«Da Parcaroli solo lacrime e acqua santa,
non è in grado di guidare una comunità»

MACERATA - Il consigliere di opposizione Alberto Cicarè commenta il discorso del sindaco sulla tragedia dei Canullo: «Si commuove, dice di dedicare una preghiera ogni mattina a quella famiglia, però prima ha centrato il suo breve intervento sulla difesa dell'operato della sua giunta e sull'attacco a chi ha criticato. Nessuna vera empatia, nessuna volontà e capacità di analizzare, di cercare di capire»

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Alberto Cicarè, consigliere comunale di opposizione

 

Disco rosso in Consiglio comunale per il green pass con poderosa alzata di scudi del centrosinistra che, quasi in blocco ha abbandonato l’aula per scendere in piazza (della Libertà) per manifestare il proprio dissenso. Centrale era stato l’intervento, particolarmente atteso, del sindaco Sandro Parcaroli sulla tragedia che ha visto vittime i tre componenti della famiglia Canullo. Intervento stigmatizzato dal consigliere di opposizione Alberto Cicarè (Strada Comune e Potere al Popolo) che non usa perifrasi nel suo commento: «Cosa dovrebbe fare un sindaco di fronte a una tragedia della solitudine come quella della famiglia Canullo? Ieri, quando Parcaroli ha preso la parola in Consiglio Comunale, ho sperato con sincerità che finalmente potesse dimostrare di essere il rappresentante di una comunità, al di sopra delle polemiche, degli opposti moralismi e delle strumentalizzazioni. Speranza mal riposta. Lo vedi che si commuove, che dice di dedicare una preghiera ogni mattina a quella famiglia; però prima ha centrato il suo breve intervento sulla difesa dell’operato della sua giunta e sull’attacco a chi ha criticato. Nessuna vera empatia, nessuna volontà e capacità di analizzare, di cercare di capire. Lacrime e acqua santa che non lavano via la dimostrazione di non essere in grado di guidare una comunità. L’ennesima prova, per me conclusiva, di inadeguatezza politica, istituzionale, morale».

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Il sindaco Sandro Parcaroli durante il suo discorso ieri in Consiglio

Cicarè tocca anche la questione del green pass: «Inadeguatezza confermata da quello che è accaduto dopo, in occasione della mozione presentata dal centro-sinistra per chiedere che al Consiglio comunale si potesse accedere solo se in possesso di green pass. Mi avevano chiesto di sottoscrivere la proposta, ma avevo rifiutato perché non mi piace che in Consiglio ci sia una regolamentazione diversa da quella che vale, per esempio, in un supermercato. Mi sa di piccolo privilegio. Ma ieri, votando la non ammissibilità della mozione, la maggioranza e l’Amministrazione hanno creato il paradosso inverso: in Consiglio comunale c’è il privilegio di poter entrare liberamente, senza controlli, perché noi siamo noi, e gli altri non sono un…E la cosa peggiore, gravissima secondo me, è che la mozione è stata dichiarata non ammissibile, con l’avallo del Segretario comunale, in quanto illegittima. Una mozione non può essere illegittima: è un atto politico che può essere giusto, sbagliato, inopportuno o inutile, e su questo va votato, ma non è un provvedimento amministrativo che invece può essere considerato invalido. Una prevaricazione delle competenze del Consiglio Comunale molto grave, che mi ha spinto a uscire per protesta dall’aula insieme al centro-sinistra». L’attacco finale di Cicarè: «Anche qui il Sindaco è risultato non pervenuto. Nessuna capacità di fare sintesi, mediazione, rappresentanza. Nessuna autonomia rispetto al volere dei suoi tutori».

(l. pat.)

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