Massimiliano Moriconi
La guerra in Ucraina e le conseguenze nelle fasce più deboli della popolazione, sui costi energetici e sui mercati delle nostre imprese, si intrecciano e si sommano l’uno sull’altro. Mentre l’Unione europea prepara il lancio di un nuovo eurobond per finanziare le spese dell’energia, le associazioni di categoria dei piccoli imprenditori valutano le azioni necessarie ad evitare le chiusure delle linee produttive. Il direttore Cna Macerata Massimiliano Moriconi denuncia le difficoltà di molte imprese: «Sono ogni giorno di più gli imprenditori che ci chiamano per annunciarci lo stop della loro produzione. Il loro grido d’allarme è anche una richiesta di aiuto ed è per questo che chiediamo alle autorità competenti misure urgenti ed efficaci». L’identikit dell’impresa in difficoltà è molto chiaro e comprende una platea assai vasta del tessuto produttivo maceratese: «Molte appartengono al settore ‘moda’ e sono legate a doppia mandata con il mercato russo, oggi completamente precluso ad ogni tipo di transizione e di scambio – precisa Moriconi – Altre appartengono alla categoria delle imprese ‘energivore’ in quanto hanno dei consumi di energia elettrica che incidono fortemente sul bilancio aziendale. Poi c’è l’autotrasporto che da tempo sta lavorando in perdita e che a queste condizioni non potrà garantire a lungo la distribuzione dei prodotti. Tutti, dati alla mano, si ritrovano con costi di produzione abbondantemente sotto i ricavi e stanno quindi valutando il fermo temporaneo della produzione e dei servizi».
Il direttore Cna non crede ad una risoluzione veloce delle complesse questioni: «La nostra preoccupazione non è solo per la congiuntura particolarmente sfavorevole del momento ma anche per le prospettive di medio periodo, non certo rosee, e per le soluzioni che sono attualmente sul tavolo. Auspichiamo ovviamente che ci sia a breve la fine dell’invasione russa e quindi una risoluzione pacifica e sostenibile del conflitto in atto. Dobbiamo tuttavia tener conto che, al di là di questa terribile crisi ucraina, i mercati dell’est Europa e quello Russo in particolare erano già instabili prima dell’esplosione del conflitto e siamo certi che lo resteranno per molto tempo ancora».
Da qui, le azioni da mettere in campo secondo l’Associazione di categoria devono avere un’efficacia durevole: «Le misure per attenuare questa crisi non possono essere solo palliative ma devono risolvere il problema una volta per tutte o almeno provarci. Prestiti agevolati, cassa integrazione, bonus una tantum ovviamente non nuocciono ma crediamo che le risorse disponibili vadano investite soprattutto nella ricerca di nuovi mercati, in azioni mirate di marketing e per l’innovazione delle nostre imprese». Sul versante caro energia la situazione è ancora più grave: «Oggi si parla addirittura di una chiusura totale delle forniture di gas e petrolio da parte di Mosca – sottolinea preoccupato il direttore Cna – ma anche con l’attuale costo e disponibilità di energia è bene essere consapevoli che, se non saranno i blackout programmati di energia a fermare la produzione, lo faranno le stesse imprese per non fallire».
Anche in questa complessa situazione, secondo Cna, sarebbe opportuno un intervento di sistema: «Dobbiamo aiutare le nostre imprese ad attrezzarsi per affrontare questa enorme crisi energetica. Sappiamo che la soluzione fotovoltaica non potrà mai sostituire tutta l’energia necessaria ma potrebbe comunque garantire una continuità minima alla produzione delle imprese più piccole e un piccolo sollievo in bolletta. Vale sempre la pena di ricordare che le microimprese rappresentano oltre il 95% del totale delle imprese attive». La Cna ha avanzato le sue proposte ai decisori regionali: «Abbiamo chiesto alla Regione Marche di agire in questa direzione e di predisporre bandi ad hoc per le imprese della ‘moda’ e per finanziare le Comunità energetiche. Aspettiamo la pubblicazione degli aiuti a breve».
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Perché non avete bloccato i prezzi
Io sono un libero professionista con partita IVA e uso prevalentemente l'auto per lavoro. Detrazione fiscale ridicola e aumento di 0,60 euro/lt in due mesi. Che si fa? Andiamo in giro in bici? Basta saperlo che ci organizziamo....
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Io incomincerei col vendere qualche Maserati e/o barca. Quando le cose vanno bene si capitalizza, quando vanno male ci si lamenta e si pretende aiuto. Va bene che il lamento è libero, ma diamoci una regolata.
L’impresa delle chiacchiere invece va benissimo.
Le scorte di materie prime agricole per la produzione mangimistica basteranno per 20 giorni e bisognerà ricorrere all’ abbattimento degli animali nelle stalle. L’allarme arriva da Assalzoo, l’associazione nazionale dei produttori di alimenti zootecnici.
E il bestiame di vendersi le Maserati non è capace…
Rileggere l’articolo del Ceo politico della Giessegi di Appignano. Consiglio di dare un’occhiatina anche al post del mio omonimo e al simpatico quadretto su Salvini.
https://www.cronachemaceratesi.it/2022/03/02/la-giessegi-spegne-i-riscaldamenti-in-azienda-intanto-i-politici-inviano-armi-per-la-guerra-dopo-aver-fallito-nelle-trattative-con-putin/1615627/
Quando ci fu il referendum,votammo tutti compatti contro il nucleare,senza che poi
nessuna forza politica,in seguito governando il nostro paese,si preoccupasse di alternative.Chi ci ha
governato in questi lunghi anni,dovrebbe pagarla cara,andiamo verso una guerra
civile,non oso pensare come finiremo.