Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, a nome dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, ha inviato al presidente del Consiglio Mario Draghi l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza, e approvato durante l’ultimo Consiglio comunale del 7 marzo, inerente le “Misure per contrastare il caro energia”.
«L’aumento del prezzo del gas naturale e di altri combustibili fossili sta interessando i settori dell’economia con conseguenze sempre più preoccupanti che riguardano i trasporti ma anche le industrie, il commercio, l’agricoltura e l’artigianato – ha commentato il primo cittadino -. Tale problematica coinvolge non solo la tutela delle imprese ma anche la salvaguardia dei posti di lavoro che le stesse impiegano e, purtroppo, abbiamo notizie di molte aziende della nostra città e della provincia di Macerata che sono sull’orlo della crisi e a rischio di imminente chiusura. Per questi motivi, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno proposto dalla maggioranza, abbiamo scritto al Governo chiedendo uno stanziamento di risorse necessarie per attutire l’impatto sull’aumento dei prezzi dell’energia con l’obiettivo di salvaguardare, appunto, i posti di lavoro – ha concluso Parcaroli -. È fondamentale alleviare il caro energia al fine di evitare che gli effetti negativi dello stesso ricadano inesorabilmente sulle imprese e, di conseguenza, sulla cittadinanza tutta».
Sulla questione interviene, in una nota a nome della maggioranza, la consigliera Romina Leombruni: «Mentre la maggioranza sollecita il Governo per chiedere interventi e risorse al fine di affrontare la difficile situazione energetica, alcuni consiglieri della minoranza snobbano l’ordine del giorno». La consigliera precisa: «Nei vari interventi c’è chi ha esordito, in relazione ad un altro punto del consiglio comunale, dicendo: “Sono le sette, ci sono evidentemente questioni più importanti, come dire paghiamo troppe bollette, fate qualcosa al governo, invece dei problemi della città”. Una consigliera dell’opposizione addirittura ha definito l’ordine del giorno “vuota retorica”, rifiutandone l’approvazione». Leombruni sottolinea: «Stupisce come nella situazione impegnativa ed estremamente gravosa che stanno vivendo tutti i cittadini italiani, compresi i maceratesi, sia più importante impegnare l’Amministrazione comunale ad effettuare la manutenzione di un campetto, neanche di proprietà del Comune, piuttosto che iniziare a far sentire la propria voce ai piani alti. L’ordine del giorno è stato approvato con 17 voti favorevoli di tutti i consiglieri di maggioranza presenti compresi i consiglieri del Movimento 5 Stelle, mentre tra le file della minoranza sei si sono astenuti mentre addirittura due hanno votato contro».
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per codesta Amministrazione,evidentemente,è del tutto fuori misura l’iniziativa della Procura di Roma di aprire un’indagine,spero seria,sulla legittimità dell’aumento di questi prezzi,denunciati come truffa da un Ministro in carica.UBRIACO?Il Governo interverrebbe con denaro pubblico per coprire eventuali truffe di operatori privati.Di questo passo non ci metteremo mai in piedi.
Forse la lettera a Draghi sarebbe dovuta iniziare così: “Poichè Lei ha dichiarato guerra alla Russia inviando armi letali agli Ucraini che da dieci anni combattono i russofili dell’Ucraina, adesso noi paghiamo per la sua sudditanza agli ordini degli USA, della Nato e dell’Alta Finanza. Con la Russia abbiamo chiuso e saranno cavoli nostri e non suoi, che è pieno di denaro e può sempre scappare dall’Italia…”
Ha fatto bene il Sindaco ad inviare la lettera. Ovviamente una lettera potrà risultare “lettera morta”, ma è giusto inviarla. Non credo sia solamente un segnale effimero ma una piccola voce che, se unita ad altrettante voci di Sindaci, forse, avrebbe più efficacia.
Meglio sarebbe stato aggiungere un disegnino…
Veramente, Bonfili, la truffa non è proprio degli operatori privati… i russi vendono in base a contratti fatti anni fa, diciamo a 25 euro a megawattora e dall’inizio dell’invasione il flusso è aumentato.
I clienti industriali in Italia pagano ora anche 10 volte tanto.
Chi prende la differenza? Forse la Snam, azienda controllata dallo Stato?
Draghi disse prima dell’operazione militare speciale in Ucraina che avrebbero dovuto contribuire ad abbassare le bollette non solo il Governo ma quelli che avevano cominciato a lucrarci prima dell’intervento di Putin, molto prima. Ad oggi, né in televisione e né da qualche altra parte ho sentito qualche nome. Draghi li conosce e non solo lui, perché nessuno li fa? Già da ottobre la speculazione andava avanti e non capisco il perché, insieme a quella dei mangimi. La lettera di Parcaroli era necessaria. Fa si che nessuno pensasse erroneamente che qui nelle Marche questi problemi non ci siano. Certo, firmata anche da qualche rappresentante più o meno folcloristico, ne abbiamo sia a Civitanova che in Regione, avrebbe dato più forza al disperato appello.