di Luca Patrassi
Taglio di alcune prestazioni di Assistenza domiciliare integrata (Adi), recupero di personale sanitario da dirottare alle Usca che sono state potenziate da alcuni giorni. Due squadre – composizione variabile, o due medici o un medico e un infermiere -, saranno presenti per il Distretto di Macerata nei locali del medico di guardia di Tolentino, altrettante per il Distretto di Civitanova nella postazione di guardia di Potenza Picena e per il Distretto di Camerino una squadra nella postazione di guardia di San Severino. Infine ci sarà una squadra itinerante per il territorio dell’Area Vasta 3. Usca operative tutti i giorni dalle 8 alle 20. Per le Usca le risorse umane sono state reperite, in parte con il taglio dell’Assistenza domiciliare e in parte con la “chiamata alle armi” di medici e operatori sanitari che hanno risposto positivamente. Il clima resta però pesante. L’entusiasmo, o comunque le motivazioni, visto e messo in campo dal personale sanitario nella prima ondata sembra un pochettino scemato: affiorano stanchezza per la mole di lavoro cui medici e operatori sono sottoposti e delusione per un’estate passata senza decisioni di alcun tipo sul fronte del potenziamento dei servizi e del personale. Ad oggi il piano di emergenza adottato dall’Av3 tiene, ma appunto l’equilibrio è destinato a perdersi nel caso dovessero perdurare i numeri dei contagi degli ultimi giorni.
A Civitanova è in corso di valutazione l’apertura di un altro modulo da 14 posti letto, a Macerata la palazzina ex Malattie Infettive è piena e il Pronto Soccorso è da giorni al collasso. Più o meno l’organizzazione tiene, almeno finora, ma appunto bisognerà prendere in considerazione l’ipotesi di ridefinire a brevissimo termine l’assetto degli ospedali, chiudendo attività non urgenti per fare spazio ai malati Covid e liberare risorse mediche. Domani è in programma una riunione per affrontare il nodo, che resta spinoso anche dal punto di vista politico, del Covid Hospital di Civitanova, del personale da destinarvi e delle responsabilità ad esso collegate. I medici intanto stanno verificando che, anche nei reparti di terapia intensiva, è calata e di molto l’età media dei pazienti ricoverati: attualmente a Macerata la maggioranza è formata da persone tra i 40 e i 50 anni. La motivazione addotta è legata al fatto che gli anziani sarebbero più attenti e meno inclini alle uscite, mentre i giovani sono quelli che rischiano di più. I casi di anziani colpiti dal virus sono generalmente quelli delle Rsa, pochi quelli contagiati in famiglia. Altri quindici giorni – secondo fonti mediche dell’Av3 – per vedere gli effetti di questo mini-lockdown in corso, mentre viene dato per sicuro che il mese di novembre sarà impegnativo dal punto di vista ospedaliero.
Dove stanno quelli che ad aprile gridavano allo scandalo per una struttura che secondo loro non sarebbe mai servita?
Sauro Stacchiotti governano
Tolgono i medici dai reparti.
Prima tutto go go perché era estate ora vi raccomandate, era di pensarci prima.
Ma come non era un inutile astronave?
Aprite!!!
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