di Monia Orazi
Una casa su quattro non sarà ricostruita in comuni come Ussita, Monte Cavallo, Cingoli, Camerino, Serravalle, mentre saranno ricostruite sicuramente tutte le case di Camporotondo, Fiastra, Valfornace, Loro Piceno che sono i comuni della provincia di Macerata con il più alto numero di pratiche di ricostruzione presentate o prenotate tramite manifestazione di volontà. L’appello lanciato questa mattina dal commissario la ricostruzione Giovanni Legnini ai sindaci, per spingere i cittadini a presentare le pratiche entro il termine di scadenza, o le manifestazioni di volontà entro il prossimo 15 dicembre, altrimenti perderanno il contributo alla ricostruzione, è accompagnato da un report dettagliato dei dati, delle pratiche presentate nei singoli comuni che lasciano capire come in alcune zone del territorio non saranno ricostruite tutte le abitazioni inagibili, se i rispettivi proprietari non presenteranno le domande.
I COMUNI CON IL MAGGIOR NUMERO DI PRATICHE – A Camporotondo sono state presentate tutte le 143 domande di contributo, segue Fiastra con il 97,3% di pratiche presentate su 656 edifici inagibili. Terza Valfornace con il 96,6% su 849 edifici. Loro Piceno ricostruirà 317 edifici su 336 pari al 94,3%. Sono in buona posizione anche Sefro con il suo 86,8 per cento, Apiro con l’86,5. Anche un comune che ha 2117 edifici danneggiati come Tolentino ha visto presentare o prenotare l’85,5 per 100 di pratiche di contributo. Il comune più devastato del maceratese, Castelsantangelo conta domande presentate per 888 edifici su 1.040 inagibili, pari all’ 85,4 punto.Sono tutti sopra l’ottanta per cento di pratiche presentate Esanatoglia, Castelraimondo, Sarnano, Colmurano, Mogliano, Belforte, Gagliole con l’84, Muccia con l’84,3 San Ginesio con l’84,9 di pratiche presentate.
NON SARA’ RICOSTRUITA UNA CASA SU QUATTRO – Ci sono poi una serie di comuni in cui una casa su quattro non sarà ricostruita, avendo una percentuale di pratiche di contributo presentate o prenotate, di circa il 75%. Sono Matelica, Urbisaglia, Pieve Torina con il 77,3%, Visso con il 77,9%, Ripe San Ginesio con il 78,5, Pollenza con il 78,6. E’ sotto il 75% la percentuale di pratiche presentate a Gualdo con il 71,4 per cento, Monte San Martino 71,6, Serrapetrona 71,6, la stessa Macerata è al 71,8 per cento. Ad Ussita ci sono solo il 72% di pratiche presentate su 943 edifici inagibili. E’ seguita da vicino da Monte Cavallo con il 72,5%, Corridonia con il 72,5, una percentuale simile Cingoli e Penna San Giovanni. A Camerino su 2406 edifici inagibili sono state presentate domande solo per il 74,1%, stesse percentuali a Petriolo e Serravalle di Chienti, ma con molti meno edifici danneggiati: 250 a Petriolo e 303 a Serravalle.
A RISCHIO UNA CASA SU TRE – Decisamente sotto il 70% un’altra serie di comuni, a partire da Sant’Angelo in Pontano con il 69,9 per cento, Treia con il 67,4 su 850 edifici inagibili. La stessa San Severino ha 1288 domande presentate su 1.924 edifici inagibili pari al 66,9%. La piccola Bolognola ha avuto il 65% di domande presentate con 118 edifici inagibili, su numeri simili anche Fiuminata con il 65,2 per cento. Caldarola, tra i centri più danneggiati, ha avuto il 64,4 per 100 di domande presentate su 806 edifici inagibili. Si attestano sul 61 3% di domande presentate Pioraco, solo il 54,3% a Poggio San Vicino.
COMUNI FUORI CRATERE – Per quanto riguarda i comuni fuori cratere la maglia nera spetta a Morrovalle con il 46,2 per cento di domande di contributo presentate, seguita da Appignano con il 63,8, Recanati con il 64,9, Montefano con il 70,7, Monte San Giusto con il 71%. Seguono poi Montelupone con il 78,4%, Potenza Picena con il 78,5, Montecassiano con il 78,7. Si tratta di comuni in cui sono danneggiati poche decine di edifici, ha presentato tutte le domande con i suoi soli 5 edifici inagibili Porto Recanati.
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E certo c’è il CAS.. che fretta c’è..
Io mi chiedo una cosa, come è possibile che solo noi nelle marche abbiamo tanti dirigenti e politici che sono soltanto capaci di mettere ansia ai poveri terremotati e alle imprese che lavorano nella ricostruzione. D’Ambrosio nel terremoto del 97 disse ” in dieci anni ricostruiremo tutto”, ne passarono venti. Legnini ” il 15 dicembre prossimo scade la presentazione dei progetti chi non lo fà si attacca al c…o”. Il terremoto del 97 20 anni, il terremoto del 2016, con il triplo dei danni rispetto al terremoto del 97, sembra vogliano ricostruire tutto in 8anni. Legnini per l’aumento dei materiali che sta mettendo in seria difficoltà le imprese impegnate nella ricostruzione invece di darsi una mossa ad aggiornare il prezzario del cratere dice “aspettiamo che i prezzi scendano”. Cari signori che comandate basta a mettere tutta sta ansia ai poveri cristi dei cittadini Italiani, non se ne può più. Poi le cose fatte in fretta sono sempre controproducenti, sia nei progetti che nell’esecuzione. In ultimo Voi cari signori ci avete messo 4 anni per decidere come fare con i vari Commissari, roba che con sei mesi si poteva fare tranquillamente e molto ma molto meglio smettetela di rompere i c….i a noi poveri cristi.