. In particolare: Ciarapica Primo Turno 6655 (34,16%) 8400 (46,58%) Ciarapica Ballottaggio 9408 (57,65%) 7360 (53,99%) Rispetto alle elezioni del 2017 Ciarapica ha ottenuto al ballottaggio ben 3,66 punti percentuali in meno, corrispondenti in termini assoluti a 2048 voti in meno. Nelle elezioni del 2022 al secondo turno Ciarapica ha perso ben 1040 voti, pari al 7,41% Io sono passata dai 5622 voti del primo turno ai 6272 voti del secondo turno con un aumento di 650 voti, pari al 14,84%. La forbice tra me e Ciarapica è scesa, rispetto al primo turno, dal 15,41 al 7,98 nonostante l’affluenza alle urne si sia abbassata notevolmente passando dal primo turno al ballottaggio da 51.71% a 38.53%. Dunque l’azione elettorale guidata da me ha fatto crescere l’opposizione al sindaco Ciarapica.

2-IL VOTO ALLE LISTE – -La lista Ascoltiamo la Città – Mirella Paglialunga Sindaca (Letizia Murri capolista) entra per la prima vota nella competizione elettorale comunale nel 2022 e riporta in cifra assoluta n. 650 voti – valore percentuale del 3,86 % – consiglieri comunali eletti n. 1 -La lista Civitanova Cambia (PierPaolo Rossi capolista) passa da 1054 voti del 2017 (5,81%) a 530 voti del 2022 – valore percentuale del 3,15% – consiglieri comunali eletti n. 0 -La lista Dipende da Noi (Roberto Mancini capolista) entra per la prima vota nella competizione elettorale comunale e riporta in cifra assoluta n. 815 voti, valore percentuale del 4,84 %, consiglieri comunali eletti n. 1 -La lista Futuro in Comune (capolista Tommaso Corvatta) passa da 748 voti ( 4,12 % ) del 2017 a 593 voti del 2022 – valore percentuale del 3,52% – consiglieri comunali eletti n. 0 -La lista La Nuova Città (Piero Gismondi capolista) passa da 1311 voti del 2017 (7,22%) a 643 voti del 2022 – valore percentuale del 3,82% – consiglieri comunali eletti n. 1 -La lista Partito Democratico (capilista Francesco Micucci e Lidia Iezzi) – scende da 3160 (17,41%) voti delle comunali del 2017 a n. 1990 voti delle comunali del 2022 assestandosi all’11,83% – consiglieri comunali eletti n. 3. Da annotare che nella lista del Partito Democratico sono confluiti per conto di Articolo 1 diversi candidati apportando alla lista del Pd n. 193 voti – contributo dell’1% circa. Per una sana valutazione politica e ragionare con onestà intellettuale sulle ragioni del mancato successo elettorale della coalizione (senza strumentalmente scaricare tutto su mancati apparentamenti), è necessario far notare che quattro liste su sei hanno abbassato la performance dei voti rispetto alle amministrative del 2017: Partito Democratico -5,58% – con l’1% di Articolo 1 -6,58% – senza l’1% di Articolo 1 La Nuova Città -3,4% Civitanova Cambia -2,66% Futuro in Comune -0,60 La lista del Pd che risultava essere per la coalizione di centro sinistra e liste civiche quella di maggiore consistenza ed anche punto di riferimento per il peso politico ed elettorale purtroppo è passata, in cifra assoluta, dai 3170 voti del 2017 ai 1020 voti del 2022 con una diminuzione reale del 6,58%. Credo che non competa a me il compito di indagare le ragioni della situazione illustrata oggettivamente ed ampiamente. Rimando invece di nuovo all’opportunità di un’analisi collettiva ed alla necessità di una valutazione da effettuare all’interno delle quattro liste del centro sinistra. Ragionare e valutare i motivi e le ragioni della perdita di consenso elettorale consente di fare scelte opportune e chiare per far progredire la relazione politica con il proprio elettorato e non solo. Sempre e solo nell’ottica del bene della città. Sottolineo però che chi ha anticipato in questi giorni nella stampa e nel web analisi e valutazione del mancato successo elettorale, addebitandolo tutto al mancato apparentamento con altro candidato sindaco, dovrebbe correttamente integrare l’analisi con questi aspetti altrettanto importanti e sicuramente non secondari.

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3 – LISTE DI CENTRODESTRA E DI CENTRO SINISTRA A CONFRONTO – A Civitanova  in cinque anni è cresciuto il consenso politico verso la destra che al primo posto vede Fratelli d’Italia con un arretramento per il Pd di ben 6 punti percentuali in cinque anni. Nella coalizione del sindaco eletto si riscontra l’affermazione della lista di “Fratelli d’Italia” (12.57%) che acquisisce risultato superiore a quello della lista propria del Sindaco (11.56%) diventando a Civitanova il primo partito e superando il Partito Democratico. Penso che a Civitanova le forze politiche che si riconoscono nella sinistra dovrebbero iniziare un percorso serio di valutazione della situazione politica per orientare scelte e strategie di collegamento con gli elettori. Anche per questa analisi nel dettaglio.

4-L’ANALISI POLITICA DELLA CONSULTAZIONE ELETTORALE E DEI SUOI ESITI – L’analisi politica dei risultati del ballottaggio non può che partire da considerazioni relative alla verificata impossibilità di apparentamenti. In proposito faccio notare che seguendo le richieste e le indicazioni della coalizione, ho esplorato la possibilità e la fattibilità di un apparentamento con la coalizione di Silvia Squadroni. A tal fine si è svolto un colloquio ampio ed approfondito da cui però si è verificata e quindi concordata l’impossibilità e l’inopportunità politica reciproca di formalizzare l’apparentamento, pur registrando alcune convergenze di opinione e di progettazione (in particolare l’opposizione radicale all’operato politico del sindaco uscente). Il non apparentamento è stato una scelta politica approfondita, anche con diversi soggetti, interni ed esterni alla coalizione stessa. Personalmente sono convinta che la decisione presa sia stata quella che si poteva realisticamente prendere nel rispetto dell’elettorato di centro sinistra, del programma della coalizione e soprattutto nel rispetto di tutti i componenti delle liste che mi hanno sostenuto con lealtà e forza in ogni momento impegnativo dei sei mesi di campagna elettorale. Ed aggiungo che scelte diverse, alla luce dei risultati di alcune liste della coalizione di Silvia Squadroni, non avrebbero comunque apportato quei benefit oggi ritenuti da alcuni “salvavita”. Aggiungo ad onor del vero che tutte le liste della coalizione di centro sinistra (nelle figure dei coordinatori/responsabili) sono state sempre consultate in ogni fase decisionale ed hanno conosciuto i contenuti e gli esiti del colloquio con Silvia Squadroni; tutti sono stati informati delle valutazioni politiche che non consentivano di formalizzare alcun tipo di apparentamento. Altra questione da trattare riguarda gli apparentamenti con altre liste di minore entità e peso. Essi si sono rivelati politicamente inattuabili per le posizioni pregiudiziali degli stessi interlocutori (dai pesanti e pubblici giudizi negativi sul Pd da parte di alcuni alla condizione vincolante di dimissioni anticipate della giunta dopo trasmissione della documentazione di Bilancio alla magistratura) . Le argomentazione relative a necessarie definizioni di “scambi” per favorire gli apparentamenti, oltre che essere inaccettabili, sono destituite da ogni fondamento di opportunità e/o valore politico.

5-CRITERI GUIDA PER L’ATTIVITÀ DEI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DI CENTRO SINISTRA – I caratteri stessi della legge elettorale per l’elezione dei sindaci, sono impostati per garantire la “governabilità” e l’autonomia operativa della maggioranza eletta e del sindaco. Ciò contribuisce a configurare anche i caratteri e gli impegni specifici dell’opposizione. Il centrosinistra, proseguendo oggi il suo impegno politico nella nuova veste di opposizione e con 7 consiglieri di minoranza dovrà mantenere l’istanza etico-politico fondamentale per dare alla propria attività il carattere di partecipazione informata, consapevole, deliberata, nei confronti dei cittadini che si riconoscono nel centrosinistra ( 6272 voti ottenuti al ballottaggio rappresentano il 46,01% dei votanti). Occorre perciò mantenere e consolidare un rapporto costante con l’elettorato organizzando iniziative d’informazione, confronto e formazione. Iniziative di lista e/o di coalizione. Un impegno quindi che è anche un dovere morale verso l’elettorato che ha creduto nel centrosinistra unito e nelle sue proposte e che dovrà caratterizzarsi da un forte collegamento con tutte le persone e da un forte contributo alla formazione di cittadinanza, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni (si veda la bassissima percentuale dei votanti nella fascia 18-30 anni) . L’opposizione dovrà impegnarsi a costruire un programma articolato, la cui discussione in incontri programmati con i cittadini e con le associazioni, sia da costante riferimento per le posizioni dell’opposizione stessa. In definitiva Il centrosinistra, permanendo nella sua unità d’intenti dichiarati in campagna elettorale, dovrà costruire una relazione con l’elettorato e con la città tutta mediante una politica di partecipazione e di costruzione dal basso. Per fare ciò occorrerà valorizzare attivamente le tante competenze e le migliori volontà di uomini e donne che si sono impegnati nella costruzione del programma di centro sinistra e liste civiche e nell’attuazione della campagna elettorale di tutte le liste, anche di quelle che non hanno espresso consiglieri. L’opposizione partirà dal programma già condiviso con gli elettori i cui obiettivi ispiratori costituiscono dunque il principale riferimento politico da interrogare, migliorare e modificare se necessario. Il Consiglio Comunale pur con le sue dinamiche specifiche dovrà avere una “finestra sempre aperta” verso l’esterno, con incontri programmati e ripetuti tesi ad una “rendicontazione sociale” dell’operato dell’opposizione. Il supporto tecnico all’opposizione verrà garantito da commissioni di studio ed approfondimento dei temi emergenti. Contemporaneamente il centro sinistra dovrebbe impegnersi ad allargare le ragioni e i programmi dell’opposizione anche oltre i propri confini, tentando di raccogliere un consenso ancora più ampio attorno alle proprie proposte di opposizione L’opposizione dovrà garantire prima di tutto un’attenzione critica ai problemi di legittimità delle procedure di Governo e di gestione Amministrativa che costituirà certamente un impegno prioritario. Perciò massima priorità a tale impegno. In parallelo occorrerà misurarsi con la questione delle risorse economiche “reali” effettivamente a disposizione, al di là della dichiarazione della loro disponibilità nelle voci di Bilancio Preventivo. L’esempio più significativo è costituito dai fondi di provenienza Pnrr. Le risorse dichiarate sono realmente disponibili solo a condizione di una progettazione conforme ai paradigmi stabiliti nel PNRR e con scadenze, verifiche e valutazioni relative. Altrimenti i fondi, sia pure cospicui, costituiscono solo “promesse/premesse”. Dall’esame dei punti precedenti emerge la considerazione della necessità, da parte della opposizione, di esercitare “padronanza tecnica” su una serie di materie oggetto delle decisioni operative della Giunta. Ma tale considerazione si estende comunque anche alle materie di “normale amministrazione”: dal Piano Regolatore e urbanistica, alla mobilità pubblica, alle politiche energetiche e di gestione della transizione ecologica, allo sviluppo del turismo, del commercio e delle attività culturali ed artistiche e alle garanzie della sicurezza dei cittadini, allo sviluppo della scuola dell’istruzione, occorre una opposizione informata, attenta, capace di rielaborare progetti ed alternative. Anche in tale senso è fondato il richiamo alla elaborazione dei progetti che fanno parte del programma definito dalla coalizione. Ciò significa un impegno a tessere una rete di rapporti e collaborazioni di carattere tecnico-scientifico con esperti operanti sia nel mondo delle imprese che nell’Università e negli Enti di ricerca. E naturalmente mantenere aperta la interlocuzione con i livelli successivi della Amministrazione (Provincia e Regione). Per impostare tale complesso impegno e distribuirne compiti e responsabilità, è necessario che di tutto quanto espresso nei punti precedenti si faccia oggetto di un confronto politico serrato e responsabile all’interno dell’intero centro sinistra. Un confronto che, da parte di ogni lista componente e al di là delle presenze in Consiglio, veda tutti impegnati a promuovere partecipazione e ricerca di competenze, in particolarenelle liste e nel mondo giovanile, delle professioni, della cultura e della ricerca.

 

Il Pd critica Mirella Paglialunga: «Bisognava avere più coraggio e apparentarsi con Silvia Squadroni»

 

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