Il Comune di Macerata
di Luca Patrassi
Nella città che ha visto formarsi, e prendere consistenza di legge, le prime norme sulla trasparenza amministrativa, grazie all’azione del deputato Adriano Ciaffi, il tradizionale report di Fondazione Etica appena pubblicato sui 109 Comuni capoluogo, ha un sapore amaro, specie se va a toccare l’immagine di quella che – almeno nei decenni passati – era una roccaforte della burocrazia pubblica di qualità. In sintesi: Macerata sarebbe tra le peggiori in Italia – secondo il report in questione – in fatto di capacità di amministrare, partendo da trasparenza ed efficienza. Il rapporto, che si fonda sulle informazioni desumibili dai dati che dal 2013 gli Enti locali devono obbligatoriamente produrre, fornisce elementi di valutazione e giudizi su sei aree di azione che sono bilancio, capacità di governance, gestione del personale, servizi e rapporto con i cittadini, appalti e rapporto con i fornitori e impatto ambientale. Il primo dato allarmante, nella graduatoria pubblicata ieri dal Corriere della Sera, è che degli oltre cento Comuni capoluogo più della metà non raggiungono un voto di sufficienza in una tabella da zero a cento. Macerata è tra i venti peggiori, 38 punti, in compagnia di Palermo, Trani e Reggio Calabria. Nelle Marche non è un primato negativo, c’è Fermo a 36, ma appunto non è un dato che può rendere orgogliosi e tranquilli, specie alla vigilia della gestione del fondi europei che arriveranno. Nel focus sugli appalti, Macerata è uno dei vertici italiani quanto al rapporto tra appalti e affidamenti diretti: il 92% delle procedure – secondo il report di Fondazione Etica – sarebbero svolte con affidamento diretto e dunque senza gara.
Una maggiore discrezionalità nella scelta del fornitore, quella che si ha con l’affidamento diretto, favorita dal recentissimo decreto semplificazioni. Paola Caporossi dirige Fondazione Etica e presiede l’Agenzia Rating Pubblico: dopo le specializzazioni negli Stati Uniti e in Francia, si occupa da anni di valutazione delle pubbliche amministrazioni e anticorruzione, di processi partecipativi, di innovazione a impatto sociale ed ha pubblicato articoli e volumi in ambito sociale e politico, di recente, per edizioni Rubbettino, ha scritto «I Comuni alla sfida della sostenibilità». Sui criteri di formazione del report che vede Macerata (quasi) fanalino di coda osserva: «I nostri dati sono quelli che i Comuni stessi devono pubblicare sul loro sito web nella sezione Amministrazione trasparente, in base al decreto legislativo 33/2013. Quando disponibili, i dati si riferiscono al 2020, ma più al 2019».
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Sandro Parcaroli è sindaco dal 25 settembre 2020.
cosa volete commentare??
Ci dobbiamo vergognare e tacere!
Dice un detto maceratese(quando i sordi non ce sta chi ce va ce va).Poi se ci va anche il fenomeno semo tutti.P.S scusate per il dialetto ma cosi’penso si capisca di piu’ il senso del discorso.
Tranquilli indagine di zecche comuniste. In questo momento macerata ha il Top.
Carissimo SERGIO, hai perfettamente ragione, questi sondaggi sono fatti dai comunisti xche’ ancora sono ancora arrabbiati dalla deblace sconfitta elettorale, carissimo Parcaroli vai avanti x la tua strada e migliora la citta’ di Macerata molto declassata dai sinistroidi in 20 anni di mal governo.
Il problema non è Destra o Sinistra, Parcaroli o Carancini. La questione è il deficit che “classe dirigente”. Banca Marche non ha insegnato nulla. L’orizzonte a dieci anni è buio…..
Macerata è stata qualificata con dati presi nel periodo dell’amministrazione del centro sinistra E tanto basta da azzittire chi non si preoccupava allora della droga nigeriana che si smerciava.
Il mio non è un commento, ma un ricordo. Dopo due consiliature, in anni diversi, mi sono fatto una idea. La “macchina” comunale, indipendentemente dal colore, funziona se la stessa ( macchina) è agile, abile, intelligente, amabile. In questo senso il Vicesegretario Gianangeli era, per me, Leopardi, rispetto ad un poeta di strada.E mi fermo qui.
La droga nigeriana non fa parte di una delle sei sezioni analizzate per il report che riguarda il modo di amministrare e qui, nello specifico il legame con una delle sei e cioè “appalti e rapporti con i fornitori “ non osserva la compravendita di sostanze stupefacenti. Se interessa, questo punto viene definito in altro studio sempre sui capoluoghi dove Macerata non brilla come non luccica nemmeno Civitanova. Parcaroli come specificato sopra è sindaco solo da settembre. Però qualcosa mi dice che se si votasse oggi, o meglio i primi di ottobre, Macerata come tante altre città, rimarrebbe o passerebbe alla sinistra senza che quest’ultima abbia conseguito particolari meriti. I Civitanovesi che hanno un sindaco che dal suo avvento ha cambiato tre partiti, che con lui non è rimasto quasi niente della vecchia guardia tanto che ha fatto ricorso a qualche lanzichenecco per rinforzarsi, dovranno aspettare e forse si sganasceranno dalle risate quando a maggio circa si vedrà il risultato della sua politica oramai quasi quinquennale e che si appoggia a lui e a scalcinate stampelle. Ritornando a Macerata, faccio mie le parole dette ieri o l’altro da un consigliere di opposizione e stiamo parlando esclusivamente del periodo amministrativo inaugurato da Parcaroli in quel per l’appunto epocale settembre e senza scendere in particolari che hanno scatenato articoli e maceratesi fino a far dire loro riprendendo una frase oramai passata alla storia come ” Houston, abbiamo un problema!”: “Qualcosa non ha funzionato”. Ecco le parole del consigliere che suonano come una condanna al fallimento più totale: “«In questo anno mi hanno colpito due cose. La visibilità mediatica data alla città con battute infelici e omofobe di alcuni amministratori e l’atteggiamento distaccato dell’amministrazione, non dicono nulla, non fanno politica. Qual è l’idea che traspare di questa amministrazione? Nessuna. Macerata ha perso potere, hanno deciso di non chiedere nulla e siamo rimasti tagliati fuori da tutto, l’ospedale, il caso Canil-Maceratese, il Cosmari, la discarica. Siamo passati da un ruolo centrale al nulla e quando sbagliano la colpa non è mai la loro, dal caso del teatro Lauro Rossi al dosso per alpinisti di viale don Bosco».
Io farei subito subito un’altra conferenza stampa, tra un aperitivo e l’altro…ah no scusate, questo è un report 2019/2020, epoca dei “professionisti”…meglio di no allora
Carissima Ornella hai perfettamente ragione, questi sinistroidi hanno rovinato completamente la nostra citta’ e hanno portato la mafia nigeriana il quale hanno ucciso la povera Pamela MASTROPIETRO e non diamo la colpa alla nuova amministrazione che deve tappare “i buchi” dalla precedente amministrazione, vedremo in quale posizione sara’ MACERATA alla annuale classifica di fine anno.
Grazie a chi ha consegnato Macerata ai non maceratesi e a chi si professano i primi della classe a governare, dandoci consigli giornalieri su come amministrare sapientemente un comune. Grazie.
a tutti i criticoni di destra e di sinistra dico fate governare almeno per due anni un partito e dopo criticate, altrimenti e come urlare in un pozzo, serve a poco.
Qualcosa non ha funzionato? frase in uso quotidiano dell’opposizione “Armata Brancaleone”, stante ad indicare “un gruppo variopinto, un’accozzaglia di persone dalle idee confuse e poco organizzate”
Il sondaggio dice pure che ci vorrebbe il ritorno di Carancini?
L’articolo sembra riferirsi all’ultimo periodo della gestione di RoMao Tze Dong di Macerata…
Essendo peggiore, terribilmente peggiore, chissà cosa scriveranno il prossimo anno sulla gestione di Park ‘n’ Roll