I dati definitivi con le percentuali ottenute dai candidati sindaci
di Giovanni De Franceschi
La sfida è tra centrodestra e centrosinistra, tra Fabrizio Ciarapica e Mirella Paglialunga. Sarà il ballottaggio del 26 giugno dunque a decretare il nuovo sindaco di Civitanova. Nonostante il primo cittadino uscente abbia staccato nettamente gli altri sfidanti, non è riuscito a superare la soglia del 50% dei voti.
Fabrizio Ciarapica segue lo scrutinio delle ultime sezioni dal suo ufficio
Lo scrutinio delle 40 sezioni, con operazioni che sono andate un po’ a rilento, è finito a notte fonda. Sono stati 18.860 i votanti su 36.125 aventi diritto, cioè il 51,71%. Ciarapica si è aggiudicato il 46,59% dei 18.033 voti validi (386 le schede nulle, 256 le bianche e 5 quelle contestate), cioè 8.401 preferenze. Paglialunga ha ottenuto 5.622 voti, pari al 31,18%. Terza Silvia Squadroni con il 13,88% pari a 2.503 voti, al quarto posto Paolo Squadroni con il 3,93% e 709 voti. Non riescono a superare la soglia di sbarramento del 3% gli altri due candidati: Vinicio Morgoni si ferma al 2,85% con 514 voti, Alessandra Contigiani all’1,57% con 284 preferenze.
Mirella Paglialunga davanti la sua sede elettorale a Civitanova alta
Fratelli d’Italia si attesta come primo partito della città con 2.115 preferenze, pari al 12,57%. Doppiando il risultato di cinque anni fa quando si fermò a quota 1.020 preferenze e scippando lo scettro al Pd. I dem infatti reggono come seconda formazione con 1.991 voti, pari all’11,83%. Ma perdono più di un migliaio di voti rispetto ai 3.170 ottenuti nel 2017. Sorpresa al terzo posto dove troviamo la civica di Ciarapica Civitanova Unica (appoggiata anche da Vittorio Sgarbi), che ha collezionato 1.945 voti, cioè l’11,56%. Male la Lega che non raggiunge le mille preferenze, fermandosi a quota 988 pari al 5,87%. Peggio ancora il M5S che non raggiunge la soglia di sbarramento del 3%, con 433 preferenze i grillini si arrestano infatti al 2,57%. Cresce Forza Italia che raggiunge il 7,62% con 1.283 preferenze.
Di seguito i risultati definitivi delle 24 liste a sostegno dei sei candidati sindaci.
Silvia Squadroni commenta i risultati in sala consiliare
Per Fabrizio Ciarapica: Fratelli d’Italia 2.115 voti, 12,57%; Civitanova Unica 1.945 voti, 11,56%; Vince Civitanova 1.356 voti, 8,06%; Forza Italia 1.283 voti, 7,62%; Lega 988 voti, 5,87%; Insieme per Civitanova 357 voti, 2,12%; Udc 180 voti, 1,07%.
Per Mirella Paglialunga: Pd 1.991 voti, 11,83%; Dipende da noi 815 voti, 4,84%; Ascoltiamo la città 650 voti, 3,86%; Futuro in Comune 593 voti, 3,52%; Civitanova cambia 530 voti, 3,15%.
Per Silvia Squadroni: SiAmo Civitanova 1.112 voti, 6,61%; Riformiamo Civitanova 447 voti, 2,66%; M5S 433 voti, 2,57%; Fare Civitanova 121 voti, 0,72%.
Per Paolo Squadroni: Nova Urbs 266 voti, 1,58%; Lavoro e libertà 163 voti, 0,97%; Civiltà nuova 151, 0,9%.
Per Vinicio Morgoni: La nostra città 265 voti, 1,57%; Incroci-Futuro giovani 96 voti, 0,57%; Ecologisti confederati-Partito valore umano 74 voti, 0,44%.
Per Alessandra Contigiani: 3V 254 voti, 1,51%.
Forza Fratelli
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Anche in politica la cattiveria gratuita, l’ offesa alla persona a posto dello scontro civile ed il misurarsi sui contenuti, è un boomerang, ritorna sempre al mittente, a Civitanova è successo, chi per ben due anni ha sparlato con atti deplorevoli i cittadini hanno presentato il conto, una caduta sicuramente inaspettata per chi era convinto di arrivare al ballottaggio, spero che questa faccia creare una opposizione corretta e rispettosa perché le cose si fanno sempre in due.
Astensione al 50%, solo gli imbecilli possono festeggiare la dissoluzione sociale che essa segnala.
Ruberie al massimo storico dall’invenzione della parola e, con esse, si possono comprare molti voti.
La Lega perde voti? Non è colpa dei locali, che si sono mossi bene. E’ che non si può essere un partito di lotta e di governo, che dichiara guerra alla Russia e che tollera ancora la presenza di due nullità come un ministro della Sanità e una ministra dell’Interno. Le giustificazioni di Salvini convincono poco, oggi. Figuriamoci tra cinque mesi. Se la Lega vuole ritornare al 4 per cento ce lo dica, così che la prossima volta voteremo in gruppo Fratelli d’Italia.