Mancini, la sorpresa a sinistra:
«Sfida aperta, Paglialunga può farcela
Pochi al voto? Rischia di più Ciarapica»

CIVITANOVA AL BALLOTTAGGIO - Intervista al leader di Dipende da noi, record man di preferenze nel centrosinistra e secondo più votato in assoluto: «La gratitudine va al grande lavoro di gruppo che è stato portato avanti da tutti i componenti della lista». Sull'ultimo atto di domenica: «E’ difficile ma penso che le possibilità finali siano alte perché adesso è un voto completamente diverso rispetto al primo turno». Le prime cose da fare sia in caso di vittoria che di sconfitta: rivedere bilancio e prg, sostegno alle persone in difficoltà

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Roberto Mancini

 

di Franco De Marco

E’ stata la sorpresa del primo turno delle comunali di Civitanova. Il professor Roberto Mancini, docente di filosofia teoretica all’Università di Macerata, leader del Movimento di sinistra etica “Dipende da noi”, è risultato il più votato, con 368 preferenze, non solo della lista “Dipende da noi” ma di tutta la coalizione di centrosinistra e civiche che sostiene la candidata sindaca Mirella Paglialunga. Mancini ha ottenuto più preferenze del capolista Pd Francesco Micucci (330) e, per la statistica, si è avvicinato all’altro esponente storico del Pd Giulio Silenzi che nelle comunali del 2017 toccò quota 457.

Come si sente difronte ad un successo personale così rilevante?
«La gratitudine va al grande lavoro di gruppo che è stato portato avanti da tutti i componenti della lista. Non è stato un successo personale ma di squadra come dimostrano anche le oltre 200 preferenze di Elisabetta Giorgini (la seconda più votata, ndr)».

Quante possibilità di vittoria ha nel ballottaggio Mirella Paglialunga?
«E’ una sfida difficile ma penso che le possibilità finali siano alte perché adesso è un voto completamente diverso rispetto al primo turno. Tutti quelli che non concordano con l’operato del sindaco uscente non possono non guardare a Paglialunga. E’ una sfida molto aperta con discrete possibilità di farcela».

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La squadra di Dipende da noi a Civitanova

Lei, come candidato consigliere più votato, è pronto a fare l’assessore in caso di vittoria di Paglialunga, oppure, in caso contrario, a fare il leader dell’opposizione per i prossimi 5 anni?
«In caso di vittoria, ovviamente, faremo le nostre proposte ma per noi vale il principio che la sindaca sia completamente libera nella sua scelta. Quindi non ci sono figure predeterminate. Se pronto significa disponibilità a fare la propria parte sicuramente sì. Dall’altra, per la complessità dei problemi, ci tengo tanto che il fattore della conoscenza entri nel circuito dell’Amministrazione. Conoscenza e competenza e anche umiltà di imparare nel cammino».

Quali i primi tre interventi da portare avanti sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta di Paglialunga?
«Il più importante è rivedere tutto il bilancio comunale e di conseguenza orientarlo nelle scelte. Secondo il Piano Regolatore Generale affinché ci sia un confronto con i cittadini sulla riqualificazione delle aree. In questi anni Civitanova ha conosciuto un grande degrado. Altra cosa importante è il sostegno alle persone in difficoltà. Se in Italia oggi ci sono 6 milioni di poveri, Civitanova rispecchia più o meno questa dinamica, ecco quindi la necessità di attivare nuovi servizi alla persona, la possibilità di far nascere cooperative sociali e sostenere il lavoro per quello che può fare il Comune. Lavoro e social housing, sono temi centrali per la vita delle persone. Il Comune non deve pensare solo alla rotonda o alle fioriere ma principalmente alle cose di fondo della vita quotidiana delle persone».

Al ballottaggio ci sarà una ulteriore minore partecipazione al voto rispetto al primo turno?
«Penso che l’assenza dal voto sia più un rischio per il vecchio sindaco Fabrizio Ciarapica perché molti del suo schieramento potrebbero dire che è un risultato già acquisito. Sento invece che, sia per una scelta diretta verso il centrosinistra sia perché comunque non vogliono il vecchio sindaco per altri cinque anni, c’è voglia di cambiare. Non ho mai sentito dire, nello schieramento a sostegno di Paglialunga, che la partita è persa quindi non vado a votare».

Vero che siete stati voi di “Dipende da noi” a non volere l’apparentamento con Silvia Squadroni?
«Non è vero. Non avevamo alcuna pregiudiziale. Nessuna componente dello schieramento aveva questa pregiudiziale. Il mancato apparentamento è maturato dal dialogo che Paglialunga e Silvia Squadroni hanno avuto tra di loro».

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Mirella Paglialunga

La lista “Dipende da noi” ha fatto della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione comunale un cavallo di battaglia. A quali iniziative immediate pensa nel dopo elezioni?
«Prima di tutto una ricognizione dei luoghi di incontro. Civitanova è drammaticamente carente di luoghi dove ci si possa ritrovare. La prima cosa, dunque, è riattivare i luoghi dove le persone possano incontrarsi e non solo nel centro ma anche a Civitanova Alta e nei quartieri . Civitanova è una città complessa e policentrica. Altro tema è la facile accessibilità. Gli amministratori non devono essere chiusi nel Palazzo ma raggiungibili dalla gente comune. Poi penso ad assemblee periodiche, costanti, sui temi più importanti per la città, dove ogni cittadino possa essere ascoltata dalla sindaca e dagli amministratori in maniera libera e senza burocratismi come nel caso dei Consiglio di quartiere».

“Dipende da noi” ha toccato a Civitanova quasi il 5%, il risultato più positivo dalla sua nascita. Soddisfatto?
«Vero. Siamo soddisfatti del 4,84%. Anche a Tolentino abbiamo ottenuto un positivo risultato con il 3,6% dopo che, alle regionali, nel 2021, quando siamo nati, avevamo registrato il 2/3 per cento. Notiamo una crescita e una partecipazione in aumento. Il fatto positivo è che tante persone si avvicinano per la prima volta alla politica. E’ in aumento la partecipazione di persone nuove che normalmente non hanno mai fatto politica e che non hanno tessere di partito. Questa è una grande svolta».

Carassai record di preferenze, exploit di Mancini con Dipende da noi Chiude il podio Barbara Capponi

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