Gianluca Puliti, dirigente del settore Cultura e Welfare
di Luca Patrassi
Un affidamento diretto da 32mila euro allo studio Leonardo Sonnoli per «la progettazione, realizzazione e valorizzazione del city brand, attraverso la realizzazione del logo e della campagna di comunicazione correlata»: è il contenuto di una recentissima determina del dirigente del settore Welfare e Cultura del comune di Macerata Gianluca Puliti in relazione ai progetti, con finanziamenti europei, legati allo «sviluppo e promo commercializzazione di prodotti turistici e culturali». Anche in questo caso la determina parte da una lunga serie di richiami a norme, decreti, delibere di giunte regionali e comunali e via discorrendo fino a comporre un testo di cinque pagine dove ci sono scritte molte cose di sicuro interesse come la seguente: «l’attività di city branding presuppone da un lato la progettazione e realizzazione del city brand e dall’altro il coinvolgimento di tutti gli stakeholders locali, pubblici e privati, e della cittadinanza, all’interno di un processo di partecipazione diretta, che sia il più possibile condiviso e identitario». Quindi, chi non è stato e non sarà coinvolto non è uno stakeholder, poi mettetela come meglio credete ma questo è il pensiero che sembra uscire dalla determina del dirigente Puliti. Dirigente che chiama a raccolta tutti gli stakeholder per discutere, ma affida l’incarico direttamente (dunque nessuna selezione, nessun concorso di idee, nessun avviso pubblico) ad uno: «Considerato che, da subito, si tratta di affidare specifico incarico per la progettazione e realizzazione del city brand, vista al riguardo la proposta pervenuta da Studio Leonardo Sonnoli srl, azienda leader del settore, con cui si definiscono l’elenco degli strumenti da progettare, tempi indicativi per la progettazione e stima dei costi». Quindi si va sulla fiducia. Anche in questo caso nessun curriculum allegato alla determina, garantisce il dirigente che scrive che si tratta di azienda leader del settore. Dunque sarà l’azienda citata a firmare il brand della città. Nella proposta si fa riferimento al logo che sarà usato nelle campagne di comunicazione, nei social e anche nei cartelli. Il cartello, in effetti, mancava: “Macerata città della pace”, “Città dello sport 2022” ed ora “Città del brand”. Bene, c’è chi si chiede perché si danno incarichi diretti per 32mila euro ed invece si ricorra all’avviso pubblico per i duecento euro lordi per dare un incarico ad alta professionalità di esperto giurista, come avvenuto pochi giorni fa nell’ambito di un progetto di integrazione degli immigrati. Sempre ad opera del dirigente comunale del Welfare e della Cultura c’è un altro incarico professionale che riguarda stavolta i laboratori per le nove scuole dell’infanzia: il progetto si chiama Atelier Creativi e l’incaricata è Paola Cappelletti che avrà un compenso di circa 2.900 euro, per quindici laboratori della durata di un’ora, comprensivi delle spese e dei vari oneri. Paola Cappelletti è nota anche in città per la sua attività: alcuni anni fa aveva firmato un’iniziativa di formazione per l’Istituto San Giuseppe di Macerata. Come dire, che si danno incarichi per il futuro ma con uno sguardo attento al passato e alle sue diverse declinazioni culturali e politiche.
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A pensare male si fa peccato,ma molto spesso ci si azzecca! La domanda da porsi oltre a quella del Giornalista sul perchè questi incarichi sulla fiducia è se questi studi o collaboratori futuri hanno una qualche legame di collaborazione con le attività del Sindaco.Ovvero c’è o no un conflitto d’interessi?
Ci si azzezza, ci si azzecca! Caso mai è facile che ci si indovini.