Francesco Caldaroni durante l’assemblea di questo pomeriggio
«In Italia abbiamo un 90% di adesioni allo sciopero, siamo pronti a fare una manifestazione nazionale se non saremo ricevuti dal sottosegretario Francesco Battistoni o se l’incontro non sarà stato soddisfacente» così il presidente dell’associazione Marinerie d’Italia e assessore comunale di Civitanova, Francesco Caldaroni. È lui che guida la protesta in tutta Italia (escluse la Sicilia e la Sardegna) per via dei rincari di gasolio con le imbarcazioni che non usciranno in mare per una settimana.
La partecipazione dei presenti al dibattito sullo sciopero
Oggi si è svolto un incontro della Marineria a Civitanova e Caldaroni è pronto a dare ancora battaglia con una manifestazione nazionale dopo lo stop dei pescherecci. Cosa significa per i pescatori il rincaro? «Faccio un esempio, a me significa essere passato da 8mila euro a 16mila euro di spese per il carburante ogni mese. Quindi un aumento del 100 percento in quattro mesi. E parliamo di una piccola impresa. Questo significa il fallimento non si possono pagare mutui, niente. La gran parte della flotta nazionale viene da due anni di Covid con incassi che non ci sono stati. Le cooperative hanno pagato il gasolio alle imbarcazioni con speranza di recuperare i soldi, ma adesso con questo aumento indiscriminato, che non si capisce da cosa venga, e quale ne sia il motivo, rischiano di saltare anche le cooperative». Lo sciopero comporterà che «in Italia ci sarà una drastica riduzione del prodotto fresco. Quanto durerà lo sciopero? Non so dirlo – dice Caldaroni -. Comunque anche si interrompesse dopo una settimana si potrebbe lavorare per un po’ e poi ci si fermerebbe di nuovo perché il carburante costa troppo». Intanto per mercoledì è stato chiesto un incontro con Francesco Battistoni, sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali a cui intendono partecipare delegazioni da tutta Italia. «Se l’incontro non ci sarà o non darà i frutti sperati allora manifesteremo» dice Caldaroni. Una protesta che sinora non ha visto i pescatori incassare reazioni da parte dei politici «evidentemente hanno altro a cui pensare» dice Caldaroni.
Intanto oggi pomeriggio al mercato ittico di Civitanova c’è stata un’assemblea in cui Caldaroni ha aggiornato il folto numero di pescatori presenti sulla situazione: «La nostra voce si sta facendo sentire e lo sciopero che abbiamo indetto è diventato a tutti gli effetti nazionale, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna. Questa mattina sono stato anche contattato dal Tg5, segnale del fatto che la notizia stia iniziando a girare ed è arrivata a chi di dovere». All’assemblea ha partecipato anche il presidente della società cooperativa “Casa del pescatore” Giuseppe Emili. Si è parlato anche della manifestazione che potrebbe esserci a Roma, Caldaroni ha spiegato, non andasse a buon fine l’incontro con Battistoni: «Giovedì andremo con una decina di rappresentanti per Regione a manifestare a Roma per far capire che la nostra categoria è unita e decisa nell’affrontare la situazione, cercando delle risposte necessarie per ovviare all’aumento del gasolio che a Civitanova è arrivato a costare 1,20 euro al litro, spesa insostenibile per continuare a lavorare».
(Mi. Si.)
Caro gasolio, pescatori in sciopero: non usciranno in mare per una settimana
E vedrai il settore calzaturiero
Qui tutti stemo fermi e al freddo. Io sto su lo settore calzatura e non è bella la situazione. Qui mandare un container all'estero è come comprasse na casa.
E giaaaaa
Ma fatevi togliere le accise e l'aumento attuale e chiedete di avere il gasolio al prezzo netto come aziende senza Iva.
Qui tutti stemo fermi e al freddo. Io sto su lo settore calzatura e non è bella la situazione. Qui mandare un container all'estero è come comprasse na casa.
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Bisognerebbe abbassare le tasse sui carburanti con questi prezzi non si va lontano altro che ripresa bisognerà andare a piedi o in bicicletta.
Forse Dragonball e Mattarellonee, vedendo che sono barche, pensano che vanno a velaa(sigh).
Siamo sempre più poveri. Gli Stati Uniti e l’Europa potevano evitare questa guerra, con comportamenti più responsabili, senza armamenti ai confini della Russia. Chi pagherà sono sempre gli stessi, i cittadini inermi. La guerra presto arriverà in tutta Europa con distruzioni inaudite, povertà assoluta e centinaia di milioni di morti. Governo e parlamento e partiti senza Scrupoli a favore di sanzioni senza prospettive che allontana la pace. Prepariamoci al peggio, i nostri governanti ci stanno conducendo ad un vicolo cieco, senza prospettive e senza ritorno. Quanto dovremo piangere …….
Dobbiamo spedire in Ucraina l’arma più letale che abbiamo: Di Maio.
Come mai in altri paesi europei il costo della benzina non è aumentato?…vedi Slovenia, Spagna, Svizzera…e nell’italianissima Livigno la benzina è a meno di 1,40???
Purtroppo abbiamo una classe politica inerte che invece di fare gli interessi degli italiani continua imperterrita ad fare quelli dei gruppi finanziari e farmaceutici.
Insistere con le sanzioni alla Russia significa chiudere un mercato a noi favorevole, ma non solo, ha come risultato l’aumento spropositato dell’aumento dei carburanti.
La cigliegina sulla torta è la vendita di armi alla Ukraina che di fatto rappresenta una dichiarazione di guerra alla Russia.
Con le 110 basi USA e Nato, sul proprio territorio gli italiani non hanno da stare molto allegri.
Ma ai nostri governanti non glie ne può fregar de meno, l’importante è abbattere quel mostro che continua a …… minacciare l’Europa ….. bah.
Ma l’occidente deve espportare la democrazia, infatti abbiamo l’ottimo esempio della Libia
Figuratevi vedere Mattarellonee, Dragonball, e di Maio, togliersi la cravatta come Zelensky, e mettere la mimetica ahaahh, che comica !! Ma non lo faranno mai. Per loro, pronto un aereo per fuggire subito dalle bombe, e lasciare la guerra, e i “caxxi” agli italiani.